Capitolo 86 - Ancora tu?!?

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In casa Cesaroni si respirava tensione: Lucia aveva deciso di trasferirsi temporaneamente da Stefania, mentre Rudi e Mimmo avevano scelto di non rivolgere la parola al padre per un po'.
Giulio era in cucina, intento a pensare nuovamente a quella sera...

- Sei sicuro? - gli chiese Sofia.
- Sicurissimo! - annuì il signor Cesaroni, quindi iniziarono a baciarsi e finirono per fare l'amore.

Ma quel ricordo venne interrotto da Marco...

- A che pensi? - gli domandò il figlio.
- Secondo te? - continuò l'uomo.
- Si sistemerà tutto, papà, dai tempo al tempo... - lo rassicurò il cantautore.
- Come fai ad esserne così sicuro, Marcoli'...? - ribatté il signor Cesaroni.
- Vuoi davvero saperlo, papà? - chiese Marco a Giulio che abbassò lo sguardo. - Ho tradito anche io Eva, e guarda un po'? Anche nel mio caso si chiamava Sofia... sì, è vero, non c'ho avuto una figlia insieme... ma è la stessa cosa, papà, te lo assicuro.
- Spero che tu abbia ragione, Marco. - gli confidò l'uomo.
- È così... e poi se vuoi le parlo io... - disse il ragazzo.
- Magari, Marco... grazie. - concluse Giulio, quindi il giovane gli si avvicinò per abbracciarlo.

Intanto a scuola...

- Ora che la scuola è finita, ci toccherà studiare bene per gli esami, amore mio. - predicò sorridendo Matilde.
- Non ricordarmelo, ti prego... - la supplicò Mimmo.
- Ti amo. - gli si dichiarò la cugina.
- Questo sì... puoi ricordarmelo. - continuò il piccolo Cesaroni, quindi si baciarono sotto gli occhi di Clara ed Emilio.

I due innamorati se ne accorsero e si fermarono...

- Beh, se siete qui per litigare... tempo sprecato, noi stiamo per prendere la maturità... - disse Matilde.
- Non l'immaturità! - puntualizzò Mimmo.

Emilio e Clara si guardarono negli occhi, quindi scoppiarono a ridere...

- Ma che siete scemi? - domandò il piccolo Cesaroni.
- Mi sa... - annuì la cugina.

I due rispettivi ex fidanzati cambiarono espressione, assumendo un atteggiamento serio...

- Veramente... - accennò Emilio.
- Volevamo ringraziarvi. - lo seguì Clara sorridendo.

Ora i due intenti a guardarsi negli occhi erano Mimmo e Matilde...

- Sicuri di stare bene? - chiese il piccolo Cesaroni.
- Mimmo... Matilde... io ed Emilio... abbiamo passato del tempo insieme in questi giorni e... - si spiegò Clara.
- ...e? - continuò Mimmo.
- ... e questo! - concluse Emilio, baciando Clara appassionatamente.

- Ce semo innamorati. - affermò la ragazza.
- Forse lo siamo sempre stati. - la seguì il ragazzo.

- Siamo stati cornificati entrambi... - si dannò amareggiata Clara.
- Non ci pensiamo... - la incoraggiò Emilio.
- Come facciamo a non pensarci? - continuò lei.
- Clara, io ti amo... ti ho sempre amata, in classe non facevo altro che guardare te... soprattutto quando leggevo le poesie... sei entrata nella mia testa e non ne sei più uscita... lo so, scusa, non dovev... - predicò lui che non ebbe il tempo di finire il discorso, perché la ragazza lo interruppe dandogli un bacio sulle labbra.

- Questo mi fa piacere però, sono davvero contenta. - disse Matilde sorridendo.
- E non è tutto... - continuò Emilio.
- Ce manca solo che sei incinta! - ironizzò Mimmo.
- No, non è questo... spiritoso... - lo bacchettò la sua ormai ex ragazza.
- Beh, allora cosa c'è? - chiese Matilde.
- Volevo chiederti scusa Matilde, se ti ho chiamata "poco di buono"... e volevo chiedere anche scusa a Mimmo, se ti ho fatto male... vabbè, mi dispiace per averti colpito lì sotto! - disse Clara.
- Ce semo capiti! E poi spesso dovrò indossare la conchiglia. - sghignazzò il piccolo Cesaroni.
- E volevo chiedervi... se a voi va di... fare pace e diventare amici come prima... visto che si è sistemato tutto. - propose sorridendo la ragazza.
- Certo, amica mia. - annuì Matilde sorridendo, quindi i quattro si riunirono in un abbraccio collettivo.

Nel frattempo all'università...

- Beh, ragazzi, manca poco all'esame... - disse Rudi.
- E anche al nostro matrimonio. - puntualizzò Alice.
- Sì, amore mio. - le sorrise il fidanzato.
- Io farò la testimone. - soggiunse Iolanda.
- Studiamo va... che è meglio. - continuò Lorenzo.
- Dai, ragazzi, mancano solo altre 365 pagine da studiare. - lo seguì Charlie.
- Quante? - domandò il giovane Cesaroni.
- 365... - ripeté l'amico, quindi Rudi sbatté la testa sul libro.

Intanto in presidenza arrivò Annibale...

- Ma non è finita la scuola? - chiese l'uomo.
- Per le presidi non finisce mai il lavoro, amore mio.... - gli spiegò Stefania.
- Te va de fare un po' di pausa con me? - le propose il Cesaroni.
- Possiamo fare oggi pomeriggio? - continuò la Ansaldo.
- Stefa', Ciù Ciù mia, devo parlarti. - le disse lui.
- Ok ok, Annibale, ti parlo... ma non chiamarmi Ciù Ciù. - puntualizzò lei.
- Non ti ho chiamata Ciù Ciù... comunque quello che ti devo dire è abbastanza importante... - proseguì Annibale.
- Me fai preoccupa'... amore mio, che succede? - gli domandò Stefania.
- No tranquilla, è importante, sì... ma è una cosa bella...- la rassicurò l'uomo.
- Ah, finalmente. - sorride la donna. - Dopo tante disgrazie qui...
- Già... - annuì il Cesaroni.
- Allora dimme, amore mio, fammi rallegrare. - continuò la Ansaldo.

Annibale le diede una busta contenente una lettera...

- Cos'è? - gli chiese lei.
- Apri... - la incitò lui.
- Due biglietti per Milano di solo andata... - disse Stefania, osservando il contenuto della busta.

- Vuoi tu, Stefania ansaldo, sposare Annibale Cesaroni a Milano... e costruirci una vita insieme lì? - le si dichiarò l'uomo, inginocchiandosi e porgendole un anello.
- Annibale, non so che dire... sì, lo voglio, Annibale lo voglio. - sorrise la donna, quindi si abbracciarono e si baciarono appassionatamente.

Nel frattempo nell'appartamento di Stefania c'era Lucia in lacrime, seduta in cucina, intenta a sorseggiare un caffè...

- Ma perché mi ha fatto questo? Perché? - si domandò la Liguori per poi rievocare dei ricordi.

- Vuoi tu, Lucia Liguori, perdonare il qui presente Giulio Cesaroni e ricominciare dal punto che avevamo finito? - le chiese lui.
- Con i tuoi tantissimi difetti? - sghignazzò divertita lei.
- Eh per forza... - annuì Giulio.
- E con i miei tanti pregi e pochissimi difetti. - concluse Lucia sorridendo, quindi lui la baciò appassionatamente.

...

- Prometti che tra noi non ci saranno mai segreti? - gli chiese la Liguori.
- Mai! Sposa mia. - la rassicurò il signor Cesaroni.

- Tra me e Giulio è finita per sempre... parola di Lucia Liguori. - affermò la donna amareggiata.

Intanto a casa Cesaroni, Eva, Marco e la piccola Marta erano in Mansarda...

- Siamo soli in casa, lo sai... - disse la Cudicini.
- Questo vuol dire che... - intuì il giovane Cesaroni.
- Eh già. - annuì ridendo Eva.

I due stavano per fare l'amore, ma ad un tratto suonò il campanello...

- Ma chi sarà ora...? - si domandò seccata la ragazza.
- E che ne so! - mormorò il ragazzo.
- Sarà Gabriella! - ipotizzò divertita Eva.
- Vabbè, vamo ad aprire, va... - concluse Marco, recandosi alla porta d'ingresso.

Il giovane Cesaroni aprì e...

- Ciao, Marco... - lo salutò Maya.
- E tu che ci fai qua? - le chiese lui.
- Siamo in due. - continuò la Principessa, mostrando un bambino che si nascondeva tra le sue gambe.
- E chi è? - le domandò Marco.
- Lasciami entrare... - disse Maya.
- Ancora tu?!? - soggiunse Eva osservandola e rimanendo quasi senza parole.
- Maya, che cosa vuoi ancora?!? - le chiese il cantautore.
- Davvero vuoi saperlo? - continuò Maya, guardandolo imbarazzata.
- No! Vogliamo saperlo... - puntualizzò la Cudicini.
- Ti presento Dylan... - disse la Principessa, facendo avanzare il bambino.
- Ah, ciao Dylan, ma chi sei? - domandò Marco.
- Tuo figlio! - concluse Maya.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora