39. Scherzi pericolosi

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L'ansia da esami faceva trascorrere i mesi ad un velocità inquietante. Il tempo per studiare sembrava sempre troppo poco per Severus, tant'è che si organizzò al meglio, in un programma di studio serrato per poter ottenere più G. U. F. O. possibili.
Quell'esame era una sorta di trampolino di lancio per il lavoro nel Mondo Magico, sicuramente i M. A. G. O. avrebbero influito di più sulla sua carriera, ma degli ottimi voti in più non avrebbero di certo fatto male. Un bagaglio culturale ben saldo e vasto significava avere molte più possibilità in campo lavorativo e istituzionale; a Severus non importava molto ricoprire cariche importanti, tuttavia iniziò ad avanzare l'idea di poter contribuire ad arricchire il catalogo letterario del Mondo Magico, a partire dai testi scolastici. Non era un tipo da manuali e libretti d'istruzione, tutt'altro, credeva in una conoscenza prettamente mossa dalla curiosità della persona; di un valore inestimabile rispetto all'aprire un manuale scolastico. Ad Hogwarts, e anche in quasi tutte le scuole babbane, era presente quel metodo d'apprendimento manualistico consolidatosi col tempo, a causa delle zucche vuote che scaldavano le poltrone di ogni ambiente accademico, annichilendo così l'istinto della ricerca e della scoperta per il quale, in genere, l'essere umano era predisposto. Severus pensò dunque che rimaneggiando creativamente i manuali scolastici, per altro sbagliati, si potesse ottenere una sorta di conoscenza molto più articolata e precisa.
L'idea di mettersi a sedere dietro una scrivania, con pergamene, paioli borbottanti ed ingredienti di ogni genere, non gli dispiaceva del tutto; lo stesso valeva per la branca più sperimentale della magia. Gli incantesimi che aveva creato rappresentavano uno spiraglio caleidoscopico di possibilità magiche, soprattutto oscure ed occulte; si schiudeva un mondo cangiante ed eterno che doveva essere sperimentato ad ogni costo, per il bene della conoscenza.

La primavera era sbocciata abbastanza in fretta quell'anno, anche piuttosto inaspettatamente. Il paesaggio tutt'intorno ad Hogwarts brulicava di morbidi fiori colorati e grosse gemme verdi che dalla mattina alla sera sbocciavano con rinnovata forza, destandosi da un inverno particolarmente rigido, nevoso ed uggioso. La bella stagione portava sempre grande entusiasmo tra le mura del castello e fuori. Le lezioni, per quanto pesanti e complesse potessero essere, avevano quel qualcosa di calmante: forse era per il sole splendente e i caldi raggi che illuminavano il verde prato dinanzi al castello, la foresta e le montagne tutt'intorno, o forse era proprio quella gratificante sensazione di rinascita che solo la primavera sapeva portare.
Erbologia e Cura delle Creature Magiche erano senza ombra di dubbio le materie studiabili all'aperto, accarezzati dalla tiepida e rigenerante brezza primaverile e baciati dai raggi del sole che coloravano i pigmenti della pelle. Severus non perse l'occasione di poter condividere le sessioni di studio di quelle materie con Lily e lei sembrava particolarmente entusiasta. Spesso, mentre lui era indaffarato a riordinare le sue cose, Lily s'immergeva fin sopra le caviglie nelle acque del Lago Nero, passeggiando lungo la sponda e scherzando in giochi acquatici con lui.
Erano belle quelle ore che passavano insieme, ai piedi di una grande quercia, sopra un grosso telo in tartan, circondati da libri, pergamene e stuzzichini di ogni tipo. Lily mangiava tanto, moltissimo, e Severus non riusciva a spiegarsi il fatto di come godesse di una linea perfetta. La osservava in tutta la sua moderata, seppur famelica, voracità... e sorrideva. Non riusciva a fare altro che sorridere e pregustare quella ingenua e magica unicità di Lily.
In quei tranquilli pomeriggi assolati, però, giunse dalle labbra di Lily la notizia che mai, mai, avrebbe voluto sentire: la famiglia Evans si sarebbe trasferita a Londra. Lily non sapeva dove precisamente, ma era confermato che avrebbe lasciato per sempre Cokeworth, diretta in una nuova casa dalla locazione a lei ancora sconosciuta.
Era ovvio che qualcosa nelle fondamenta della terra, fuso con il suo destino, fosse completamente contro di lui. La prospettiva di averla accanto a sé dopo che la loro amicizia si stava evolvendo in qualcosa di sempre più intenso e profondo, era troppo confortante per lui. Infatti gli eventi li separavano, in un modo o nell'altro, e lui avrebbe dovuto accettare quell'ingiustizia divina.
Tornare a casa senza Lily si prospettava più come l'apertura dei grandi cancelli dell'Inferno.

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