8. Albus Silente

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Sentendo pronunciare quel nome Severus si sentì il cuore in gola, come se avesse sobbalzato: più volte sua madre gli aveva parlato di quell'uomo che un tempo era suo professore.
-"Gradirei un bicchierino di brandy, per cortesia" chiese gentilmente Silente, mettendosi a sedere sulla sedia che Eileen gli aveva appena indicato e riponendo la bombetta sopra l'estremità.
Da quando qual signore aveva messo piede in casa sua, Severus non smise di osservarlo sbalordito ed incuriosito dalla sua stravaganza; un turbinio di domande affollavano la mente di Severus.
-"Potrei sapere chi è lei?" chiese Tobias accigliato, sempre con quel fare irriverente ed insopportabile.
-"Mi perdoni per la mia inappropriata scortesia... e invadenza" iniziò Silente appoggiando le mani sulle gambe e avvicinando il torace al tavolo "sono il Professor Albus Silente, Signor Piton... Sicuramente non avrà mai sentito parlare di me, non se ne preoccupi, credo sia assolutamente normale" finì con calma tendendo la mano verso Tobias, ma questi non ricambiò il saluto: sentendo pronunciare 'Professore', Tobias si accigliò ulteriormente deformando a dismisura la sua scettica espressione. Severus si vergognò di suo padre, lo detestava in tutte le maniere possibili: non aveva nemmeno ricambiato un saluto gentile.
-"Severus, vai in camera tua" disse fermamente e freddamente Tobias.
-"Oh non è necessario che il giovane Severus si rechi in camera propria, sarebbe assolutamente controproducente. Gradirei invece se si sedesse qui di fronte a me..." replicò con calma Silente, picchiettando leggermente sul tavolo indicando la sedia di fronte a lui. Severus, senza farselo ripetere una seconda volta, si sedette e Tobias non proferì parola. Per un momento gli ribollì il sangue nelle vene dalla soddisfazione: finalmente qualcuno aveva la faccia tosta d'affrontarlo. "Eileen ti dispiacerebbe accomodarti qui alla mia destra?" e anch'ella si sedette con sicurezza, porgendo il bicchiere di brandy all'anziano signore.
-"Tante grazie, gentilissima..." e bevve un sorso del liquore mentre la famiglia Piton attendeva in silenzio "Ah ottimo, davvero ottimo!" disse in un profondo e garbato sospiro, come se si fosse dissetato dopo lungo tempo senza bere.
-"Bene..." fissò intensamente tutta la famiglia Piton dai suoi occhiali a mezzaluna, Severus era euforico, davvero non sapeva che pensare e se lasciare che la sua gioia s'intravedesse attraverso i suoi occhi "Sicuramente il Signor Piton si starà chiedendo cosa ci fa un vecchio in casa sua senza il suo permesso: a proposito... perdoni l'ingerenza con il quale sono entrato. Direi di arrivare immediatamente al sodo: la scorsa notte mi è giunta una missiva alquanto perturbante in risposta alla lettera inviatavi dalla mia collega, la Professoressa e Vicepreside Minerva McGrannitt..." a quelle parole, Tobias iniziò a stringere avidamente e violentemente i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche e fissando con ira Eileen.
-"Oh, non c'è alcun motivo di arrabbiarsi, Signor Piton... Vede, Hogwarts, glielo assicuro, è una delle migliori scuole di magia e di stregoneria a cui un giovane mago, come il presente Severus Piton, possa anelare. E visto che siamo già giunti al nocciolo della questione le chiedo perché non vuole lasciare frequentare la scuola a suo figlio... Vede, la qui presente Eileen Prince è stata in assoluto una delle mie studentesse migliori, il suo talento era dir poco impareggiabile... e confido nei successi del Signor Severus"
-"Dunque è così! Hai chiamato questo vecchio rimbambito senza il mio permesso, questa è una dichiarazione di guerra..." digrignò i denti e sibilò Tobias, rivolto alla moglie.
-"Signor Piton!" ribatté Silente quietamente con finto stupore "Non vi è alcun motivo di esibirsi in dichiarazioni così cruente e inappropriate, non è mica la fine del mondo... Per quanto riguarda al 'vecchio rimbambito', be'..." sogghignò allegramente "non posso che convenire con lei" continuò a ridere guardando uno ad uno i componenti della famiglia seduti al tavolo. Severus, invano, cercò di nascondere un lieve e quasi impercettibile sorriso.
-"Mio figlio non verrà mai in quel posto, lo giuro sulla mia parola. Ho intenzione di mandarlo a lavorare e non sborserò mai più un quattrino per lui, soprattutto per quella diabolica scuola!" ringhiò Tobias. Per qualche momento calò il silenzio più tombale nella stanza: Tobias fissava inferocito la moglie, Severus faceva roteare gli occhi su tutti e tre i presenti e Silente, dopo aver fissato guardingo Tobias, si rivolse con garbo ad Eileen:
-"Eileen? Ci tengo al tuo sapiente giudizio..." le chiese Silente.
-"Lui ci andrà... deve andarci" rispose Eileen con esemplare coraggio, a Severus sorse un sorriso spontaneo.
-"Signor Severus, credo che la sua opinione sia inequivocabilmente e incontrastabilmente la più rilevante e sentenziosa... Ne conviene con me?" Silente si rivolse a Severus con gentilezza e con fare quasi paterno.
Severus iniziò a guardare a turno i genitori; era certo che aver espresso il suo parere e la sua volontà avrebbe fatto infuriare il padre, tuttavia lo sguardo della madre lo spronava proprio a fare quello. Non sapeva che fare, seguire il suo cuore e gettare su di lui e sua madre la furia di suo padre o restarsene in silenzio a vivere ugualmente quell'inferno in terra.
 –"Severus, guardami, per favore... Mi occorre una tua risposta" gli disse Silente, allora il giovane mago, prima di interrompere il contatto visivo dallo sguardo rassicurante della madre, si concentrò sugli occhi azzurri dell'anziano signore. Ci furono alcuni istanti di silenzio penetrante.
Tanto rimarrebbe tutto uguale, almeno devo provarci...
-"Sì, io ci voglio andare!" diruppe con veemenza, incrinando il silenzio in uno spasmo di speranza.
-"Non ci pensare nemmeno, te lo proibisco, infido..." nel frattempo Tobias era scattato in piedi afferrando Severus per il colletto. Eileen si alzò in fretta.
-"Non sta facendo davvero una splendida figura, Signor Piton... lasci il ragazzo, di grazia" ribatté Silente, guardando fisso negli occhi Tobias.
Suo opadre continuava a fissare l'anziano signore con ira e odio mentre continuava a tenerlo saldo per il braccio. Gli faceva male, come tutte le altre volte, ma stava imparando a soffrire in silenzio, senza nemmeno che un gemito gli sfuggisse dalle labbra. Ogni volta Severus si chiedeva se essere bambini fosse così difficile per tutti, ma la risposta la sapeva già... lui era l'unico, almeno a Cokeworth, a subire tutte quelle violenze.
-"Professor Silente" irruppe tremante la voce di Eileen "deve sapere che spesso, da quando è nato Severus, si sono avvicendate situazioni simili. Il dialogo, la dialettica e il sentimento non hanno alcun effetto su di lui..."
-"Ne sono a conoscenza, Eileen. La prego di appoggiare il ragazzo..." ribadì Silente mantenendo un contatto visivo burrascoso con Tobias.
Infine la morsa che gli serrava il braccio lo lasciò, con molta calma, con quel suo fare untuoso e istigatore, poi Tobias sprofondò nella sua sedia come una serpe nel suo buco; a quel punto Eileen si ricompose sulla sua sedia e di conseguenza anche Severus.
-" In questo modo, Signor Piton, vuole categoricamente ignorare le possibili potenzialità e capacità che suo figlio potrebbe, indubbiamente, possedere; preferisce piuttosto condannarlo ad una vita piatta e monotona per mera paura. Lo ammetta, in tutti questi anni non si è mai disturbato a chiedere qualcosa in più a sua moglie, non è mai stato incuriosito da qualcosa che si palesasse nuovo"
-"Lei non-" cercò di interromperlo Tobias, ma Silente riprese tempestivo:
-"La paura è il solo e unico sentimento che avrebbe potuto provare, è certo, ma... Signor Piton" Silente assunse un tono solenne, sconsolato e rimproverante "stiamo parlando di sua moglie e di suo figlio... Apra gli occhi, finché è ancora in tempo... Apra il suo cuore, perché nulla le verrà negato...".
Tobias si limitò a pochi sguardi fugaci verso i tre; la vergogna e l'impotenza lo stavano sotterrando, Severus lo leggeva chiaramente nei suoi occhi e sapeva bene che non aveva nulla da ribattere a tal proposito, ma continuò imperterrito, cocciuto e caparbio com'era:
-"Non-sborserò-un-quattrino!" martellò ogni parola con un colpo sul tavolo, sempre più forte ed arrogante.
-"Mi dispiace Signor Piton, ma ancora più rammaricato sono per i cari Eileen e Severus: nemmeno a loro è concesso far breccia nel suo cuore... sono desolato" rispose disgustato Silente.
-"Non importa, professore... Ogni mattina, alzandomi, credevo di dover rassegnarmi a questo" Eileen fece un vago gesto con le mani, indicando il marito "forse è giunto il momento di farlo... O forse è proprio giunto il momento di farsi più forza e di rispondere con audacia. Severus andrà ad Hogwarts, che ti piaccia o meno! Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe giunto: mi sono prodigata per risparmiare quanto più possibile per assicurare l'acquisto dei primi materiali a Severus. Lui-ci-andrà. Perché è ciò che desidera" replicò Eileen senza farsi interrompere. Silente la osservò sorridendole un poco. Tanti furono i momenti di silenzio che si alternarono da quando l'anziano signore entrò in quella casa, ma quello fu più di tutti il più lungo, penetrato solamente dai profondi e affannosi respiri di Tobias.
-"Sia come vuoi, strega, se mi levo di mezzo mio figlio almeno non dovrò mantenerlo per il resto dell'anno. Ma non azzardatevi a chiedermi altro... perché non lo farò. E poi ci saranno delle conseguenze"
-"Non credo proprio Signor Piton" Silente si alzò in piedi "Confermerà con me che ricorrere alla violenza non sia il modo più saggio di agire perché potrebbero esserci conseguenze anche per lei, se non vado errato...".
Tobias scattò in piedi e puntò come un segugio il viso di Silente facendo risultare le sue azioni dei disperati e vani tentativi di superarlo in quanto autorità, ma le gambe tremavano e un tic sotto l'occhio si accentuò sempre di più. Silente lo osservò calmo facendolo irritare ancora di più quando all'improvviso, Tobias, girò sui tacchi, sbatté la porta e se ne andò. Silente si rivolse ancora una volta ad Eileen. Severus non riuscì a fare altro che abbassare il capo, completamente inerme e debilitato dall'atteggiamento di suo padre. 
-"Se questi soprusi dovessero continuare, Eileen, sarei lieto che il Ministero ne venisse informato. Le autorità locali non credo siano affidabili, lui racconterebbe la verità sul tuo conto; lo prenderebbero per pazzo, certo, ma inevitabilmente verranno avanzate delle indagini sul tuo conto, allora sarebbe un problema piuttosto rilevante" ruppe il silenzio Silente, rivolgendole lo sguardo più tranquillo e confortante che Severus avesse mai visto fare da un uomo.
-"Per questo motivo non ho mai riferito e denunciato nulla..." replicò Eileen.
-"Ma certo, che sciocco, perdona la mia avventatezza: era ovvio che già in passato tu avessi fatto queste considerazioni. Perdonami".
-"Non si preoccupi professore..." Eileen sorrise gentilmente a Silente "Ma dubito che il Ministero possa fare qualcosa per me..." rispose con freddezza, abbassando lo sguardo. A Severus si strinse il cuore: vedere sua madre in quelle condizioni era come una stilettata al petto.
-"Forse, ma ci provi lo stesso..."
Senza Tobias la situazione sembrava apparentemente calma:
-"Allora, Eileen, le dispiacerebbe darmi la lettera d'iscrizione ad Hogwarts, credo che qui, qualcuno, sia eccitato dall'idea di iniziare un nuovo percorso scolastico" Silente fece l'occhiolino a Severus e lui gli rispose sorridendo.
-"Ma certo, la vado a prendere subito!"
I due rimasero da soli per qualche momento nella cucina, Severus era visibilmente imbarazzato e tendeva a sprofondare simpaticamente nella sedia, allora Silente gli sussurrò qualcosa:
-"Immagino che tua madre ti abbia già insegnato qualcosa eh..." cercò d'indagare con simpatia, ma Severus non rispose, aveva troppa paura.
-"Suvvia, Severus, nessuna paura, sai quanti maghetti e streghette conoscono già degli incantesimi quando vengono ad Hogwarts?!" riprese in tono scherzoso.
-"Sì, Signore, qualcosa lo so fare..." in parte mentì, con voce rotta: le sue capacità andavano ben oltre al 'qualcosa', ma non voleva che si sapesse, almeno non così presto.
-"Allora ci aspetteremo tutti grandi cose da lei!" s'interruppe Silente ed entrambi si sorrisero "Ah eccoti qui!" Eileen era arrivata con la lettera tra le mani e la porse con garbo a Silente.
-"Mi sono già permessa di firmare" sorrise, mentre l'anziano mago allungava le dita per afferrare la busta.
-"Ottimo, davvero splendido" Silente alzò la lettera verso un fascio di luce che penetrava dalla finestra "Ho sempre trovato straordinariamente raffinate e misteriose le nostre lettere... Bene, questa la porterò io a Minerva: pensa un po', Severus, la tua iscrizione verrà portata ad Hogwarts dal preside in persona!" si rivolse ai due con moderata pomposità; tutti risero poi Severus scattò in piedi:
-"Grazie mille, professore" disse Severus, la gratitudine gli trasudava persino dalla voce, era felice oltre ogni misura.
-"Di nulla, Severus" si strinsero la mano "ma ringrazia soprattutto tua madre per il suo spirito... Proprio una Serpeverde: determinata, astuta ed intraprendente. Ah sì, il Cappello non ha proprio sbagliato!" Silente strinse la mano ad Eileen ed entrambi si sorrisero.
-"Grazie davvero, Signore, le sono debitrice..."
-"Assolutamente nessun debito, Eileen, il compito di Hogwarts è quello d'insegnare la magia e di disciplinarla, ma qualora un giovane mago o strega fosse in difficoltà, è suo dovere correre loro in aiuto; oggi potrei dunque definirmi... Un emissario!" Silente sorrise e si interruppe per una breve pausa "Si ricordi inoltre che ciò che in passato è stato suo, lo è tutt'ora"
-"Che cosa intende, Signore?" Eileen alzò un sopracciglio, accigliandosi.
-"Intendo dire che potrebbe avere una camera alla Gringott..."
-"Dubito che la mia famiglia mi abbia lasciato qualcosa dopo la mia diseredazione"
-"Il tutto dipende da chi possiede le chiavi" le rispose Silente con tono speranzoso e qualcosa si illuminò negli occhi di Eileen "Bene, ora devo proprio andare... E' stato un piacere rivederla, Eileen! Severus, ci rivedremo presto" tutti si strinsero ancora una volta le mani e Silente uscì di casa.
Vi furono attimi di esitazione poi Severus si riversò tra le braccia di sua madre. Era così fiero ed orgoglioso di lei, grazie al suo coraggio il suo futuro ad Hogwarts non era poi così lontano e irrealizzabile, tutt'altro. Gli parve di percepire il cuore farsi in tanti piccoli pezzi per la gioia: sarebbe andato ad Hogwarts e quello era tutto ciò che desiderava.
-"Grazie mamma" continuava a ripetere Severus, affinché Eileen capisse quanto effettivamente aveva appezzato il suo audace gesto.
-"Nulla poteva impedirti di andare ad Hogwarts, non potevo permetterlo!"
-"Ma adesso papà-"
-"Adesso non potrà più dire e fare nulla..." gli carezzò la guancia e lui si lasciò coccolare completamente da quel tocco confortante.
Eileen lo stringeva ancora più forte, con le lacrime agli occhi "Credo che qualcuno volesse dirti qualcosa..."gli sussurrò con tono soave. Severus scattò e sorrise, pensò subito a Lily
-"Dai, vi incontrerete domani..." il docile tocco di sua madre lo abbandonò. 
Il mattino seguente non sarebbe mai arrivato troppo in fretta.

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