13.

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Avete presente quando, durante l'estate, il cielo si rabbuia e la pioggia inizia a scendere con tutta la sua violenza, per poi schiarirsi e far tornare il sole, che rischiara il cielo?

Questa poteva essere un'ottima analogia per spiegare la vita di Salvatore fino a quel momento, ed è inutile descrivere chi fosse il sole.

Dopo quel fantastico bacio, il ragazzo tornò a casa con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto; era così chiuso mentalmente nel suo mondo idilliaco che non si rese conto neanche di essere arrivato nella sua camera, e che due occhi curiosi lo guardavano dal letto.

-Come mai sei così allegro?-

Salvatore tornò alla realtà e fissò lo sguardo sulla fonte di quella voce; Roberta era seduta a gambe incrociate sul letto, sguardo furbo e i lunghi capelli castani lasciati sciolti sulle spalle.

-Perché? Non posso essere felice? E poi, perché sei nella mia stanza in principio?- rispose a sua volta con una domanda il maggiore, buttando lo zaino al bordo del letto, per poi sedersi su di esso e affianco alla sorella.

La sorella non parve fare caso alla seconda domanda che gli aveva porso il ragazzo e continuò a guardarlo sempre con la stesso sguardo di prima.

-C'è qualcosa sotto...- La ragazzina si sporse in avanti, mettendosi con lo stomaco sul materasso e socchiudendo gli occhi, cercando di carpire la verità.

Passarono alcuni secondi in quella posizione, quando Roberta scattò in piedi sul materasso, gli occhi che brillavano dalla gioia e un leggero sorriso sul volto.

-Ti sei fidanzato!-

-Ma che stai dicendo? Non è assolutamente vero-

Salvatore non era molto sicuro della sua affermazione. Insomma, ci si può considerare fidanzati, dopo solo un bacio, o era ancora troppo presto per affermare una cosa del genere?

Ma la sorella non parve convinta dalla risposta di Salvatore; con ancora un sorriso furbo sul volto, iniziò a saltellare fuori dalla camera del fratello.

-Poi voglio sapere tutto!- Gridò Roberta già fuori dalla stanza, prima che Salvatore, sbuffando ma con un leggero sorriso, chiuse la porta, a chiave.

Sospirò, trovandosi improvvisamente inondato da una marea di pensieri, che almeno quella volta, voleva fermare in qualche modo.

Si guardò intorno, cercando una qualche tipologia di distrazione, fin quando i suoi occhi non si puntarono sul suo zaino.

Si avvicinò di nuovo al letto e ci posò sopra la cartella, aprendola e prendendo il suo fantomatico passatempo.

Si sedette alla sua scrivania, e svuotò il contenuto dello zaino su di essa.

Fogli, penne e quaderni volarono in ogni direzione, fin quando il suo quaderno non uscì, cadendo con un rumore secco sulla scrivania.

Lo prese fra le mani e iniziò a guardarlo, come se fosse la prima volta.

Dopo che Sascha e Lorenzo l'avevano lanciato contro la parete, a quanto pare quella parte che teneva i fogli mostrava alcuni strappi che, però, erano stati pressoché aggiustati con lo scotch trasparente.

Lo aprì e un foglio, ripiegato come se fosse una sorta di brochure a più fogli, cadde leggero sulle sue gambe.

Incuriosito, posò il quadernino di nuovo sulla scrivania, e l'apri.

Era il giornalino della sua scuola, e in un angolo in alto, era presente una piccola dedica:

Sono riuscito ad avere una copia in anticipo, spero ti faccia piacere.
Al mio poeta preferito,
~Stefano

Poem|| SalvefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora