21. Tu-Sai-Chi

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Caro Sev
la Francia è bellissima e ho scoperto che anche qui c'è una scuola di magia, si chiama Beauxbatons. Siamo partiti dal sud del Paese; là c'è un mare fantastico e il sole è potente, poi abbiamo visitato tutti i castelli della Loira. Ora siamo a Parigi; ci fermeremo per una settimana e mezzo così avremo tempo di vederla bene.
Ti racconterò tutti i particolari quando tornerò: non vedo l'ora.
A presto,
Lily

Severus lesse più e più volte quella lettera inviatagli da Lily; non riusciva a staccarsi da una sola parola di essa; era perpetuamente in adorazione, come se venerasse una reliquia del passato. Si soffermò per ore intere tentando di decifrare l'ultima riga: 'Ti racconterò tutti i particolari quando tornerò: non vedo l'ora', che cosa voleva dire? Non vedeva l'ora di raccontargli i particolari, di tornare o di rivederlo? Non riusciva a svelare l'arcano e quel tormentante enigma lo attanagliò giorno e notte, senza dargli tregua nemmeno nei sogni.
A volte Severus seguiva sua madre Eileen in biblioteca, mettendosi avanti con i compiti delle vacanze o leggendo libri; altre volte invece passeggiava per Cokeworth cercando tra la gente gli occhi di Lily, invano. Spesso si fermò dinanzi a casa sua, su Red Avenue, in attesa che la porta si spalancasse da un momento all'altro e che la sua migliore amica uscisse a salutarlo, anche questo, invano. Desiderò ardentemente di riavere la sua soave e tranquilla compagnia, le sue risate, le chiacchierate infinite su qualsiasi argomento, i compiti insieme e gli scherzi; poterla abbracciare sentendo il suo delizioso profumo e accarezzare le punte dei suoi setosi capelli fiammeggianti. Desiderò riavere tutto di lei, anche quei suoi tratti che le persone del mondo -magico e non- avrebbero definito 'difetti', mentre per lui avevano solo una denominazione: 'lei'.

*

-"Ieri notte sono uscito dalla finestra e non te ne sei nemmeno accorta..." irruppe d'istinto Severus mentre richiuse il quaderno con i compiti di astronomia appena ultimati. I giorni in assenza di Lily passavano lenti e solenni nel grigiore di Cokeworth.
-"Cos'hai fatto?" il tono di Eileen era debolmente adirato.
-"Te l'ho detto, sono uscito e me ne sono andato quando ho sentito che Tobias ha detto che non stavate insieme da molto e tu gli hai risposto di no. Avrei voluto vomitare"
-"E' tutto?" chiese la madre visibilmente imbarazzata.
-"Sì, me ne sono stato fuori tutta la notte e sono tornato prima dell'alba. Ho trovato Bhuidhe a caccia nel mio posto segreto. Questa mattina presto avevi lividi in faccia e sui polsi e ora non più; perché cancelli le prove che potrebbero far sbattere in galera quel maniaco bastardo?" ringhiò rabbiosamente, sopendo l'istinto irrefrenabile di distruggere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
-"Seve-"
-"No mamma, io non ce la faccio più a sentire sempre queste scuse! E' una vita che ti sta facendo del male, che ti picchia e ti... ti... Non riesco nemmeno a dirlo!".
Severus vide sua madre come scomparire nella camicia che indossava, ingobbendosi sempre di più mentre la pelle aderiva ai suoi lineamenti spigolosi. Le occhiaie erano spaventosamente scure e la pelle emaciata come quella di un malato.
-"Supponiamo che ora io e te facessimo su armi e bagagli e ce ne andassimo... Dove?" gli chiese Eileen con fare di sfida ed indagatore.
-"Ma magari! Mi metterei all'opera in questo istante e farei le valige in un secondo!"
-"Mh, e poi? Dove andremmo? Dimmelo..." Eileen intrecciò le braccia, il suo viso si corrugò in uno sguardo tenebroso.
-"Conosco persone che potrebbero aiutarci"
-"Ah sì, e sentiamo, chi sarebbero queste persone?"
-"La famiglia Malfoy, Lucius è un mio amico!".
Eileen si ricompose, il suo petto si alzò lentamente in profondi respiri e le braccia si districarono dall'intreccio precedente. Severus la vide aggrottarsi ancora di più, sembrava irritata.
-"Hai fatto amicizia con Malfoy?"
-"Sì, perché? Ci sentiamo epistolarmente, anche con la sua fidanzata Narcissa Black..."
-"Con i Malfoy e con i Black, magnifico!" sbottò Eileen mettendosi le mani nei lunghi capelli.
-"Perché? C'è qualcosa che non va?" chiese Severus scocciato; perché le sue amicizie e i suoi interessi dovevano sempre essere contestati ed inquisiti?
-"Qualcosa che non va? Credi davvero che quel Malfoy ti dia il suo aiuto e quello della sua famiglia in cambio di nulla?"
-"Era sincero..."
-"Sei troppo ingenuo. Tu sai quale credo seguono i Malfoy e i Black? Lo sai?"
-"No, voglio dire, li ho sentiti usare ogni tanto la parola 'Sanguemarcio' ma... No"
-"Immaginavo... Tu li leggi i giornali, Severus? Sai qualcosa di ciò che succede negli ultimi periodi?"
-"Io-"
Non fece in tempo a finire che Eileen salì le scale tornando qualche momento dopo con due giornali in mano:
-"Ecco, tieni, leggi pure. Ho fatto quello che tu non ti sei preoccupato di fare. Da te non me l'aspettavo, avanti..." sibilò Eileen con fare beffardo, non si era mai rivolta a lui in quella maniera. Severus capì che c'era qualcosa di sbagliato, di grottesco e pericoloso.
-"Scomparso Bob Raspborne, contadino residente a Battlesden, si cercano indizi, chiunque lo avvisti è pregato di contattare le autorità" all'articolo era allegata la foto di un uomo di poco più di quarant'anni dai capelli scuri, di aspetto del tutto ordinario.
-"E ora, questo..." la voce di Eileen si fece sempre più sarcastica quando gli allungò la copia de La Gazzetta del Profeta tra le mani.
-"Scomparso il magonò Bob Raspborne residente a Battlesden, nelle Midlands. L'allarme è stato lanciato dal fratello Lynch, addetto all'Ufficio per l'Uso improprio dei Manufatti Babbani. Dopo numerosi sopralluoghi è stato rilevato il marchio nero di Voi-Sapete-Chi sul caminetto della fattoria. Non si escludono ipotesi. Le ricerche continuano in tutte le Midlands". 
Severus non riuscì a capire cosa c'entrassero Lucius e Narcissa con l'articolo del rapimento di un magonò riportato su un giornale locale e su uno magico. Confuso e frastornato alzò lo sguardo verso la madre che lo stava osservando con attenzione.
-"Io non capisco..." concluse Severus con tono incerto.
Eileen parve calmarsi e si sedette accanto a lui:
-"Per prima cosa: è ora che tu inizi a scendere dalle nuvole e ad informarti su ciò che accade nel mondo, magico e non. Non puoi preoccuparti soltanto delle materie scolastiche. Secondo..." trasse un profondo respiro "la famiglia Malfoy è ricca e potente ma... Devi stare attento, Severus. Sono dei fanatici della purezza di sangue, sostengono le idee di Tu-Sai-Chi"
-"Il tizio che ha rapito quel signore?"
-"Non si sa ancora se lo abbia rapito lui, ma le prove sono a mio parere schiaccianti, quindi, sì, lui..."
-"E chi sarebbe? Come si chiama?" chiese Severus incuriosito.
-"Credo sia arrivato il momento di spiegarti delle cose..." Eileen, per l'ennesima volta, trasse un profondo respiro e abbassò il capo "Non si pronuncia il suo vero nome, è più prudente chiamarlo in quel modo. E' un essere malvagio, Severus. Predica la purezza di sangue, desidera vedere i babbani schiacciati e un mondo magico ripulito da essi; è spietato, non si ferma davanti a nessuno e il Ministero non riesce a rintracciarlo né tanto meno a fermarlo. Vedi, le famiglie Malfoy e Black sono sulla sua stessa linea di pensiero, e come tali sono pericolosi. Tu-Sai-Chi brama dei seguaci e sempre più giovani militanti entrano nei suoi ranghi cercando fama e gloria, ma vedi, lui è un gran manipolatore. Promette moltissimo a coloro che gli giurano fedeltà, sa essere persuasivo fin troppo e le famiglie nobili amano questo tipo di cose, capisci?"
-"Quindi i Malfoy lo aiutano?"
-"Non lo so, non ne sono sicura ma... Vedi, quando frequentavo Hogwarts, Abraxas Malfoy, il padre di Lucius, era quasi ossessionato da Tu-Sai-Chi, in egual misura lo erano anche Cygnus e Walburga Black. Diversamente il loro fratello maggiore Alphard non si è mai lasciato lusingare dalle follie di Tu-Sai-Chi, nonostante la propria purezza di sangue. Tutti loro erano con me, in anni differenti dal mio, nei Serpeverde e... anche Tu-Sai-Chi".
Severus spalancò la bocca, ecco cosa sua madre gli aveva tenuto nascosto fino a quel momento, ecco spiegato il perché non gli aveva mai parlato dei suoi anni ad Hogwarts; quante cose gli aveva nascosto in tutto quel tempo.
-"Io ero molto giovane ma sapevo già distinguere il male nel grigiore del mondo e lui, Tom Riddle... Lui era il male. Quasi tutta la casa Serpeverde era inebriata dal suo carisma e dal suo talento, io no... io desideravo conoscere ed imparare per fare del bene, e poi ero capitano della squadra di Gobbiglie, non avevo tempo per quei malefici esperimenti. Anche durante le serate con il Lumaclub non faceva altro che ingraziarsi i professori e gli alunni adulandosi con i suoi discorsoni eloquenti e quello che lui definiva 'intuito'. Non lo sopportavo e lo temevo, quindi gli stavo alla larga. Nonostante questo mi notò, perché anche io ero abile; mi destreggiavo bene in tutte le materie e sapevo molte cose sul mondo magico, infine, e questo non me lo sono mai spiegato, era ossessionato dal mio cognome e dall'alone di nobiltà che mi portavo alle spalle. Nel Professor Silente trovai un grande sostegno nonostante le sue lunghe assenze per via della guerra magica contro Grindelwald" tremò dopo aver pronunciato quel nome "Percepivo una sorta di diffidenza nei confronti di Riddle, in Silente. Mi ero molto affezionata a lui, per questo ho chiesto il suo aiuto per farti entrare ad Hogwarts, mi conosceva e si ricordava di quanto ero stata fedele a lui nonostante molti miei compagni seguissero in tutto e per tutto Tom Riddle. Addirittura nel '45 gli chiesi di poterlo aiutare a sconfiggere Grindelwald, che sciocca..." Severus a quella rivelazione spalancò la bocca ed Eileen sorrise, ma il suo volto tornò immediatamente oscuro e serio "In quegli anni accaddero cose strane ad Hogwarts, anche un omicidio: per quest'ultimo avvenimento fu condannato Hagrid, ma poi venne scagionato grazie all'intervento di Silente. Non era colpevole... non lo era mai stato. Io e lui eravamo amici, sai? Passavamo molto tempo insieme a parlare delle creature magiche che tanto gli piacevano. Quando fu espulso mi si spezzò il cuore come a lui spezzarono la bacchetta, poverino... Non riuscirono mai a trovare il vero colpevole dell'omicidio, ma io me n'ero fatta un'idea...".
Eileen si passò le mani sul volto stanco e sospirò tacendo per qualche momento.
-"Non posso chiederti di rinunciare alla loro amicizia, di Lucius e di Narcissa, ma ti chiedo di non cedere alle folli idee che perseguono in nome di Tu-Sai-Chi...".
Severus rimase in silenzio e rifletté su tutto ciò che gli aveva appena rivelato la madre, senza parole, basito, ma nient'affatto spaventato.
-"Mamma, Lucius mi ha detto che mio nonno era un grande amico del suo, si chiamava Tristan Severus... E' vero?" chiese Severus.
-"Sì, ti ha raccontato il vero... Erano grandi amici. Tristan Severus Prince era mio padre e Isolde Elinor Draoideachd mia madre, prima che mi disconoscessero. Sai, tutta la mia famiglia credeva nella purezza di sangue, a parte nonna Freya che è sempre stata la pecora nera dei Prince. Nonostante ciò non... non si sono mai effettivamente schierati, ma alcuni dei pensieri di Grindelwald li affascinarono profondamente. Agirono per suo conto, fecero cose terribili... Mi dissociai da loro quando compresi la vera natura di quell'uomo, ribellandomi, infine. Dopo il matrimonio, il quale mi ha concesso un biglietto di sola andata per il disconoscimento, ho fatto perdere le mie tracce ai miei, pensando che mi odiassero e che avrebbero cancellato la memoria a Tobias. Infine scoprii dopo molti anni che entrambi morirono dal dolore e dal rimorso per avermi cacciata di casa e abbandonata. Non ho mai smesso di volergli bene, ad entrambi..." la sua voce era rotta, gli occhi rossi colmi di lacrime, Severus si avvicinò e si appoggiò a lei.
-"Perché non proviamo a tornare, mamma?" chiese speranzoso.
-"Perché dovrei rivendicare il mio cognome e la mia discendenza con tutte le loro malsane idee. Perché non abbiamo più nulla e non ho intenzione di schierarmi e combattere... Ho vissuto una guerra e ho visto morire parenti a me cari. Ho visto il male negli occhi, Severus..." la sua voce tremò per un momento, il suo volto turbato nascondeva qualcosa, Severus riusciva a percepirlo molto chiaramente "In questi momenti, se non ti schieri, sei morto comunque. Credo che le violenze di questo mondo siano estremamente minori rispetto a quelle che stanno lentamente strisciando nel Mondo Magico. Preferisco vivere una vita mediocre, nascosta agli occhi di tutti e subendo le peggio torture, piuttosto che schierarmi e veder portarmi via tutto ciò che ho di più caro" concludendo la frase Eileen gli posò la mano sul petto, esattamente sopra il cuore. 
-"Ma non abbiamo nessun altro parente? E' possibile?"
-"Nessuno, la discendenza era davvero esigua: alcuni sono morti di morte naturale e un paio ad Azkaban dopo aver seguito le folli idee di Grindelwald. Siamo rimasti tu ed io solamente...".

Severus passò la serata in camera a pensare ai suoi defunti ed inesistenti familiari; fantasmi di un passato non troppo lontano. Avrebbe voluto conoscerli, vedere i loro volti, volergli bene come voleva bene a sua madre, ma non poteva, non avrebbe mai potuto farlo. Erano soli al mondo, lui e sua madre.

*

Lo scrosciare delle piccole onde sulle sponde del lago era come un balsamo per la tristezza del giovane mago. Dopo la bonifica delle acque, il fondale si fece più chiaro e la melma posata sul fondo sparì lasciando spazio a piccole e fragili alghe; il riflesso del sole sull'acqua sfavillava a brevi intervalli sul suo volto. Fortunatamente il posto segreto all'ombra del salice non venne minimamente toccato da mani estranee e Severus si adoperò al meglio per ripulirlo, sistemarlo e riordinarlo prima dell'arrivo di Lily. Quel luogo lo permeava di pace e spensieratezza che gli rammentavano lo spirito e la tempra della sua migliore amica.
Quella mattina si sedette volgendo le spalle al passaggio segreto, ammirando il panorama, il vento gli spettinò i capelli corvini.
Un rumore attirò la sua attenzione.
-"Chi è là?" chiese Severus scattando in piedi, scrutando verso le mura in pietra.
-"Fatti avanti!" lo pronunciò forte e chiaro ma niente, non c'era nulla. Probabilmente era stato il fruscio delle foglie dei cespugli alle sue spalle. Si sedette di nuovo ad osservare il lago. 
Non passarono nemmeno due minuti che Severus si sentì strattonare in avanti, a terra, da un peso alle sue spalle. 
-"Aha, preso!" disse, ridendo, una voce fin troppo familiare alle orecchie del giovane mago. Continuava a stringerlo forte in un abbraccio.
-"Lily! Sei tornata!" Severus non riusciva a crederci, quell'agonia letale provocata dalla sua assenza era finalmente giunta al termine. Ricambiò l'abbraccio, abbandonandosi completamente tra le sue braccia.
-"Mi sei mancato Sev" sussurrò dolcemente lei, strofinando la mani sulla sua schiena, aderendo sempre di più a lui.
-"Anche tu" sospirò lui.
La guardò a lungo beandosi di lei, come se fosse un angelo caduto dal cielo. Gli sembrò più grande, come se fosse passato molto tempo dal loro ultimo incontro: la pelle candida era ora più ambrata, i capelli di un rosso più scuro del solito, i lineamenti più sottili e quel suo solito splendido sorriso fu come una scarica di adrenalina e di energia nel suo cuore. Erano passate solo tre settimane ma qualcosa, forse l'aria della Provenza e di Parigi, forse la sua troppa assenza, l'aveva cambiata. La vide più bella che mai. 
-"Allora, come stai?" le chiese tranquillamente.
-"Benissimo! Tu?" rispose lei staccandosi dall'abbraccio, tenendogli però le braccia intorno al collo.
-"Tutto bene anche io" non aveva voglia di raccontarle tutte le disavventure e tutto ciò che aveva scoperto, non in quel momento "raccontami tutto della Francia!"
-"Okay, allora, da dove comincio...?".
Gli raccontò delle meraviglie della Francia, dal mare azzurro della Provenza fino alle desolate coste della Normandia. Restarono lì fino a tardo pomeriggio.

I giorni passarono sereni con lei al suo fianco; spesso si portavano il pranzo al sacco rimanendo tutta la giornata sotto al salice facendo i compiti, giocando e scherzando.
Grazie alla presenza di Lily Severus si sentì rinvigorire giorno dopo giorno; aveva ricominciato a vivere la sua vita e non a subirla.

La storia del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora