Capitolo 94 - Fine dei giochi

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Dopo essersi finalmente riappacificati, tra Ezio e Stefania regnava finalmente l'amore, quella perfetta miscela di dolce e piccante che entrambi non provavano da tempo, e proprio in quel momento decisero di andare dai loro amici per annunciare il ricongiungimento.
Ezio prese per mano Stefania, sorridendole... lei… beh, lei non ci credeva, quasi voleva punzecchiarsi per svegliarsi dal sogno…
Ma cambiò subito idea… sogno o realtà, aveva aspettato quel momento da troppo tempo, da quando Annibale l’aveva aiutata ogni giorno nelle le sue ricerche…
I due si incamminarono verso la bottiglieria... passeggiavano osservando tutta Roma, guardandosi negli occhi, come non facevano da tanto… ammiravano tutte le stradine che ricordavano la loro storia, di come era nata, dei loro litigi, dei loro sacrifici, di Walter, di Diego e di tanti altri belli e brutti ricordi finché, quando erano quasi giunti alla bottiglieria, una voce familiare di una donna ad Ezio, li interruppe...

- FERMO!!! - disse la donna davanti a loro.

Ezio e Stefania la osservarono spaventati...

- OH NO! È lei! Che faccio ora? - mormorò Ezio terrorizzato, osservando l'amata e l'ex amante.
-  Lei è la famosa Camìla? - gli chiese Stefania, continuando stupita. - Ezio, mi hai lasciato per quella?
- Ti ha lasciato per soldi! - le rispose la brasiliana, puntando una pistola contro entrambi.
- Ma che credi di fare alla Ciù Ciù mia, eh? - intervenì il signor Masetti, difendendo la sua donna.
- La Ciù Ciù tua? Ma non l’avevi lasciata per una promessa de soldi? - predicò orgogliosamente Camìla.
- Una cosa l'hai capita, cara Camìla… - ribatté saggiamente Ezio. - ... che i soldi non valgono niente se non c’hai l’amore al tuo fianco… e Ciù Ciù mia era il vero amore, non tu… tu sei stata una brutta copia d’amore da dimenticare, anzi ti ho già dimenticata!
- Ezio, amore… ma veramente sei te che parli? - chiese Stefania stupefatta dal marito, che in tutta la sua vita non aveva mai pronunciato parole del genere nei suoi confronti.
- Mi avete scocciato! Adesso sparo e la facciamo la finita. Io sono una donna d’affari, non di relazioni amorose. - li interruppe scocciata Camila, puntando ancor più decisa la pistola sui due.
- Senti bella, tu non spari proprio nessuno, sai? Vedi de farla finita e lascia stare mi' marito! - le rispose coraggiosamente Stefania.
- Adesso conto fino a 3 e chiamo i carabinieri se non la smetti! - la seguì Ezio, minacciandola. - 1… 2… e…
- e 3! - concluse la brasiliana, sparando un colpo verso Stefania.
- NO! CIÙ CIÙ! - urlò Ezio, balzando su Stefania e salvandola.
- Oh mio Dio! Ci sono ancora?!? Sono ancora viva?!? - esclamò Stefania, impaurita e incredula.
- Amore mio, tu sempre con me devi sta', dove vuoi anna'? - la rassicurò Ezio, abbracciandola calorosamente e quindi baciandola.

Camìla, infastidita da quanto si trovava ad osservare, caricò nuovamente la pistola e decise di sparare ad Ezio per toglierselo di mezzo definitivamente, arrecandogli un attacco di panico che gli fece chiudere istintivamente gli occhi.

- NO! FERMI! POLIZIA! - urlarono le forze dell'ordine, appena arrivati in gruppo per fermare la donna impazzita e presa dall'ira.

Ezio riaprì gli occhi e vide una luce bianca, molto forte...

- No… no… ma perché?!?… - farfugliò l'uomo, mettendosi le mani in faccia e nei capelli con disperazione.
- Ezio, amore… che c’hai? - gli chiese Stefania preoccupata.
- Sento ancora la sua voce... a me piace il paradiso, Gesù, ma ora no, proprio ora che avevo fatto pace con Ciù Ciù mia dovevo morì? Io voglio vede' crescere il mi nipotino, bello come a Walterino mio… - continuò Ezio disperato, rivolgendosi a Dio.
- Ezio, ma che te sei impazzito?!? Guarda che sei ancora vivo e vegeto, forse anche più de me! - gli ribadì la sua amata, rassicurandolo.
- Sono vivo?!? So' vivo, Ciù Ciù?!? - le domandò lui.
- Così sembra, tesoro mio... - affermò Stefania sorridendogli.
- Oh Dio, che bello, Ciù Ciù, la nostra avventura inizia di nuovo. - esultò l'uomo, baciandola appassionatamente davanti alla polizia e a Camìla ammanettata.
- Non finisce qui, Ezio, me la pagherai! - predicò Camìla furibonda.
- Ciao bella, se vedemo a mai più! - la salutò il signor Masetti prendendola in giro e guardando Stefania soddisfatto.
- Ma voi come avete fatto a sapere che eravamo in pericolo? - chiese la Ansaldo ad uno dei poliziotti.
- Beh… sono stati quei due laggiù a chiamarci… - le rispose l'uomo armato, indicando due persone poco distanti.

- Giulio! Cesare!… ma avete sentito tutto? - continuò Stefania.
- Eh sì, Stefa', però siamo stati cauti perché non sapevamo i rischi che potevamo correre… - si giustificò Giulio con l'amica.
- Però l’importante è che ora tutto si è risolto, no? - soggiunse Cesare, guardando Ezio e Stefania.
- Sì… abbiamo ritrovato quello perso anni fa, Giulio… spero che a voi farà piacere... - disse la Ansaldo ai due Cesaroni.
- Se ce fa piacere?… Stefa', è 'na notizia bellissima questa, ho sempre sperato in un vostro ritorno insieme come ai vecchi tempi… sono davvero felice per voi, ve lo meritate. - le spiegò il signor Cesaroni, congratulandosi con entrambi, quindi si rivolse all'amico. - ... e non combina' più casini ora te, eh.
- La guerra è per i deboli, l’amore è per i forti! - predicò Cesare, sorridendogli.
-  Ammazza che poeta, 'a Ce'… non sembravi te. - ironizzò Ezio, ridendo.
- Sempre il solito… - gli rispose il vecchio Cesaroni, quindi concluse. - Che felicitezza!

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora