capitolo 24

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Lo guardo stupita.

"Se mi piace?" Dico quasi gridando a Paulo, che nel frattempo sta facendo il giro della macchina per raggiungermi.

"È... stupenda." E non sono mai stata così sincera in vita mia.

Mi trovo di fronte una villa a due piani, non molto grande, anche perchè altrimenti la casa sarebbe risultata troppo vuota. È circondata però da un enorme giardino, pieno di alberi fioriti e con una grande piscina sul lato destro. La cosa che mi ha colpito di più, peró, sono le luci che sono posizionate in alto e che ricoprono tutto il giardino. Adesso sono spente ma è buio, e credo proprio che accenderle sarà la prima cosa che farò.

"Paulo, sono senza parole. E poi, quelle luci, sono bellisime! Come ti è venuto in mente?"

"Ho avuto consigli da... un amico."

Esita prima di pronunciare le ultime due parole,e mi rendo conto ancora una volta del fatto che Paulo non sa mentire.

"Amico o... amica?" Chiedo un po' titubante.

Sbuffa.

"Okay, un'amica. Più precisamente Antonella, ma l'ho sentita solo per questo motivo. Te lo giuro"

Decido di credergli e di non continuare sull'argomento. Abbiamo parlato di Antonella tante di quelle volte che ne ho piena la testa. Mi fido di Paulo, basta solo che Antonella non continui a rompere le palle, anche se la vedo dura, dato che è molto brava in questo mestiere.

Paulo mi prende la mano e ci avviamo verso il giardino, mentre il nostro autista scende le nostre valige dalla macchina e ce le posa nell'atrio di casa.
Come una bambina saltello qua e la alla ricerca del pulsante per accendere le luci, mentre Paulo ringrazia l'autista e gli lascia una mancia di tutto rispetto.
Quando finalmente trovo l'interruttore lo premo sorridente e guardo in alto.

Paulo scoppia a ridere vedendo la mia faccia da ritardata mentre guardo le luci ancora spente e provo a riaccendere e spegnere l'interruttore.

"Amore..." mi dice Paulo che sta ancora ridendo.

"Che vuoi?" Rispondo mentre sono ancora impegnata a far funzionare sti cosi.

"Te lo avevo detto che vanno attaccate ad una presa?"

Smetto di fare ciò che stavo facendo e mi blocco a fissare Paulo che, ci crediate o meno,sta ancora ridendo.
Tutto ciò che mi impedisce di andare li e gonfiarlo di botte è il suo sorriso. Quel sorriso che mi ha fatto innamorare.
E si, c'è di mezzo anche il fatto che probabilmente vincerebbe lui.

Mi alzo per andare ad attaccare la presa quando torno a premere l'interruttore vengo abbagliata da tanti piccoli faretti sopra la mia testa.
Noto due lettini attaccati in fondo al giardino e corro li per sdraiarmi e vedere meglio lo spettacolo.
Paulo mi segue.

"È magico. Non trovi?" Mi dice mentre si sdraia accanto a me.

"È più che magico." Distolgo lo sguardo dalle finte stelle per portarlo su Paulo.

"È tutto quanto più che magico. L'averti conosciuto, essermi innamorata di te e..."
Faccio una pausa e Paulo si gira a guardarmi.

"E cosa?" Mi chiede curioso.

"E te" dico convinta.

Sorride e mi prende la mano.

"Potevi averne altre 100 meglio di me. E invece hai scelto me, insomma ci sono modelle bellissime che ti sbavano dietro, e tu sei venuto proprio da me, non capi..."

Paulo alza gli occhi al cielo per poi girarsi verso di me, prendermi il viso tra le mani e baciarmi con passione. Amo come mi carezza la guancia e il suo tocco ogni volta mi fa rabbrividire.

un amore impossibile || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora