12. Incontri sull'Hogwarts Express

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Era la mattina del 1 settembre, la luce pallida del sole cominciava a illuminare timidamente i muri della cameretta quando Severus fu svegliato di buon'ora da sua madre Eileen. Nonostante la mente ancora aleggiasse nei sogni non poté fare a meno di notare due profonde ombre sotto gli occhi di sua madre, sintomo indiscutibile di una nottata difficile, e un ematoma violaceo all'angolo del labbro, un'altra traccia sul suo corpo molto simile a tante altre che le aveva procurato Tobias.
-"Mamma cos-"
-"Buongiorno Severus" lo interruppe la madre con un cenno di entusiasmo "giù c'è la colazione pronta. Preparati in fretta che dobbiamo essere assolutamente essere puntuali, mi raccomando" Severus la osservò ancora, testarda e ingenua com'era che si ostinava a nascondere le cose anche quando erano più che evidenti. Eileen, prima di uscire dalla stanza, lasciò un pugnetto di noci a Bhuidhe, accarezzandola.
Come sempre non aveva granché da indossare Severus, ma euforico pensò al momento in cui avrebbe potuto disfarsi di quegli abiti babbani per poter indossare la sua divisa: fu una motivazione abbastanza convincente che lo spinse a prepararsi in breve tempo. La sua stanza, seppur povera e spoglia, l'aveva riordinata impeccabilmente la sera precedente, quindi si limitò a sistemare le coperte del letto e si assicurò che tutto l'occorrente fosse all'interno del suo baule. Nulla mancava all'appello e solo dopo qualche minuto di suppliche, Severus riuscì a convincere Bhuidhe ad entrare nella sua gabbia. Prima di chiudersi alle spalle la porta della sua camera, la osservò per qualche momento. Molti ricordi gli trafissero la mente, ricordi dolorosi, rabbiosi e tristi; rare volte aveva vissuto momenti sereni e tranquilli tra quei muri, quindi lentamente chiuse la porta, lasciando che il dolore e l'ingiustizia rimanesse chiuso in quella gabbia babbana per molti mesi a quella parte.
Prima di scendere le scale ripose un biglietto scritto da lui con scritto 'Ti voglio tanto bene', sotto il cuscino del letto di sua madre.
Dopo una colazione molto leggera, ma sufficientemente energica, Severus fu esortato da sua madre a salutare suo padre:
-"Papà io vado, torno per Natale!" esordì mesto, cercando di nascondere la riluttanza e il rancore nei suoi confronti. Il padre si stava sistemando pigramente la cintura.
-"Ah sì... Ci vediamo..." gli rispose distrattamente, degnandolo appena di uno sguardo, poi si precipitò fuori dalla porta d'ingresso, pronto a tuffarsi in una nuova ed estenuante giornata di lavoro. Severus non si aspettava molto da lui, anzi, il solo fatto che gli avesse rivolto la parola civilmente -e senza urlare- era un evento memorabile da segnare sul calendario. Non gli interessava molto di lui, anzi poteva benissimo farne a meno per molto tempo a venire perché tanto non avrebbe mai sentito la sua mancanza. Eileen, notevolmente delusa, irata e spazientita, si mise la giacca per poi chiudere a chiave la porta dietro di sé, aiutando suo figlio con i bagagli. Severus, scrutando verso la fine di Red Avenue, sentì una sorta di conato di nausea ripensando al dissapore avuto con Lily qualche giorno prima. Il suo talento nel rovinare tutto ciò che veniva a contatto con lui era incommensurabile e spaventoso; perfino una benedizione come Lily era riuscita a svignarsela da lui, come disgustata. 

Severus ed Eileen, dopo alcune ore di viaggio su pullman e treni, arrivarono alla stazione di King's Cross a Londra quando, sempre folgorati da sguardi incuriositi e increduli dei passanti per via di Bhuidhe, raggiunsero una colonna tra il binario 9 e il 10:
-"Tesoro allora, dobbiamo passare oltre quel muro per raggiungere il Binario 9 e ¾, sei pronto?"
-"Sì, direi di sì... Ma gli altri non ci vedranno?" rispose Severus allarmato e scettico; era difficile che due persone si mettessero a correre all'impazzata verso un muro di mattoni senza essere viste.
-"No, se saremo veloci. Ci sono io qui con te, spingiamo il carrello insieme e lo attraversiamo, okay?" Eileen lo avvolse con il braccio mentre l'altro teneva ben stretto il carrello.
-"Sì, d'accordo! Sono pronto!" affermò Severus, convinto ma con il battito accelerato che poteva sentire fino in gola. Se lo diceva sua madre allora doveva funzionare per davvero.
-"Al mio tre. Uno... Due... Tre!!"
Entrambi presero una breve rincorsa, quanto bastò per oltrepassare il muro. Severus non aveva mai provato una sensazione simile: fasci di luce e di ombra si stagliarono, per breve tempo, davanti e accanto a lui quando finalmente ricomparvero la luce naturale e le forme, che progressivamente si ricomponevano della loro massa. Non poteva credere ai suoi occhi, mai nella sua vita aveva potuto assistere ad uno spettacolo simile: innumerevoli giovani maghi e streghe erano radunati allegramente vicino ad un treno scarlatto con su scritto Hogwarts Express. Chi reggeva la gabbietta con il proprio animale, chi si divertiva con innocui giochi pirotecnici, altri invece erano tirati a lucido con le divise del Quidditch; Severus si strofinò gli occhi più e più volte per assicurarsi che non fosse un sogno. Ma era lì, ed era più vero che mai. 
Entrambi avanzarono tra la folla e dopo aver superato tre lunghi vagoni si arrestarono per caricare i propri bagagli. Severus, incurvandosi, scrutava attento la folla cercando Lily e infatti, dopo qualche istante la trovò. Era lì, con i suoi genitori e con Petunia; i signori Evans erano troppo esterrefatti per notare che le due sorelle si erano allontanate da loro, discutendo animatamente. Severus notò fin da subito lo sguardo compassionevole e triste di Lily, non si lasciò sfuggire i teneri gesti della strega nei confronti della sorella: cercava ti tenerle stretto le mani ma Petunia si dimenava e interrompeva bruscamente quel contatto. Erano troppo lontane affinché Severus potesse sentire il motivo della discussione, ma facendo due conti intuì che stessero litigando per via di Hogwarts. Lily era in lacrime.
-"Perché non vai da lei?"
-"Te l'ho detto, mamma, abbiamo litigato!"
-"Ho capito, qualsiasi cosa sia successa mi auguro che vi sistemerete non appena saliti sul treno. Non vedi quanto è tormentata dalla sorella... Mi raccomando Severus, chiaritevi!"
-"Sì... Lo faremo..."
Severus continuò a scrutare Lily e Petunia mentre, con la coda dell'occhio, notò che la madre lo guardava accigliata. L'Hogwarts Express sbuffò in un sibilo acuto e fastidioso mentre nubi di vapore uscirono da sotto i lati del treno e dal fumaiolo nero. Severus si sentì afferrare le spalle, Eileen si era leggermente chinata per guardarlo fisso negli occhi:
-"Severus, non ti dico nulla" iniziò incerta "se non di stare attento e di fare il tuo dovere... Comportati bene!"
-"Sì, mamma..."
-"Sei in gamba Severus e hai talento, utilizzali al meglio per imparare tante cose..."
-"Sì..."
Eileen si arrestò per un momento, lo guardò dalla testa ai piedi, sistemandogli i malconci abiti babbani come meglio poté, il suo sguardo era vago, malinconico, velato di tristezza e dispiacere che lasciarono a Severus una strana sensazione in corpo, quasi di colpevolezza.
-"So che per te è sempre stato difficile a casa" i suoi occhi iniziarono a bagnarsi "così difficile che gli altri ragazzi della tua età non possono nemmeno lontanamente comprenderlo! Mi dispiace così tanto..." si interruppe, Severus notò le lacrime e i singhiozzi trattenuti con la forza "Ad Hogwarts ti troverai bene, fidati"
-"Mamma, stai attenta..." le rispose Severus, combattuto, facendo volare i suoi pensieri a Spinner's End di Cokeworth e a quel mostro di suo padre.
-"Ti aspettiamo per Natale" lo ignorò Eileen, portandogli le mani al volto e accarezzandolo dolcemente.
Severus sentì l'impeto come un uragano di apostrofarla rispondendole 'ti aspetto per Natale', ma non le rispose in quel modo perché sapeva che le avrebbe fatto troppo male e non se lo meritava proprio in quel momento, quando stava per lasciarla.
Il treno fischiò più forte, ormai era tempo di partire.
-"E' il momento... Divertiti tesoro!"
-"Sì mamma!"
Entrambi si abbracciarono; durò un po' quando Eileen gli sussurrò all'orecchio:
-"E scrivimi ogni tanto, mandami Bhuidhe!" Eileen sorrideva con gli occhi colmi di lacrime, ma era gioia quella che Severus intravide nei suoi occhi.
-"Ti voglio bene mamma!" Severus, che tratteneva la commozione, si riversò ancora una volta tra le braccia della madre e lei lo strinse così forte che poté sentire il battito accelerato e i singhiozzi.
-"Te ne voglio anche io tesoro mio, più della mia vita..." si staccarono dall'abbraccio "Avanti, vai, è il momento!" Eileen lo spinse gentilmente sugli scalini del treno. Severus entrò, voltandosi di volta in volta per incrociare lo sguardo della madre; si recò al finestrino più vicino dove si sporse senza staccare gli occhi da lei.
Il treno partì, entrambi continuarono a salutarsi, Eileen con un solare sorriso bagnato da lacrime di pura gioia, fino a quando il treno si allontanò sufficientemente sfumando le sagome all'orizzonte, poi curvò e tutto svanì.
Severus rientrò dal finestrino, si appoggiò con la schiena contro lo scompartimento del treno a riflettere sulle precedenti parole, di sua madre, risoluto a rispettare ogni sua raccomandazione, poi scattò e corse verso il suo baule. Lo trascinò -insieme a Bhuidhe- in una cabina-bagno dove si tolse gli abiti babbani per indossare la sua nuova divisa. Portò il baule nel ripostiglio e adagiò la gabbia con Bhuidhe vicino ad altri gufi che iniziarono ad intonare uno strano canto con i loro fischi. Fatto ciò, preso dall'euforia, Severus iniziò a correre lungo il corridoio del treno: con occhi svelti esaminò accuratamente ogni cabina in cerca di Lily, fin quando la trovò. Era seduta in un angolo tutta incurvata e mesta, con il viso schiacciato contro il finestrino; nella stessa cabina erano seduti due ragazzi chiassosi dai capelli neri, uno riccio e l'altro tremendamente spettinato che portava dei tondi occhiali. Nessuno dei due degnò attenzione né a lui né alla povera Lily. Severus non se ne curò, c'era ancora posto per lui in quello scomparto, quindi li superò e si sedette di fronte a Lily. Lily gli gettò un'occhiata funesta e triste, poi tornò a guardare fuori dal finestrino con gli occhi ancora rossi.
-"Non voglio parlare con te" bofonchiò Lily, imbronciata.
-"Perché?" c'erano mille ragioni per non parlare con lui, ma voleva sentirle dire da lei solo per poter ribattere e sistemare la situazione.
-"Tunia mi... mi odia. Perché abbiamo letto la lettera di Silente"
Severus ricordò istantaneamente il giorno in cui, lui e Lily si intrufolarono nella sua camera. Trovò impensabile l'idea che una semplice babbana fosse riuscita a mettersi in contatto con il mondo magico, nientemeno che con Albus Silente in persona, e quindi volle controllare e studiare attentamente la lettera "incriminata".
-"E allora?"
Lily lo fulminò con lo sguardo, Severus continuò a guardarla fissa negli occhi senza paura, pronto ad accogliere tutta la sua furia pur di poter stare di nuovo con lei, di riavere la sua preziosa e vitale amicizia.
-"Allora è mia sorella!!"
-"E' solo una..." Severus si trattenne e non concluse la frase con 'babbana' perché sapeva che avrebbe fatto adirare irrimediabilmente Lily.
-"Ma ci stiamo andando! Ci siamo! Stiamo andando ad Hogwarts!
Lily lo guardò ed annuì stropicciandosi gli occhi, infine gli abbozzò un sorriso. Forse ci stava riuscendo davvero a portarla dalla sua ancora una volta; Lily adorava sentir parlare di Hogwarts, quindi convenne che avanzare un nuovo argomento l'avrebbe del tutto perdonato.
-"Speriamo che tu sia una Serpeverde!"
-"Serpeverde??" rispose il ragazzino occhialuto che fino a quel momento non li aveva nemmeno degnati di uno sguardo "Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola e tu?" il ragazzo occhialuto richiamò l'attenzione del ragazzo seduto accanto a lui, piuttosto mesto.
-"Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde" rispose.
-"Oh cavolo! E dire che mi sembravi a posto!"
Sirius lo guardò divertito e poi fece un ghigno.
-"Forse andrò contro la tradizione, dove vorresti finire, se potessi scegliere?"
Il ragazzo occhialuto si alzò in piedi sulla poltrona dello scompartimento e con un gesto teatrale fece finta di estrarre una spada invisibile:
-"'Grifondoro... culla dei coraggiosi di cuore!' Come mio padre!"
Severus che guardò sprezzante la scena, soprattutto quando James si alzò in piedi sulla poltrona, fece un verso di disapprovazione. Il quattrocchi lo trafisse con lo sguardo.
-"Qualcosa che non va?"
-"No" rispose Severus sempre con il suo ghigno sprezzante "Se preferisci i muscoli al cervello..."
-"E tu dove speri di finire, visto che non hai nessuno dei due?" replicò Sirius, con fare insolente. Severus non trovò le parole per rispondere a tono, era stato preso talmente tanto alla sprovvista che rimase in silenzio ad fissare i due ragazzi con tutto il disprezzo di cui poteva dispensare.
Lily rivolse un profondo sguardo di disgusto ai due e afferrò la manica della divisa di Severus:
-"Andiamo Severus, cerchiamo un altro scompartimento" bofonchiò Lily.
-"Ohhhhhh" ulularono irriverenti James e Sirius.
Severus non se lo fece ripetere due volte, rimanere in quel posto con quei due tali imbecilli avrebbe abbassato le capacità cognitive anche ad un genio dell'aritmanzia. Mentre uscivano dallo scompartimento James tentò di fargli lo sgambetto ma, fortunatamente, con un salto, lo evitò.
-"Ci si vede, Mocciosus" concluse James, al di là della porticina che si era chiusa alle sue spalle.
Appena trovarono una cabina vuota, Severus e Lily vi si ficcarono dentro senza pensarci due volte:
-"Spregevoli... Assolutamente spregevoli... Sev, tutto bene?"
Severus era pensieroso, la minaccia di James lo aveva irritato e allarmato, sapeva di essersi già fatto dei "nemici" e non riusciva a sopportare l'idea di avere dei balordi alle calcagna anche ad Hogwarts, tuttavia sentire Lily che gli rivolgeva la parola lo riportò con i piedi per terra:
-"Sì, tutto bene, grazie Lily. E' che mi scoccia il fatto di aver delle grane a cui pensare anche qui, hai visto quel James?"
-"Sì, l'ho notato Sev..." Lily s'interruppe, pensierosa e preoccupata "Ma non ci pensare, adesso godiamoci il viaggio!"
-"Hai ragione... Allora, ti piace il treno e tutto il resto? Siamo già nel mondo magico, cosa ne pensi?"
-"Penso di essere molto fortunata, è tutto incredibile, al di là dell'immaginabile... Non oso pensare ad Hogwarts a questo punto..."
-"Già, mia madre me l'ha sempre descritta ma credo che le parole non siano sufficienti... Staremo a vedere, chissà quanto durerà il viaggio"
-"Ehi Sev..." riprese Lily di nuovo adombrata e col capo chino come se si stesse guardando le punte delle scarpe.
-"Lily... Che cosa c'è?" le chiese preoccupato Severus, chinandosi con la testa e il torace per poter scorgere gli occhi di Lily.
-"È che... Tunia... L'altro giorno... Mi dispiace per quello che ha detto, io non l'ho mai pensato, però anche tu..."
-"Non ti preoccupare Lily, tutti quanti mi hanno sempre preso in giro, credo di averci fatto l'abitudine, anche se fa male... Credo di dover essere io a scusarmi sia con te che con tua sorella: potrei scriverle secondo te?" doveva costringersi a fare anche quello che detestava di più pur di riottenere la sua fiducia. Aveva bisogno di Lily come l'ossigeno.
-"Mh... Provaci, ma dubito che ti risponderà! Sarebbe comunque un gesto nobile da parte tua, grazie Sev!"
-"Grazie a te Lily..."
Il treno sfrecciò lungo sconfinate pianure con qualche bosco qua e là, dove l'erba era di un verde smeraldino; man mano che il convoglio proseguiva verso nord i boschetti si facevano sempre più radi lasciando spazio a bassi arbusti e immense brughiere. Nel frattempo Severus e Lily, come quando erano andati a Diagon Alley, si divertivano moltissimo a dare delle figure alle nuvole in cielo.

Durante il viaggio passò la vecchia signora del carrello per vendere dolciumi e pietanze ai due giovani sconosciute. Severus non si poté permettere quasi nulla, ma Lily fu ben contenta di condividere con lui Cioccorane, Api Frizzole, Gelatine Tutti i gusti +1 e i Calderotti.
Col passare delle ore il tempo si fece sempre più tetro, freddo e umido: minacciosi nuvoloni grigi coprivano il cielo e un breve acquazzone regalò un concerto di picchiettii contro i finestrini del vetro.

Ormai era buio e il treno cominciò a rallentare. Quando si arrestò Severus e Lily scesero e alle loro spalle una voce familiare li sovrastò con immensa gioia:
-"Ecco voi! Chi si rivede! Severus e Lily, che piacere!" tuonò allegramente Hagrid.
-"Ciao Hagrid! Come stai?" risposero in coro.
-"Tutto bene ragazzi, tutto bene! Spero che il viaggio vi è piaciuto!"
-"Oh sì Hagrid, è stato così emozionante, così bello! Il paesaggio, i dolci e ovviamente la compagnia!" rispose Lily saltellando e strattonando amichevolmente Severus.
-"Ah immagino ragazzi, immagino! Se non vi dispiace ora devo proprio fare il mio lavoro, potete starmi dietro così dopo attraversiamo il lago sulla stessa barca, se vi va..."
-"Ne saremmo lieti, Hagrid, grazie!" rispose Lily, scoccandogli uno sguardo complice, quindi lui annuì di rimando e sorrise.
Avanzarono sicuri dietro Hagrid che iniziò a strillare per richiamare l'attenzione dei primini; orde di giovani maghi e streghe si avvicinarono gradualmente all'omone barbuto. Hagrid scortò tutti gli studenti del primo anno fuori dalla stazione di Hogsmeade e li accompagnò su un lungo molo che dava sul Lago Nero. Ben presto le barche si riempirono dei giovani maghi e streghe che a breve sarebbero stati smistati nelle varie case.
Hagrid fece accomodare Severus e Lily in una barchetta per poi mettersi dietro. Senza che nessuno remasse, le piccole imbarcazioni iniziarono a muoversi stabili e silenziose sopra la scura superficie del lago, Lily si portò le mani alla bocca, meravigliata.
-"Sev, lo hai visto anche tu quell'affare nell'acqua?" chiese Lily terrorizzata.
-"Che cosa?" Severus si sporse dall'estremità della barca per vedere meglio, Lily gemette dalla paura "Lily qui sotto non c'è nulla..." le rispose Severus turbato.
-"Oh no, lì sotto c'è qualcosa eccome! Ci puoi scommettere!" tuonò Hagrid, quindi Lily si girò a fissarlo terrorizzata.
-"Là sotto vive Inchiostrino, è un calamaro gigante davvero simpatico, quando mi avvicino alle sponde del lago tira sempre su un tentacolo per salutarmi, che tipo... Ah!" rispose allegramente Hagrid, sghignazzando un po'. Lily deglutì e si strinse nelle spalle terrorizzata mentre Severus, turbato, si voltò a guardare le ondine per scorgere il calamaro, ma vide solo la nera acqua del lago. Sommesse una risata pensando all'accostamento tra il docile e buffo nome 'Inchiostrino' per una piovra gigante: sicuramente era stato Hagrid a chiamarlo in quel modo, poteva scommetterci.
Sia Severus che Lily furono folgorati dalla vista del mastodontico ed altero castello che si ergeva sopra un'alta scogliera che affiorava dal lago: finalmente Hogwarts. Lily strinse forte il braccio di Severus e richiamò la sua attenzione con leggeri gridolini di gioia. Lui non riusciva a non prestarle attenzione, era davvero irresistibile vederla così gioiosa; la guardava e ogni volta e le sorrideva. Anche lui era euforico e incommensurabilmente felice, niente avrebbe potuto rovinare quella serata, ne era certo.
Dopo l'entusiasmante traversata del lago, Severus e Lily scesero dalla barca salutando Hagrid e si diressero verso l'entrata principale del castello. Un enorme portone il legno si spalancò e un'affascinante strega sull'età di sua madre li accolse. Indossava una lunga veste scozzese e un grande cappello nero a punta, si presentò come Professoressa McGranitt.
La strega li accompagnò nella Sala Grande del castello, tutti i maghi e le streghe proseguirono in fila in silenzio mentre davanti a loro si presentava lo spettacolo più magico a cui Severus e Lily avessero mai assistito.

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