Capitolo 54 - Chi nasce tondo...

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Erano in bottiglieria, il trio della Garbatella, immersi nei ricordi...

- Ma perché non se ne annamo a pesca' come ai vecchi tempi? Che dici, Giu'? - propose Ezio.
- Per me va bene, ma er testardone chi 'o convince? - annuì il signor Cesaroni.
- Dai, per oggi faccio un'eccezione, annamo. - disse Cesare.
- Allora io vado a prende' il necessario e poi partiamo. - sghignazzò l'amico.
- Vai, io avverto Lucia... - concluse Giulio.

Intanto a casa Cesaroni...

- Mamma, non è che oggi potresti rimanere a casa, così finiamo di vedere i preparativi? - chiese Alice.
- Come faccio, tesoro? Giulio ora mi ha mandato un sms, dice che va a pesca insieme a Cesare ed Ezio. - le rispose Lucia.
- Beh, posso accompagnarti io... - soggiunse Eva.
- Davvero? - continuò la sorella.
- Perché no? - annuì sorridendo la maggiore delle Cudicini.

Intanto suonarono al campanello e Lucia andò ad aprire alla porta d'ingresso...

- Sergio? Ma che sorpresa! - esclamò la Liguori.
- Ciao, papà. - lo accolsero in coro entusiaste le figlie.
- Ciao, belle. - rispose affettuosamente l'uomo.
- Come mai da queste parti? - gli chiese l'ex moglie.
- Sono venuto a salutarvi, ed il piccolo Romolo? - continuò Sergio.
- È di sopra con Marco. - disse Eva.
- Quindi tu e Rudi presto sarete sposi? - domandò poi, rivolgendosi alla figlia minore.
- Presto è una parola grande. - sghignazzò Alice. - Ci vorrà ancora un bel po' di tempo.
- Allora? Quanto ti fermi? - gli chiese Eva.
- Poco, devo fare dei servizi a Roma e poi riparto. Anzi, ora vado che mi aspettano. - annunciò il padre per poi allontanarsi.
- Ciao. - sorrise la Liguori. - Grazie della visita.

Nel frattempo, nel furgoncino...

- Ah, quanto me mancava... senza gente tra le palle. - predicò Ezio.
- A chi lo dici... - annuì Giulio.

Qualche ora dopo....

- Beh, me sembra che era proprio questo il posto... - disse il signor Masetti.
- Eh sì. - continuò Cesare.
- Te statte zitto che è un'ora che cerchi de monta' quella tenda e non ce riesci. - lo criticò l'amico.
- Visto che te sei l'esperto... vienilo a fa' te! - ribatté il vecchio Cesaroni.
- Smettetela de litiga'... che questi giorni non capitano mica sempre! - li rimproverò Giulio.
- Eh infatti! Stavo a casa mia... in bottiglieria e me guadagnavo pure la giornata. - replicò il fratello.
- Questo 'ndo và? - chiese Ezio.
- Ma sopra, no? È la copertura. - gli rispose il signor Cesaroni.
- Lo avevo detto io... - puntualizzò l'amico.
- Ma quanno mai. - lo criticò Cesare.
- Lo avevo detto io, lo avevo detto. - ribatté il signor Masetti.

Intanto a casa Cesaroni, Rudi entrò nella camera delle ragazze...

- Si può? - chiese lui sorridendo.
- Oi amore, vieni, entra. - lo accolse Alice.
- Questa mattina ho intravisto tuo padre, tutto bene? Perché è tornato? - continuò il giovane Cesaroni.
- È venuto solo a salutarci, amore... - disse la Cudicini.
- Come fai ad esserne così sicura, Alice? - le domandò Rudi.
- Ma perché, scusa? - ribatté lei.
- Hai forse dimenticato cosa ti ha detto un po' di tempo fa, Alice? - le disse, tentando di farla ragionare.
- Ancora pensi a quelle parole, Rudi?... Lo ha detto anche a Giulio e Lucia e a Marco ed Eva... vedi? Sono ancora felicemente insieme. - lo rassicurò la ragazza.
- Io, se fossi in te, non mi fiderei. - ripeté il giovane Cesaroni.
- Tranquillo, tesoro... è tutto sotto controllo, io ti amo! Ed è questo quello che conta. - lo seguì la Cudicini, alzandosi dal letto e baciandolo.

Il mattino seguente...

- Giulio, Cesare... ma 'ndo se so' cacciati questi ora?... - mormorò Ezio.
- 'A Ezio, sto a prepara' er caffè. - disse Giulio.
- Ah, e Cesare 'ndo sta? - continuò l'amico.
- Ma poco fa era qui... magari sta a cammina' per il verde. - lo seguì il signor Cesaroni, facendolo ridere.

Nel frattempo, per le strade di Roma...

- Beh, a me non me convince, Lucia... stai attenta. - disse Stefania.
- Ma secondo me era solo una visita normale... per suo nipote Romolo. - continuò la Liguori.
- Quell'uomo a conoscere suo nipote? Col sangue Cesaroni poi, dai... non gliene importava delle figlie, figurati dei nipoti... Lucia su. - ribatté la Ansaldo, cercando di farla ragionare.
- Secondo me... i tempi della gelosia e dell'invidia sono finiti. - predicò Lucia.
- Secondo me Sergio è sempre il solito stro... - puntualizzò l'amica.
- Ho capito! - annuì la Liguori.

Intanto...

- È una giornata intera che stai con quella canna in mano... e non hai pescato nemmeno un sacchetto de plastica! - disse Cesare.
- Che vuoi da me?... Vuol di' che i pesci si sono estinti... - si giustificò Ezio.
- La gente come te se dovrebbe estinguere! - ribatté il vecchio Cesaroni.
- Non riuscite a pescare perché non usate la tecnica giusta, cari miei... guarda quanti ne ho pescati io? - puntualizzò Giulio.
- E ce credo... tu hai sempre avuto un culo rotto! - predicò il fratello.

Nel frattempo...

- Certo che un po' me manchi in libreria. - disse Lucia.
- Ah guarda, ce tornerei volentieri... - le rispose Stefania.
- Perché? Che è successo? - le domandò la Liguori.
- La Zuppante... Dio mio! Vorrei solo cacciarla fuori dalla scuola... è sempre la solita, non cambierà mai... - le spiegò l'amica.
- Ne so qualcosa. - annuì Lucia.
- Vuole un aumento di stipendio... e mi ha ricattato, vuole farmi perdere il posto di lavoro. - continuò la Ansaldo.
- Mamma mia che strega, guarda! - esclamò stupefatta la Liguori.

Intanto...

- Ma chi se lo poteva immagina'. - disse Ezio.
- Che cosa? - gli chiese Cesare.
- Peggio delle altre volte semo annati. - continuò l'amico.
- Io me domando come ho fatto a sopportarvi una vita intera. - soggiunse Giulio, mentre arrivarono a casa Cesaroni.

- Oi amore... come è andata? - lo accolse sorridente Lucia.
- Alla grande questa volta... Ezio ha pescato una scarpa. - scherzò il signor Cesaroni.
- Scemo. - sghignazzò lei. - Sai chi è venuto a trovarci?
- No, chi? - le chiese Giulio.
- Sergio, per conoscere il piccolo Romolo... - continuò la Liguori.
- Ma scusa... non lo aveva conosciuto già quando Eva è andata a Milano per un colloquio di lavoro? - ribatté il marito.
- Ripensandoci... vabbè, a riconoscerlo. - sorrise la donna.

Nel frattempo suonarono al campanello...

- E chi è ora? - chiese il signor Cesaroni, andando ad aprire alla porta d'ingresso. - Sergio, che piacere rivederti...
- Piacere mio, Giulio. - gli rispose l'uomo, sorridendo.
- Come mai qui? - soggiunse Lucia.
- Stavo per ripartire e così ho deciso di venirvi a salutare. - continuò l'ex marito.
- Hai fatto bene. - lo seguì Giulio, mentre Alice e Rudi scesero per salutarlo.
- Ciao, papà. - si avvicinò la figlia minore.
- Ciao, tesoro. - le rispose Sergio, quindi si abbracciarono, mentre Stefania e Lucia confabularono sottovoce.

- Visto? Che ti avevo detto? - le disse la Liguori.
- Sarà... a me non mi convince. - ribatté la Ansaldo.

- Ciao, Sergio. - gli si avvicinò Rudi.
- Ciao. - lo salutò l'uomo, mentre il ragazzo e Alice si baciarono. - Ora devo proprio andare, altrimenti perderò l'aereo...

Sergio uscì da casa Cesaroni e silenziosamente predicò le sue reali intenzioni, confermando i sospetti di Stefania...

- Non finisce qui, signor Cesaroni... avete preso Lucia ed Eva... ma Alice non si tocca... Rudi e Alice non si sposeranno! Parola di SERGIO CUDICINI!

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora