capitolo 28

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Appena mi accorgo che non sto sognando e che quello che ho davanti a me è vero, inizio a correre più che posso verso di lui fino a quando non gli salto addosso e per poco non cadiamo a terra come due polli.

"Elisa ma sei scema? Rischi di farmi morire così!" Mi dice ridendo Claudio, che è proprio tra le mie braccia, adesso, e non vorrei mai smettere di stringerlo. Mi mancava così tanto.

"Cosa ci fai qui?" Gli chiedo mentre ancora sono attaccata a lui come un koala al suo ramo preferito.

"Se mi lasci, te lo dico"
Oh, quindi vuole la guerra. Ma decido che dato che ci rivedremo tra non so quanto, è meglio non fare nessuna guerra, e godermi il momento con tutta la pace possibile. Mi stacco da lui, anche se con un broncio sul viso.

"Dai peste, dopo ti riabbraccio, ma sai che sono anafettivo" mi dice carezzandomi il mento.
Eccome se lo sapevo, e mi son sempre chiesta come ha fatto Roberta a sposare uno come lui. Per tirargli fuori un "ti voglio bene" ci vogliono giorni, settimane, mesi. Peró anche lui è tanto dolce, anche se solo con chi se lo merita, e raramente.
Anche se con lui ho sempre avuto un bellissimo rapporto, a causa della differenza di età lo vedo più vicino ad un padre che a un fratello. Per questo a lui non mi confido quasi mai, solo quando ne ho davvero bisogno. E ultimamente, oltre a quella mangiona di sara, non avevo nessuno con cui farlo.

"Sono qui perchè volevo vederti. E dato che oggi non gioco, ho deciso che era il giorno giusto. E così eccomi qua" mi dice indicandosi con le dita.

"Ah e, non sono solo, ecco..."
Non riesce a finire la frase che spunta Federico dall'angolo, di corsa, con due zaini in mano e uno sulle spalle. Sembra che abbia appena finito di correre una maratona.

"Si può sapere perchè non mi hai aspettato? Ho capito che volevi farle una sorpresa ma potevi anche aiutarmi a port..."
Si blocca appena mi vede e io e claudio ci mettiamo a ridere.

"Ciao, Fede" gli dico salutandolo cortesemente, senza abbracciarlo o robe varie. È vero che ci stavamo riprendendo, ma devo comunque dare tempo al tempo. Fare tutto di fretta non va mai bene, per niente.

"Ciao, Eli. Il tuo amico qua ha fatto portare a me tutti i bagagli."
Claudio smette di ridere.

"E chiamali bagagli, sono due valigie minuscole! E poi io dovevo accertarmi che Elisa fosse in casa"

"A proposito, penso che vogliate entrare, no? Così magari Fede beve un po' e si riprende" dico interrompendo la loro lite e sorridendo ad entrambi.
Annuiscono e mi seguono.

"Quando ve ne andate?" Chiedo mentre li faccio accomodare nel soggiorno.

"Domani mattina abbiamo il volo alle 11. Dove è la cucina? O qualsiasi cosa di potabile?" Mi dice Federico ancora con il fiatone e dopo avergli indicato la bottiglietta d'acqua sul bancone, la beve tutta in 10 secondi.

"Quindi rimanete poco. Peccato" dico dispiaciuta.

Mentre vado al piano di sopra per vedere se Sara sta ancora dormendo, penso al perchè ci sia anche Fede qua. Forse sta cercando di velocizzare le cose tra noi, forse gli manco, o forse voleva solo fare una piccola vacanza, chi lo sa. La cosa comunque non mi dispiace.

Vedo che Sara è ancora nel mondo dei sogni, e conoscendola, dormirà fino al pomeriggio. La lascio nuovamente lì, scrivendole un messaggio stavolta, per avvertirla che probabilmente al suo risveglio non ci sarò.

