Capitolo 21 - Buoni propositi

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Sembravano essersi finalmente conclusi i tempi dei litigi alla Garbatella, infatti in casa Cesaroni era finalmente tornata l'armonia che non si vedeva ormai da anni... era evidente che il ritorno di Marco ed Eva avesse portato aria di positività in quell'ambiente...

- Bello de papà, tutto bene, Mimmo? - chiese Giulio al figlio più piccolo.
- Sì, papà. - annuì lui.

Intanto suonarono alla porta e Giulio andò ad aprire...

- Oh ciao, Ezio, dai, vieni. - lo accolse il signor Cesaroni.
- Eh, grazie, c'ho 'na fame... - predicò il meccanico.
- Guarda che c'è anche un bar qui sotto casa... - precisò Giulio.
- Ma che me frega a me del bar, se poi i cornetti li trovo più buoni qui... - disse il signor Masetti.
- Eh certo... - ironizzò l'amico.

Lucia, Eva, Alice e Mimmo, che avevano assistito alla scena, non poterono fare a meno di lasciarsi scappare una risata...

- E poi sono venuto qui per darvi 'na bella notizia... - annunciò Ezio.
- Ah, sì? Dai, dicce. - lo incitò Giulio.
- Comincerò a lavorare nella mia vecchia officina. - esultò il meccanico.
- No! Non ce credo! - esclamò sorpreso il signor Cesaroni.
- Non ce credi, caro mio, ma così sarà da oggi in poi! - lo rassicurò lui.
- E allora spero davvero che questa volta tu abbia messo la testa a posto. - disse Giulio.
- È anche grazie al vostro aiuto, Giulio... e ringrazio anche te, Lucia, per aver fatto riprendere Stefania dal male che io le ho arrecato. - predicò il signor Masetti.
- Ezio... guarda che Stefania si è comunque ripresa da sola.. io non ho fatto nulla. - continuò la Liguori.
- Ah, vabbè, grazie lo stesso, che te devo di'? E tu, bella? Marta come va a scuola? - disse Ezio, rivolgendosi ad Eva.
- Abbastanza bene, da come vedo. - gli sorrise la ragazza, quando improvvisamente suonò il campanello.
- E chi è ora? - si chiese il signor Masetti.
- Sarà lo zione. - ipotizzò Mimmo che salì al piano di sopra, mentre Giulio andò ad aprire la porta.

- Ciao Giulio, ciao a tutti, cari miei. - li salutò calorosamente il vecchio Cesaroni.
- Noi stavamo per metterci a tavola a fare colazione, unisciti con noi. - lo invitò a sedersi il fratello.
- E certo, e chi se li perde 'sti cornetti! - annuì Cesare.

Mentre Marco e Rudi erano nella loro vecchia stanza, li raggiunse Mimmo...

- Marco, guarda che papà vi aspetta giù per fare colazione insieme. - lo avvisò il fratello minore.

Ma lo sguardo di Marco era rivolto verso Rudi che catturò anche l'attenzione di Mimmo...

- Scusa, Rudi... ma che stai facendo? - gli chiese il cantautore.
- I bagagli, Marco... - disse il ragazzo, sistemando i propri vestiti in una valigia.
- E perché mai, scusa? - lo interpellò il fratello maggiore.
- Per dare più spazio a te, Marco... al grande cantautore! - ironizzò lui.
- Che vuoi dire, Rudi? - continuò Marco.
- Sai bene cosa voglio dire, Marco... non ci sei stato per anni, ora ritorni e avrai bisogno della stanza per creare nuove canzoni, no?!? E quindi io e Mimmo siamo di troppo. - ribatté il fratello.
- Rudi... davvero, non ti sto capendo. - disse il cantautore, cercando di venirgli incontro.
- Lo so, Marco... in fondo come puoi capirci? Sei stato lontano per anni... abbandonandoci nel nulla! - si sfogò Rudi.
- Adesso non esagerare! - cercò di calmarlo Marco.
- Dici anche che esagero? - continuò il fratello.
- Rudi, basta! - gli urlò Mimmo.

Intanto, giù in cucina...

- Giulio, hai pagato le bollette della bottiglieria? - gli chiese Cesare.
- No, Ce', dopo vado, stai tranquillo... - lo rassicurò il fratello.
- Ecco, se le paghi è meglio... stamo meglio con la testa. - disse il vecchio Cesaroni.
- Cesare, dopo passo e le pago, ma Matilde e Pamela? - continuò Giulio.
- Non so, dovevano vedere delle cose per la scuola... - gli spiegò lui mentre suonarono nuovamente al campanello.
- Oh, vado io, tranquilli... è mia madre, Gabriella. - predicò Lucia, dirigendosi verso la porta d'ingresso.

La Liguori aprì alla madre ed entrambe raggiunsero i membri della famiglia in cucina...

- Oh, ecco la suocera più bella de Roma. - esultò Giulio.
- Non esagerare ora. - sghignazzò la donna, apprezzando il complimento.
- Ecco! - disse Cesare.
- Ah, che bella atmosfera che si respira questa mattina... - esclamò Gabriella.
- Che rottura de pa... - le rispose il vecchio Cesaroni.
- Oh, a Ce'! - lo interruppe il fratello, rimproverandolo.
- E alcuni che rimangono sempre gli stessi! - ribatté la donna mentre sorseggiava una tazzina di caffè.

Nel frattempo, al piano di sopra...

- Sei un deficiente! - urlò Rudi a Marco.
- Moderati con le parole, Rudi! - ribatté lui.

Contemporaneamente in cucina...

- Ma Marco, Rudi, Mimmo? I tre fratelli dove sono? - chiese Gabriella.
- Non so, erano di sopra prima. - disse Eva.
- Rudi dormiva... - la seguì Alice.

Giulio sentì delle urla molto forti provenire dal piano di sopra...

- Ma chi è che urla in questo modo? - predicò Lucia.
- Sarà meglio che io vada subito a vedere... - continuò il marito, dirigendosi al piano di sopra e seguendo le urla che provenivano dalla camera dei ragazzi, quindi li rimproverò. - Ma che state facendo? Ma che siete impazziti?!? Smettetela subito di urlare in questo modo come degli adolescenti... senza offesa, Mimmo...
- Beh, papà, ha incominciato lui... accusandomi ancora del fatto che io mi sia ricongiunto con Eva! - spiegò Marco.
- Ancora con 'sta cosa, Rudi? - disse il signor Cesaroni.
- Sì, papà, va bene?!? Non è stato un fratello per me! - ribatté lui e se ne andó dalla stanza.
- Ma che succede? - chiese Lucia, appena sopraggiunta.
- Ancora 'sta storia, Lucia... - sospirò Giulio.
- Ma chi ora? Rudi? - continuò lei.
- Sì... - annuì deluso il marito.
- Ma perché ora ha avuto 'sta reazione? - lo seguì la Liguori.
- Non lo so! Si vede che non sono il benvenuto per lui! - predicò furibondo Marco, uscendo dalla stanza.
- Sembrava tutto finito... e invece! - sospirò Lucia.
- Dai, se sistemerà anche questa ennesima discussione... - la rassicurò Giulio, sfiduciato.
- Speriamo... - concluse lei, abbracciandolo, quindi scesero in cucina.

- Ma che successo? Ho visto Marco infuriato... - chiese Eva, non capacitandosi di quanto accaduto.
- Prima Rudi però... - la seguì Alice.
- Niente, tesoro... non preoccupatevi. - le rassicurò la madre.
- Faranno pace. - annuì il signor Cesaroni.
- Sì, ma perché hanno litigato? - continuò Alice.
- Forse, ho capito... c'entriamo ancora noi, vero? - sospirò Eva.
- No, tesoro... non preoccuparti. - la rassicurò Giulio.

Intanto Marco, muovendosi con passo veloce, incontrò Walter per le strade di Roma...

- Oi, cantautore, dove vai di così fretta?... Guarda che ora ce l'ho il nuovo numero de Eva... - scherzò l'amico.
- Falla finita, Walter... oggi non è giornata! - lo zittì Marco.
- In effetti te vedo strano, che hai? - gli chiese il giovane Masetti.
- Ho litigato con mio fratello. - disse il cantautore.
- Chi? Mimmo? - continuò Walter.
- No, Rudi! - aggiunse Marco.
- Perché? - lo seguì l'amico.
- Mi rinfaccia sempre quella cosa... - gli spiegò il giovane Cesaroni.
- Cosa? - gli chiese Walter.
- Che sono stato per anni lontano dalla casa e li ho riempiti di bugie... - predicò Marco.
- Vabbè, è normale che abbia avuto questa reazione, Marco... vedrai che quando gli passerà, tornerà lui da te... - lo rassicurò il giovane Masetti.
- Sì... me ne ha dette tante! - disse il cantautore.
- Dai, Marco... vedrai che tornerà, è l'unico che può capirti! Visto che lui ha avuto una storia simile alla tua! - lo incoraggiò l'amico.
- Già... ed è questo che me fa male. - sospirò il giovane Cesaroni.
- Annamo a prenderci 'na birretta, va... - propose Walter, e si diressero in un locale.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora