Non riesco a vedere niente.
Sento e basta.
Voci lontane, che sembra si avvicinino, ma scompaiono di nuovo.
Mi fa male la testa, ma non riesco a parlare."Sta avendo un'emorragia celebrale. Fate presto!"
È l'ultima cosa che riesco a sentire. Poi il niente, di nuovo.Quando riapro gli occhi sono in una stanza di ospedale. Non capisco cosa stia succedendo, perchè sono qui?
Gli ultimi ricordi mi passano per la testa. Il bacio con Paulo, il vino, l'auto, i fari che si avvicinano,il boato, il dottore che parla.
Alzo leggermente la testa con le poche forze che ho e noto che nella stanza ci sono mio padre, Martina e Marco. Mio padre corre dalla dottoressa,per informarla che mi sono svegliata. Marco viene verso di me e mi prende la mano.
"Amore mio!"
Inizia a piangere. Vorrei tanto alzarmi per abbracciarlo e dirgli "ehi, va tutto bene" ma non ho neanche la forza di respirare.
Anche martina sta piangendo.
Cosa cavolo è successo?La dottoressa mi visita e dice che non sono ancora nelle forze per parlare, ma che la mattina dopo sarebbero dovuti tornare. Non riesco a sentire le ultime parole, e scivolo di nuovo in un sonno profondo.
La mattina dopo sto molto meglio, ma ancora non riesco a muovermi. Ci sono sempre le persone di ieri sera.
"Piccola, come ti senti?" Mio padre si siede accanto a me.
"Ho mal di testa. Cosa è successo?"Guarda Marco e Martina con sguardo preoccupato. Gli fanno un cenno con la testa come per dire *vai avanti* e lui inizia a parlare.
"Ecco, eri ubriaca e.. stavi guidando per tornare a casa. Non ti farò la ramanzina perchè stavi guidando senza patente, anche perchè la scuola di guida aveva commesso un errore e aveva mandato la mail di un altro studente. Tu sei passata.."
Grazie a dio una buona notizia in tutto sto casino.
"Insomma, non è questo il punto. Non sapevi neanche dove stavi andando probabilmente e.. un camion è spuntato a tutta velocita da una curva e tu per salvarti sei andata addosso ai lati della strada. Purtroppo hai battuto molto forte la testa.. hai avuto un'emorragia celebrale."
Quel dottore che avevo sentito stava parlando di me, quindi. Dio mio, sono davvero stata così male? Perchè ho bevuto quella sera? Perchè ho insistito ad andare da sola? Sono un'idiota.
"Sei stata in coma per 2 mesi e mezzo, tesoro. Ma nessuno di noi ha mai perso le speranze. Ed eccoti qui adesso"
2 mesi e mezzo? Cosa? Ho dormito tutto sto tempo? Fantastico!
"Purtroppo il peggio deve ancora venire però amore.."
"Seriamente? Sono morta per 2 mesi e mezzo, ho avuto un'emorragia celebrale e deve ancora venire il peggio? Non credo proprio"
Cerco di alzarmi.
Il panico mi avvolge.
Non può essere vero."P-papà.. cosa è successo alla mia gamba? Mi fa male e non riesco a muoverla"
"Sei stata operata al ginocchio un mese fa. Era una cosa parecchio grave soprattutto perchè non se ne erano accorti prima, dovrai stare col gesso ancora un po' di tempo, ma non è niente che non si possa risolvere. Sei stata fortunata elisa, poteva andarti molto peggio"
Mi sento distrutta. La scuola? Lo stadio? La macchina? La mia vita da adolescente indipendente? Tutto a puttane, dato che non potró camminare per un po'.
In questo momento vorrei solamente sprofondare
Mio padre mi accarezza la testa, ma non mi basta.
Marco mi bacia la guancia e mi stringe la mano. Neanche questo mi basta. Martina mi picchietta la schiena dicendomi che andrà tutto bene. Anche questo è inutile.
E improvvisamente mi ricordo di lui.
L'unico che riesce a farmi dimenticare di tutto.
A farmi stare bene.
Paulo Dybala.
Non potevo farlo venire li: c'erano le ultime persone in sto mondo che avrebbero dovuto sapere della nostra "relazione."
*Elisa, sveglia! Sono passati quasi 3 mesi. Si sarà già dimenticato di te*Vocina interna di merda, ecco cosa sei. Anche se ha ragione. Era una cosa passeggera. Ma io ho bisogno di lui adesso. Anche solo come amici, ma ne ho bisogno. Parecchio bisogno.
Chiedo a quei 3 di andarsene dalla stanza, perchè voglio stare sola almeno per oggi. Appena se ne sono andati, cerco Paulo tra i contatti e lo chiamo."Elisa! Oddio, come stai? Quando ti sei risvegliata?"
"Ieri sera e si, sto abbastanza bene. So che ti sembrerà ridicolo, ma ho bisogno di te. Potresti venire qua?"
"Si, arrivo subito"Ahah! Ben ti sta vocina, ho vinto io.
*toc toc*
"Entra!"Eccolo li, figo come al solito, con i suoi meravigliosi occhi. Lo guardo e ovviamente mi perdo in lui. Il resto non esiste più. È così meravigliosamente perfetto. Lui, e cosa riesce a farmi.
Non riesco a trattenere le lacrime.
Si avvicina a me e mi abbraccia.
"Sei bellissima anche se sei mezza morta"
Sorrido."Paulo, sono distrutta. Tutto quello che mi è successo.. ho saputo tutto in così poco tempo, non sono riuscita neanche a realizzare. Tutti a dirmi "andrà tutto bene" o "si sistemerà tutto" ma nessuno è riuscito a farmi dimenticare qualche minuto della realtà. Così ho pensato a te. E come immaginavo, ci sei riuscito."
Sorride anche lui. Ha un sorriso bellissimo ed è fantastico rivederlo dopo tutto questo tempo.
"Mi sei mancata tanto. E mi fai lo stesso effetto,ma questo gia lo sai."
Si porta il viso tra le mani."Che succede?" Gli chiedo cercando di capire.
"È colpa mia. Dovevo insistere e portarti io a casa quella sera. E invece ti ho lasciata andare credendo che te la saresti cavata. Sono un coglione."
"Non è colpa tua. Non dovevo bere così tanto. Non starci male, per favore"
Mi prende la mano. Riesce a farmi stare così bene... e se provassi a frequentarlo?
*ehmehm-marco-ehmehm*"Sei speciale ely. Ora devo andare da Antonella, scrivimi quando vuoi"
Antonella? Sua sorella.. vero?
Lo guardo perplessa, e come se riuscisse a leggermi nella mente, risponde alla mia domanda inespressa."Antonella è la mia ragazza."
***
GRAZIE PER LE 100+ LETTURE🍕
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un amore impossibile || Paulo Dybala
Fanfiction"Staremo bene?" Mi prende la mano. "Promettimi che staremo bene, Paulo" "Sei carina quando sei imbronciata" Sorrido. "Sono seria." "Anche io. Sei davvero carina quando sei imbronciata" Alzo gli occhi al cielo, poi mi chino in avanti e lo bacio delic...