Capitolo 33 - Vecchi incontri e proposte inaspettate

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Intanto, in macchina con Ezio...

- Beh Ezio, grazie per averci dato un passaggio... non sapevo come fare... - disse Giulio.
- Papà, erano due passi a piedi... ma comunque! - continuò Marco.
- E ho capito, Marcoli'... ma le gambe fanno male a 'na certa età. - ribatté il signor Cesaroni.
- Ecco, solo er semaforo rosso ce mancava ora! - predicò il meccanico.
- Ciao, amico, vuoi lavare vetro? Molto sporco avere tu. - gli chiese un lavavetri straniero, avvicinatosi alla macchina.
- Ecco... - ironizzò il cantautore.
- No no, grazie, vado de fretta... - disse il signor Masetti all'individuo.
- Dai, faccio metà prezzo! - insistette questi.
- No, davvero, grazie... quelli dietro 'o vogliono... - gli ripeté Ezio.
- Ma non c'è nessuno dietro... - continuò lo straniero.
- Ezio, vai, il semaforo è verde! - lo incitò Marco.
- Ciao, amico! Vattene a mori' ammazzato... - concluse il meccanico, maledicendo il lavavetri.

Nel frattempo arrivarono davanti alla scuola...

- Annate voi... io aspetto in macchina... - disse Ezio, quindi Giulio e Marco entrarono nell'Istituto.

- Buongiorno, di cosa avete bisogno? - chiese loro il bidello.
- Eh, siamo qui per un incontro con lo psicologo. - gli spiegò il cantautore.
- Ah, aspettate, vado ad avvertirlo. - continuò il dipendente, allontanandosi.

- Buongiorno, scusa il disturbo... ce sono due signori che vogliono parlare con lei... dicono che la preside ha dato loro un appuntamento con lei... per una questione delicata... - comunicò il bidello.
- Ah? Nemmeno ricordavo... va bene, falli entrare. - annuì costei.

- Vi aspetta... comunque è 'na donna... quindi psicologa... - disse il dipendente ai due Cesaroni.

Marco e Giulio si recarono nella stanza della psicologa...

- Si può? - chiese il signor Cesaroni.
- Giulio? Ma sei tu?!? - esclamò sorpresa la donna.
- Emma?!? - la seguì lui.

La Di Stefano guardò fissa l'uomo per qualche istante, per poi rivolgersi a Marco...

- Bene, tu devi essere il padre di Marta? - dedusse la psicologa.
- Ehm sì, Emma, sono io... - annuì il giovane Cesaroni.
- Giulio, puoi attendere fuori? - continuò lei, invitandolo ad uscire dalla stanza.
- Certo, ce mancherebbe. - disse l'uomo, quindi si allontanò, chiudendo la porta alle sue spalle.
- Marco, da quello che ho sentito... non avete passato un bel periodo... lo sai che questo lo risente una bambina di quasi 9 anni?!? - predicò Emma.
- Emma, abbiamo avuto diversi problemi, però ora è tutto risolto... - la rassicurò il ragazzo.
- Risolto, Marco? - continuò la Di Stefano.
- Perché?!? È vero, ora stiamo insieme e abbiamo due figli, uno più bello dell'altra. - affermò il cantautore.
- Sì, e li crescerai in una mansarda, Marco?!? - ribatté la donna.
- Stiamo trovando casa, Emma... - replicò Marco.
- Provvederò con quel che si può fare, Marco... altro non so dirti. - concluse la psicologa.
- Bene, grazie Emma... fino a qualche anno fa, ti ritenevo amica di famiglia! - le disse il giovane Cesaroni, guardandola fissa negli occhi per poi andarsene, sbattendo la porta.

- Oi, Marcoli', 'ndo vai? - gli chiese il padre.
- Lasciami stare! Me la faccio a piedi. - rispose furibondo il ragazzo.

Giulio rientrò nell'ufficio di Emma...

- Ora devo lavorare, Giulio... - lo anticipò la donna.
- Lo so... hai sempre fatto bene il tuo lavoro... - annuì l'uomo.
- Davvero? A me non sembra invece... visto che anni fa dovevo allontanarti da Lucia... e invece poi vi siete ricongiunti e mi hai scartata... dopo tutto quello che ho fatto per te! - predicò la Di Stefano.
- No, Emma... tu sei stata molto per me... senza di te non ce l'avrei mai fatta a riprendermi, tu rappresenti sempre un pezzo del mio cuore... - ribatté il signor Cesaroni.
- Cosa c'è, Giulio?... Hai paura?!?... Sì, hai paura... hai paura che mi prendo la rivincita su di te... usando tuo figlio Marco... - gli disse Emma.
- Tu non sei così... lo so che non lo farai, tu sei una persona speciale. - continuò lui.
- E questo chi te lo dice, Giulio? - gli domandò lei.
- Non me l'ha detto nessuno... l'ho scoperto da solo, come dici tu anni fa... - le spiegò per poi rievocare il passato ridendo. - Te ricordi quando te insegnavo a cucina'? Scommetto che ancora oggi non sai fa' un'amatriciana.
- No, è vero. - annuì la psicologa, sorridendo. - Ora vattene Giulio... fammi fare il mio lavoro.
- Emma... ti prego, non rovinare mio figlio... - concluse l'uomo, uscendo nuovamente e chiudendo la porta.

Nel frattempo all'Università...

- Oi, allora? Come è andata? - chiese Rudi all'amico.
- Beh, indovinate... - disse Charlie.
- No... questi occhi così emozionati... faccia pallida ma allo stesso tempo felice. - predicò Alice.
- Le ha chiesto di andarci a vivere insieme?!? - ipotizzò il giovane Cesaroni.
- Sì! Cioè no... non ancora, ecco... mi serve il vostro aiuto. - gli spiegò il ragazzo.
- Beh, Charlie, quale aiuto?... Non avere paura di farlo... se ti senti, devi essere tu stesso a  farlo... tu invitala a cena fuori e poi le prendi la mano. - gli consigliò la Cudicini.
- E le chiedi di andare a vivere insieme. - la seguì Rudi, sorridendo.
- È così che ci siamo dichiarati io e Rudi... eravamo lì, in quel ristorante alla Garbatella... - narrò Alice, rievocando un dolce ricordo.

- Alice... io devo dirti una cosa... - disse il giovane Cesaroni.
- Rudi, mi spaventi... avanti, dimmi. - lo seguì lei.

Il giovane Cesaroni le prese la mano, catturando l'attenzione di tutti i presenti...

- Credo che questo sia il posto migliore per chiedertelo, amore mio. - continuò Rudi.
- Amore, cosa?... - lo osservò la ragazza.
- Ti va di andare a vivere insieme? - le chiese, profondamente affannato per l'emozione, attendendo la risposta che non arrivò prontamente. - No! Cioè, dimmi... davvero...
- Oi! Calmati, amore mio... - lo rassicurò, baciandolo appassionatamente e annuendo tra gli applausi di tutti i presenti. - Sì! Lo voglio, amore mio, lo voglio!

- Beh, spero che mi andrà a finire come è stato per voi. - disse Charlie.
- Se è amore vero, succederà... - predicò Alice.
- Fidati! - continuò Rudi, dandogli una pacca sulla spalla.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora