Capitolo 58 - Giovani misteri

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Poco tempo dopo, alle scuole superiori...

- Oh, Emilio, devi dirmi qualcosa? - gli chiese la professoressa Laura.
- Ciao prof, no, è che ti vedevo strana e pensavo che fosse successo qualcosa, ecco... - le spiegò il ragazzo.
- Ehm no, Emilio. - sghignazzò divertita.
- Ecco, però l'ho fatta ridere... e questo già è un buon segno. - continuò lui.
- Cos'è? Qualcosa per corrompermi? Magari per metterti un voto più alto? No, perché guarda che anche se te lo mettessi... alla fine sarebbe 4. - gli sorrise la donna.
- Ah. - esclamò sorpreso l'alunno.

Intanto arrivò Mimmo...

- Anche tu a corrompere? - gli chiese la professoressa.
- Ah, no no. - negò il piccolo Cesaroni.
- Vabbè, io vado in classe. - concluse lei, dirigendosi in aula.
- Corrompere? - domandò Mimmo.
- No, storia lunga... come è annata a scuola guida? - lo seguì l'amico.
- Non ne parlamo, va... - rispose amareggiato il piccolo Cesaroni.

Mentre al parco della scuola, Matilde era seduta su una panchina, quando venne distratta da Jason...

- Ciao... - la salutò il ragazzo, avvicinandosi.
- Ma sei un incubo! Di nuovo tu... - disse lei.
- Per altre ragazze sono un sogno... - puntualizzò lui.
- Vuol dire che si accontentano di poco, sai? - continuò Matilde.
- O sei tu che non vali poi così tanto. - sghignazzò Jason. - Ma guarda che ci tengo davvero.
- A cosa? - gli chiese turbata.
- Ad assaggiarti... muoio dalla voglia. - le rispose l'individuo.
- Sei un pervertito. - concluse lei, disprezzandolo, quindi si alzò ed andò via.

Nel frattempo all'Università...

- Allora, come sono andata con la prima prova? - domandò Alice.
- Amore, benissimo. - le sorrise Rudi. - Come sempre.
- Quando ci saranno gli esami per laurearci, so da chi copiare allora. - sghignazzò divertito Charlie.
- Beh, Charlie... non è così semplice come alle medie. - continuò la Cudicini.
- Dai che ce la faremo. - li rassicurò Iolanda.
- Insieme però! - puntualizzò Lorenzo, baciandola.

Il gruppo si preparò quindi per la prova universitaria...

- Cesaroni! È il tuo turno. - annunciò la professoressa.
- Oh, cavolo! - esclamò Rudi.
- Vai... è soltanto una prova. - lo tranquillizzò Alice.

Nel frattempo alle scuole superiori...

- Oi, amore, tutto bene? Ti vedo un po' strana? - chiese Emilio.
- No, tranquillo amore, sto bene. - annuì Matilde.
- Non è che me l'hai contagiata? - continuò il ragazzo, osservando l'amico.
- Menomale che ci sei tu che mi fai ridere. - sorrise lei.
- Solo per te, amore. - le disse il partner.
- E comunque io non sono strano... anzi! Vado da Clara! Il mio amore... - soggiunse Mimmo, andando dalla propria fidanzata.
- Ma che c'ha quello? - domandò Emilio.
- Andiamo, Emilio... forse vuole un po' di tempo libero con Clara. - dedusse Matilde.
- Ah, l'hai capito. - sghignazzò divertito il ragazzo.
- Andiamo. - lo seguì ridendo lei.

Intanto in bottiglieria...

- Miracolo! Cesare con un libro di scuola guida. - disse Ezio, divertendo Giulio.
- Parla per te... piuttosto vai a lavora', visto che ora devi aggiusta' anche er furgoncino. - lo rimproverò Cesare, facendolo ridere, quindi continuò. - E comunque questi so' i nuovi test della patente, e non so' per me... ma per Mimmo.
- Beh una rinfrescatina pure a te non è che te farebbe male. - lo punzecchiò l'amico.
- Ma gli affari tua, mai? - ribatté il vecchio Cesaroni, quando improvvisamente arrivò Marco.
- Papà, non è che potresti tenermi Marta per qualche ora? - chiese il cantautore.
- Ma certo, Marcoli'. - annuì Giulio.
- Ma come "certo", Giu'? Dobbiamo lavora'. - intervenne il fratello.
- Che state a fa'? Scuola guida? - sghignazzò divertito Marco.
- Beh? Che te ridi? Sono per tuo fratello. - gli rispose lo zio.
- Se, magari... questi servono anche a te, caro mio. - ribatté Ezio, rivolgendosi a Cesare.
- Ma falla finita. - lo rimproverò il vecchio Cesaroni.
- Beh, allora noi annamo e... buono studio, zione. - concluse il nipote, quindi uscì col padre dal locale, divertendo il signor Masetti.
- Ma che te ridi?... - replicò Cesare.

Nel frattempo, a casa di Cesare e Pamela...

- Tesoro, io devo andare a fare il turno in libreria con Lucia... ce pensi un po' te a casa? - chiese Pamela.
- Ah?!? - continuò Matilde.
- No, dicev... Mati', ma che c'hai? Perché stai così pensierosa?... Non te vedevo così da quando tutti pensavano che fossi incinta... non è che...? - le domandò la madre.
- No no, mamma... - sghignazzò divertita la ragazza, rassicurandola. - Sono solo un po' preoccupata per la maturità... tranquilla, non ho niente... sì, comunque, ci penso io alla casa ed a cucinare... ti dispiace però se faccio venire Emilio qui per compagnia?
- Va bene. - annuì sorridendo la donna.
- Grazie. - disse la figlia.
- Allora a stasera, tesoro. - le sorrise Pamela.
- A stasera. - la salutò sorridendo Matilde.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora