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-Dai sarà divertente Sal-

-È da mezz'ora che provi a convincermi Stefano, e la risposta non è cambiata da allora-

-Certo che sei proprio noioso a volte Cinquegrana- sospirò sconfitto Stefano, buttandosi a peso morto sul letto di camera sua.

I due ragazzi si trovavano a casa del maggiore, approfittandone del fatto che i suoi genitori erano via per risolvere i problemi creatisi dopo lo schiaffo del padre a Stefano, per decidere che farne di quel sabato sera.

Salvatore insisteva a rimanere a casa, seduti a vedere un film, mentre Stefano, con altri suoi amici, voleva andare al luna park itinerante che si trovava in città.

E da quando Stefano aveva proposto l'idea, subito Salvatore si era mostrato totalmente contrario.

Non perché non gli piaceva la prospettiva di passare una serata con il ragazzo, anzi.

Ma il problema per il quale era tanto restio non comprendeva Stefano in sé, ma l'idea di trovarsi con altre persone lo metteva in forte disagio; un conto era scrivere i suoi sentimenti su carta, un altro era quello di dirli ad alta voce a perfetti sconosciuti.

-Facciamo così- sospirò Stefano, mettendosi seduto ai piedi del letto e alzando lo sguardo per incontrare gli occhi del ragazzo di fronte a lui -Noi andiamo, se poi ti senti a disagio oppure non ti piacciono i miei amici, ce ne torniamo a casa. Suona bene?-

Salvatore sospirò, guardando il castano davanti a lui; i suoi occhi verdi lo pregavano, e un leggero sorriso timido campeggiava sul suo volto.

-Credo che sarà divertente- si arrese il minore, guardando come quel mezzo sorriso si trasformava in un sorriso pieno di gioia.

-Per un attimo ero convinto che dicessi di no, ma nessuno può dire di no a Stefano Lepri- esultò entusiasta, sotto lo sguardo esasperato del ragazzo di fronte a sé.








Salvatore non immaginava che il freddo arrivasse così presto a Milano, mentre si stringeva nella sua felpa, seduto nei sedili posteriori della macchina di Stefano.

Il viaggio fino al primo amico, anzi amica, del ragazzo fu stranamente silenzioso.

Stefano aveva gli occhi fissi sulla strada, mentre Salvatore sul "paesaggio" di una Milano notturna, piena di luci e gente in ogni dove.

Fu riportato alla realtà dal suono della portiera che sbatteva, e da una voce vagamente familiare.

-Da quanto tempo Stefano eh? Saranno mesi ormai che non ci vediamo- squillò la ragazza, abbracciando caldamente il ragazzo alla guida, che ricambiò.

-Sabrina, lui è Salvatore, Salvatore, lei è Sabrina- sorrise Stefano, guardando entrambi i ragazzi con aria felice.

Salvatore si limitò ad un piccolo cenno con la testa e un sorriso, mentre la ragazza lo ispezionava con lo sguardo il corpo del giovane da testa a piedi.

-Aspetta un attimo- sussurrò Sabrina con fare indagatore, socchiudendo gli occhi come per concentrarsi -io ti ho già visto da qualche parte... Si, a scuola il primo giorno! Ecco perché avevi un aria così familiare!- esultò entusiasta, prima di rimettersi seduta composta al suo posto, e iniziare a parlare di cose in cui Salvatore
era totalmente ignorante.

Il viaggio continuò pressoché uguale, tra chiacchiere e musica dalla radio cantata a squarciagola, con la sola differenza che, alla  fine del tragitto casa di Stefano-luna park, le persone nella macchina erano aumentare fino a diventare otto.





Si può immaginare il disagio in Salvatore quando, scesi finalmente da quel trabiccolo infernale che era diventato, si ritrovò davanti a questa sorta di "luna park" pieno di luci di ogni colore, odori provenienti da ogni dove e persone di ogni età che si trovavano in quel luogo, tutte per un unico scopo: divertirsi il massimo possibile.

Poem|| SalvefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora