Capitolo 5 _ Sinfonia mancata, Sintonia trovata

303 24 120
                                    

Mi svegliai di soprassalto, ansimante, stropicciandomi gli occhi.

Mi tremavano le mani, e un mal di testa maledetto avvolgeva come un cerchio il mio capo.

Mi alzai lentamente dal letto, sentendo male praticamente dappertutto, e facendo mente locale sul sogno che avevo fatto, andai ad aprire la finestra. Fuori il tempo era bello, nonostante l'orario: il sole era appena sorto, illuminava tutto il cielo a est riscaldando l'aria fresca delle sei del mattino, non pareva esserci un filo di vento, neanche una mezza nuvoletta che potesse coprire il sole tiepido.

Improvvisamente mi calmai quasi del tutto, e un sorriso piccolo piccolo prese possesso del mio volto.

*ma se facessi una passeggiata? Ti farebbe bene respirare aria pulita a quest'ora da sola*

E così decisi di fare.
Dopo aver trascritto con minuzia di particolari il mio sogno, mi cambiai, indossando una maglietta a maniche corte, dei pantaloni lunghi e larghi grigio scuro, accompagnati da una felpa beige calda, e afferrando velocemente il mio MP4 e il telefono, e scappai fuori dal monastero, correndo come una lepre nei boschi circostanti.

In quell'ora circa in cui rimasi fuori casa venni baciata dai raggi del sole, accolta dalle fronde ombrose e verdi degli alberi qualora avessi sofferto il caldo, e un piccolo corso d'acqua che avevo incontrato a metà strada all'andata mi aveva permesso di immergere le mani per rinfrescarle e per lanciarmene un pochetto sul volto. Ero stata accompagnata da farfalle leggiadre e delicate, ombre tremolanti e oscure che mi avevano spaventata e che riconobbi come quelle che mi avevano accompagnato anche il giorno in cui ero arrivata in quel bellissimo posto, e le canzoni bellissime e melanconiche di Cavetown mi avevano sussurrato all'orecchio per tutto il tempo, facendomi in un certo senso riposare e rilassare nei momenti di pausa dalla corsa e dalla camminata.

Quando fui arrivata quasi sotto il monastero mi rimisi a camminare, con la felpa legata in vita, godendomi il sole che si innalzava sempre di più nel cielo colorato, scontrandosi sulle mie spalle quasi nude e facendomi percepire il calore di un abbraccio attorno a me.

Canticchiando un po' senza fiato quelle parole che sentivo negli auricolari, salii lentamente gli scalini, ritovandomi a esprimere in modo un po' stonato il motivetto di Boys Will Be Bugs.

Con lo stesso andamento ciondolante del ritmo della canzone finii di salire la scalinata; decretai che il momento di relax era finito, e che mi sarei dovuta preparare per gli allenamenti con gli altri.

«Just turned fourteen, and I think this year I'm gonna be mean» cantai piano, chiudendo il portone del monastero alle mie spalle.

«Credo tu abbia sbagliato le ultime note»

Saltai in aria per lo spavento, voltandomi di scatto pronta a colpire un possibile nemico, ma a me si ergeva solo un giovane ragazzo dai capelli biondi.

«Tu» sospirai, col cuore a mille per lo spavento. «Ma che diavolo ti passa per la testa? Mi hai fatta spaventare»

Mi portai una mano al petto, chinando il capo, e dopo aver posto in terra il telefono e l'MP4, mi appoggiai con una mano al muro per riprendere fiato, toccando uno strano oggetto liscio.

«Zaffire...?» mi voltai verso la voce che mi aveva richiamata. Il volto di Lloyd divenne una maschera, a metà tra il "oh no, qui non finisce per niente bene" e il "oh oh, qui la faccenda si fa interessante".

Mi crucciai, girandomi lentamente per controllare gli spazi più vicini a me. «Cosa dovrei guardare...?»

«Esattamente sotto la tua mano.»

Lego Ninjago - La Leggenda della CollisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora