Sotto il telo stava una bellissima motocicletta, una Harley-Davidson per l'esattezza, il manubrio fatto d'acciaio con delle fiamme incise, la sella di pelle e i parafanghi neri e il serbatoio nero con fiamme gialle e rosso-arancio.
Semplicemente perfetta, come è sempre stata.
«Aspetta... Quindi tu sei una biker?» chiese Zane, ancora stupito.
Ripensai al mio passato, alle cose che erano successe che la mia moto aveva visto, alle cose brutte e alle cose orribili, e tentennai un poco prima di rispondere.
Un sorriso amaro dipinse sul mio volto un'espressione infelice.
«Sì...» cercai di tornare alla mia sicurezza abituale. «È ora di dare alla mia ragazza le modifiche che le spettano.»
Presi un panno, spolverando velocemente lei e alcuni pezzi di ricambio.
«Per favore, andresti a chiamare i ragazzi? Dovete aiutarmi a portare dei pezzi» chiesi, ancora di spalle a lui, mentre spolveravo degli ulteriori fari.
«Certo, tranquilla» gli feci un piccolo sorriso mentre varcava la soglia della porta.
Li misi nella loro scatola e passai poi vicino ad una sella nera con le borchie, e mi venne in mente un ricordo.
Poi un altro.
E un altro ancora.
Tanti ricordi orribili di poco tempo fa.
No, per piacere, ti supplico, non adesso... Non voglio...
«Basta...» sussurrai, mentre una lacrima spuntava al lato del mio occhio, sgorgando fuori e graffiandomi la guancia destra; sentivo la testa girare, avevo le vertigini e la vista si appannava senza che fossero le lacrime a farlo.
«No... Non voglio...» un verso strozzato uscì dalle mie labbra quando una mano si appoggiò sulla mia spalla, facendomi sussultare.
Tornai normale in un'attimo, e mi girai, strofinandomi l'occhio facendo finta di niente.
«Che facciamo?» mi domandò Lloyd sorridente, ma dopo un nanosecondo la sua espressione si era un poco incupita.
«Ecco, sì... Allora...» gli feci un enorme sorriso falsissimo e andai ad aprire la serranda del garage. «Lloyd, tu porta questa scatola» gliene indicai una e lui andò a prenderla. «Jay, tu questa e quella là sopra. Cole, ora me ne approfitto... Porta questa, è un po' pesantuccia» venni accompagnata da delle risate, indicando un'enorme scatola che il moro andò a prendere sbuffando. «Zane, prendi quelle tre.»
Cercai con lo sguardo la piccola Fenice, che stava volteggiando sopra la mia testa.
«Okay Selene, potresti tornare alta due metri?» le chiesi, mentre si appoggiava a terra.
Cominciò a crescere, e sbarrai gli occhi, visto che se fosse tornata ad essere grande avrebbe fatto saltare in aria la piccola stanza.
«No, Selene! Dovevi trasformarti fuori» strillai, spingendola fuori.
Dopo aver completato la sua crescita, mi guardai intorno, cercando qualcosa per creare un'imbracatura di fortuna, ma mi mancava un'oggetto, così cominciai a frugare tra le scatole.
«Dove cavolo è finita la corda?!» dissi, più a me stessa che agli altri.
«Hem-hem...» mi voltai, e Zane indicò con un cenno della testa vicino alla porta, dove stava della corda messa in disordine.
«Cavolo, mai una volta che mia madre metta qualcosa a posto... Selene, devi portare la mia cassetta, alcuni oggetti e dei rettangoli di lamiera... Attenta a non farti male» le carezzai il piumaggio, mentre le sistemavo una cassetta di legno sulla schiena e la tenevo ferma con la corda.
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Lego Ninjago - La Leggenda della Collisione
FanfictionC'era una volta, a Ninjago, una continua battaglia tra chi sosteneva il Bene e chi sosteneva il Male. Nessuno riusciva a prevalere l'uno sull'altro, e tutti i cittadini subivano gli effetti di quelle sventure. Allora il Dio del Destino, la Dea del F...