A Mon amour🌙

Buongiornooo, stai ancora dormendo in questo momento e non voglio svegliarti. Sono venuti Claudio e Fede a trovarmi, vado a fare un giro con loro. Non odiarmi, non so quando li rivedrò. A presto

Poi stacco il cellulare e insieme ai ragazzi andiamo a fare un giro in centro. Mi ero dimenticata di quanto fosse bello passare del tempo con loro.

La sera siamo cosí stanchi che ci mettiamo a letto abbastanza presto.
Sono stanca morta, ma per la seconda volta della giornata, vengo disturbata dalla suoneria del mio cellulare. È Paulo.

"Ciao amore" gli dico dolcemente.

"Neña, come è andata oggi?" Sa che ci sono qui i ragazzi perchè lo avevo avvertito stamattina.

"Bene, quando sto con loro va sempre bene. Hai giocato benissimo ieri sera"

"Grazie piccola, io..." paulo dice qualcosa ma è coperto da una voce femminile che inizia a gridare.
Una voce irritante.
Una voce fin troppo familiare.

"Sei con Antonella?" Chiedo, nervosa.

"No."

"Sento la sua voce."
Paulo sbuffa.

"Sono con i ragazzi, e c'è anche antonella. Puoi stare tranquilla?"

"Odio quella ragazza, Paulo."

"Lo so."

"E allora smettila di uscirci!" Senza rendermene conto sto gridando, e abbasso immediatamente la voce per non svegliare gli altri, anche se sono nella camera degli ospiti.

"Non ci esco, Elisa. Qua ci sono quasi tutte le ragazze dei miei compagni di squadra. Sei tu che non sei voluta venire insieme a me"
Quindi adesso la colpa sarebbe mia?
Non ho voglia di litigare, in ogni caso, quindi cerco di chiuderla li.

"Non mi piace litigare, Paulo. Finiamola qua. Quando torni?"

"Domani pomeriggio" mi dice freddo. Odio quando fa così, spero solo che domani gli sia passata.

"Buonanotte" gli dico con voce calma, e lui senza neanche salutarmi riattacca.

Non so perchè, da quando c'è stata quella litigata, la nostra prima litigata, le cose hanno iniziato a peggiorare. Io sono sempre più gelosa e lui mi da motivo di esserlo. Non litigavamo mai prima, eppure adesso è tutto così diverso. Le cose cambiano quando meno ci si aspetta e non sta a noi decidere se in meglio o in peggio, a quello ci pensa il destino. E se il destino vuole che io Paulo affrontiamo questo periodo di merda, beh, posso sopportarlo. D'altronde, lo amo.

Non riesco a prendere sonno, così me ne vado al piano di sotto e scendo in cortile, accendendo quelle mille luci sopra la mia testa. Lo faccio spesso ormai, è il mio piccolo posto felice, dove posso rilassarmi ed essere me stessa. E in questo momento ho solo voglia di non pensare a Paulo.
Eppure è così difficile.

Sento che sto per piangere, così faccio un singhiozzo strozzato per cercare di non farlo. Anche se non fa bene fare così, ma adesso non voglio proprio piangere,mi distruggerebbe.

Sento un rametto spezzarsi alle mie spalle,mi volto e vedo Federico che si avvicina a me e guarda in alto.
Non dice niente.
Questa cosa di Federico io l'ho sempre amata: capire i momenti in cui bisogna parlare e non smettere più, e i momenti in cui bisogna solo stare zitti e ascoltare.
Poi, quando sento che non ce la faccio più, mi volto e lo abbraccio.

Non lo abbracciavo così da quanto, 5 mesi? 6? Dio, mi ero dimenticata di quanto è bello avere un fratello, non di sangue, ma perchè te lo senti proprio dentro.

Perchè, alla fine, posso anche avere mille claudio, mario o alvaro, ma è inutile: nessuno potrà mai prendere il posto di Federico.

Quel posto che aveva perso e che in quell'esatto momento in cui le nostre braccia si sono intrecciate dopo tanto tempo, ha ritrovato.

un amore impossibile || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora