33. L'assalto

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Ormai l'anno scolastico volgeva al termine, Serpeverde era in netto vantaggio nel vincere la Coppa delle Case, se solo non fosse stato per l'ultima partita di Quidditch dell'anno... Serpeverde contro Grifondoro; la tensione si poteva tagliare con la lama di un coltello e, nonostante gli esami incombessero, gli studenti erano in totale fermento per l'incontro che avrebbe infine determinato il vincitore indiscusso della Coppa delle Case e del Quidditch. Per Salazar quanto avrebbe goduto Severus se la sua Casa avesse trionfato senza discussioni. Regulus non stava più nella pelle: Elizabeth Ambrose, la cercatrice di Serpeverde, aveva dato le dimissioni per dedicarsi totalmente allo studio nell'anno successivo, quindi il giovane Black colse l'occasione per vederla giocare un'ultima volta e di provare a prendere il suo posto nei provini di settembre.
La partita fu fissata per l'ultimo sabato dell'anno scolastico, il clima mite carezzava la pelle soavemente mentre il sole la pizzicava con i suoi caldi raggi dorati.
Gli spalti dello stadio del Quidditch brulicavano di giovani studenti e studentesse in festa, i colori degli striscioni di Serpeverde e Grifondoro contrastavano tra loro svolazzando liberi e fieri nel cielo terso. Quella sarebbe stata una partita che tutti avrebbero ricordato: chiunque avrebbe assistito, perfino Silente era seduto comodamente sugli spalti con una buffa tunica lunga e sgargiante, come sempre. Lumacorno era tutto in tiro con un'elegante giacca color smeraldo foderata in argento che Severus notò immediatamente; era sempre così buffo quell'uomo. La McGranitt invece indossava sempre i suoi abiti austeri ma sul cappello, al posto delle piume scure di fagiano ce ne erano due: una rossa e l'altra oro. Un tocco di stravagante eleganza.
Nemmeno le continue e terrificanti notizie dell'imminente guerra sembravano avere effetto in quel giorno così gioioso.
L'incontro incominciò in un boato assordante di esultanze e filastrocche scaramantiche; i giocatori sfrecciavano lesti in picchiate e piroette spericolate. Serpeverde segnò immediatamente i primi quaranta punti senza alcun tipo di difficoltà ed Elizabeth Ambrose -la cercatrice- pareva essere una furia. Il suo talento era amplificato e infervorato dall'emozione ed il brivido del suo ultimo match; le sue acrobazie fecero impallidire tutti gli spettatori, addirittura Madama Bumb si alzò in piedi parecchie volte, asciugandosi la fronte con un fazzoletto. Severus scorse James Potter fermarsi sbigottito un paio di volte -le azioni della ragazza meritavano di essere trascritte e osannate negli annuari della scuola. I Serpeverde segnarono sempre di più, ma i Grifondoro intrapresero una miracolosa rimonta che li portò molto vicino al loro punteggio.
Ormai l'incontro volgeva al termine, i giocatori erano esausti e Serpeverde in testa quando un bagliore richiamò l'attenzione dei due cercatori. Si tuffarono come forsennati al suolo, incrociarono le loro traiettorie, si spintonarono e zigzagarono sopra la folla ma James Potter, con un giro della morte memorabile, acciuffò il boccino d'oro. Grifondoro vinse e tanti saluti alla Coppa delle Case e del Quidditch.
La folla parve impazzire, tutti -anche le Case di Tassorosso e Corvoner- tifavano per Grifondoro. I professori si alzarono in un beneducato applauso, ma Severus scorse la professoressa McGranitt lasciarsi andare in pochi e mal celati gesti d'esultanza molto simpatici.
Tutti i Serpeverde si allontanarono dal campo delusi e a testa bassa, Rosier maledì Potter più e più volte in modo molto colorito e Regulus corse da Elizabeth per farle i suoi complimenti per la prestazione esemplare -Severus lo vide arrossire mentre le parlava.
Una calca di studenti esaltati si diresse verso il castello, seguita da una scia verde e argento calma e silenziosa. I Grifondoro afferrarono Potter e lo lanciarono in aria così tante volte che Severus desiderò si stancassero da un momento all'altro e che lo lasciassero cadere come un sacco di patate. Per Salazar come se la tirava con quello stramaledettissimo boccino d'oro tra le mani.
-"Infine abbiamo trionfato sulle serpi!!" esultò James dopo essere stato deposto su un grosso masso. Parlava a tutta la folla che bloccava l'ingresso al castello. Un boato si alzò di nuovo.
-"Vi volete togliere di mezzo?!" ringhiò Mulciber furioso, ma nessuno gli dava ascolto, il caos era ingestibile.
-"Che c'è, invidiosi?" commentò ghignando soddisfatto un Corvonero.
Severus si guardò attorno e la situazione aveva dell'assurdo; urla, cori, coriandoli e striscioni invadevano ogni luogo intorno al portone principale. Chi si abbracciava, chi ballava e cantava a squarciagola gioiosamente; alcuni Tassorosso -in qualche sconclusionato modo- avevano racimolato una piccola botticella di burrobirra e l'avevano stappata condividendola con tutti i presenti nei paraggi. La ressa si fece sempre più fitta e tutti iniziarono a spingere un poco per sentire meglio Potter che parlava. Severus respirò profondamente per mantenere la calma, vedere quel pavone pomposo lo irritava sempre di più. Si guardò intorno: Avery e Mulciber -un po' distanti da lui- erano ammutoliti e lividi in volto, mentre Regulus era ancora da qualche parte a tirare su il morale alla brava Elizabeth. Quel marpione la sapeva lunga fin troppo e l'Ambrose era oggettivamente una bella ragazza. Severus invece se ne stava lì, in silenzio e da solo a rimuginare su troppe cose che in un momento del genere non ci azzeccavano proprio nulla. Fuochi d'artificio e vermi sibilanti diventarono altre assurdità da aggiungere alla lista in quel trambusto infernale.
Severus si sentì tirare per la mano:
-"Sev!!" era Lily, più bella che mai. I capelli rosso scuro le ricadevano scompigliati sul dolce viso, il sorriso luminoso fu come una boccata d'ossigeno e il candore abbagliante dei denti contrastava con le sue carnose labbra rosse. Gli occhi verdi scintillanti di felicità lo fissarono intensamente; due bandiere di Grifondoro erano pitturate sulle guance e una vera in tessuto, invece, era legata al collo, ricadendole dietro la schiena come un mantello. Le maniche della camicia erano arrotolate sulle braccia e il colletto leggermente sbottonato per il caldo. Per Salazar come stava maturando in fretta... e troppo bene. Un angelo meraviglioso. Lily si tratteneva dalle risate, ma non riuscì a controllare lo spontaneo sorriso che lentamente si face largo sul suo meraviglioso volto. Severus alzò le sopracciglia guardandola furbamente:
-"Avanti... Dillo...!" sospirò infine, facendo spallucce.
Lily scoppiò in una fragorosa risata. Avrebbe potuto guardarla ridere per una vita intera senza mai stancarsi, senza mai muoversi di lì. Lei sarebbe stata il suo nutrimento e la sua energia vitale. Linfa preziosa ed indispensabile per la sua esistenza. Lo abbracciò continuando a ridere e quando si staccò gli lasciò una dolce carezza in volto, sarebbe potuto morire all'istante per la felicità:
-"Però guarda..." fece l'amica abbassando di poco il lato sinistro del colletto della camicia. Severus distolse immediatamente lo sguardo. Cosa diamine stava facendo?
-"Hai visto Sev?" chiese Lily.
-"Che cosa?" rispose Severus guardando ovunque fuorché lei, stringendo gli occhi e muovendo la testa di qua e di là come se stesse cercando qualcosa. Era sempre stato difficile comportarsi normalmente e disinvoltamente quando c'era lei, ma da da un po' di tempo a quella parte era davvero diventato difficile resisterle. Qualcosa gli premeva da dentro ed era difficile metterlo a tacere.
-"Sev, guardami..." lo richiamò strattonandolo; allora lui si girò e la vide -di nuovo- scostare pericolosamente il colletto della camicia. Lo spostò di così poco che furono quasi impercettibili i centimetri di pelle che scoprì se solo non fosse stato per un particolare: due strisce fatte con la tempera -verde e argento- erano dipinte proprio sotto la clavicola sporgente dell'amica. I colori di Serpeverde. Severus, senza nemmeno accorgersene, arrossì e sorrise continuando a fissare quel punto di lei, poi si destò frettolosamente e scuotendo il capo. La sua pelle, i suoi occhi, praticamente tutto di lei era diventato maledettamente ipnotico.
-"Sei stata gentile, grazie!" le disse infine mordendosi le labbra, incapace di guardarla oltre, di ammirare di più.
-"Se lo vedessero i miei compagni mi ammazzerebbero!" disse ridendo e rimettendosi a posto la camicia.
-"Lily! Dai vieni con noi! Josh e Stephanie hanno portato la burrobirra e dei dolci. Mary mi ha detto che alcuni del settimo anno sono riusciti a racimolare del gin e ne daranno un po' a tutti noi!" richiamò l'attenzione Emily Barrie, anche lei tutta truccata rosso-oro e sorridente. Lily si voltò sorridendo e le fece cenno con la mano di aspettare un momento.
-"Lily..." sussurrò Severus, ma lei parve nemmeno sentirlo.
-"Ti inviterei ma non cred-"
-"Vai con loro!" la esortò con un debole ma sincero sorriso.
-"Se vuoi ti faccio un po' di compagnia..." gli rispose con calma, gli occhi da cerbiatta e un lieve rossore sulle gote.
-"Lily, vai a divertirti". Era davvero quello che voleva. Desiderava che si divertisse al massimo dopo un difficile anno di studio e duro lavoro. Dopo una vittoria del genere.
La rossa gli sorrise e lo salutò battendo con l'indice sotto la clavicola mentre camminava all'indietro, con quel suo sguardo furbo e velatamente malizioso: un modo per ricordargli che anche se andava a festeggiare con i suoi amici lo avrebbe pensato.
L'amore lo stava sciogliendo, infinitamente di più degli insoliti caldi raggi del sole di giugno della Scozia; sarebbe potuto morire dolcemente per quello e manco se ne sarebbe accorto.
La festa continuò ma il passaggio per il castello era ancora bloccato dalla ressa degli studenti: Severus iniziò a spazientirsi e si radunò dai suoi compagni che aveva perso di vista poco prima. Regulus era ancora con Elizabeth.
Il "comizio" di Potter continuava e ad ogni stupida frase ne seguiva un'esultanza. Assurdo come un mucchio di fesserie e uno stupido sport potessero far inebetire una scuola intera.
-"... e grazie anche alle nostre bellissime groupie" urlò Potter passandosi una mano tra i capelli, indicando poi un gruppo di giovani Grifondoro estasiate, urlanti e prostrate ai suoi piedi "Insieme li sconfiggeremo! Siamo più forti insieme!".
Ancora un boato di approvazione.
-"Ma qualcuno gli chiude quella fogna?!" commentò Avery facendosi sentire solo dai suoi amici.
Un lampo. Severus s'illuminò e un'idea geniale gli venne in mente: anche lui era stanco di sentire quel mucchio di stupidaggini.
Per Salazar, io creo incantesimi... E questo è il momento giusto!
Severus allora fece una cosa terribilmente stupida ed avventata: estrasse la bacchetta dalla fondina dei pantaloni e la puntò -senza farsi vedere- verso il lontano Potter. Era perfettamente a tiro su quel masso. Con la coda dell'occhio vide Avery e Mulciber che lo squadrarono increduli ed impazienti. Rosier non fu da meno.
-"Languelingua" fu un sussurro, ma ben scandito ed evocato con una tale concentrazione che arrivò fino al diretto interessato. Lanciò l'incantesimo su Potter senza mai averlo effettivamente testato per vederne gli effetti.
Severus guardò bene la vittima. All'improvviso James tacque e tutt'intorno scese un silenzio assordante.
-"La muia inua uon i ove" bofonchiò il quattrocchi guardando verso il basso, forse alla ricerca d'aiuto.
Per Salazar, quanto stava godendo Severus. L'incantesimo era proprio come se l'aspettava e si compiacque per la sua stessa abilità e potenza.
La folla scoppiò di nuovo in un boato, ma di risate. Chi lo additava e chi si piegava in due quasi soffocandosi, ridendo a crepapelle. Potter balzò giù dal masso e sparì dalla vista. Tutta la scuola lo stava deridendo.
Come era dolce il sapore della vendetta, ci si sarebbe potuto abituare!
Avery, Mulciber e Rosier lo strattonarono un attimo ma Severus, prima che tutti i presenti scoprissero il colpevole, si fece strada insistentemente tra la folla riuscendo infine ad entrare nel castello e ad infilarsi nei sotterranei. I suoi amici lo seguirono, sentì i passi proprio dietro di lui.
Appena dentro la Sala Comune strisciò nel dormitorio, esaltato e soddisfatto come non mai. Mulciber spalancò la porta facendola sbattere contro il muro. C'erano anche gli altri ragazzi e Severus non aveva mai visto una tale luce nei loro occhi:
-"Sei..." Mulciber gli diede una spinta "un..." lo strattonò "maledettissimo..." lo colpì con una manata sul petto "GENIO, SEVERUS!!" saltò in aria e gli si attaccò addosso. Ululò e rise come un matto, strattonandolo ancora e scompigliandogli i capelli. Si aggiunsero anche gli altri e Rosier gli si avvicinò al volto con gli occhi spiritati:
-"Bra-vo!" con due manate secche gli afferrò le guance "BRAVISSIMO!!" ringhiò esaltato e spingendolo di nuovo, gli occhi spiritati.
Urlarono come dei matti, buttandolo a terra e strattonandolo.
-"Ma che diavolo di fattura era quella? Non l'ho mai vista prima d'ora!" chiese Avery rialzandosi da terra.
-"Ehm... L'ho inventata io..." Severus si strinse nelle spalle.
All'improvviso gli arrivò l'ennesima manata sulla schiena da parte di Rosier; un tonfo sordo che gli rimbombò nella cassa toracica; gli era sicuramente venuto un segno rosso sulla pelle. Gli altri due invece rimasero attoniti e con la bocca spalancata per lo stupore:
-"L'hai creata tu?" Mulciber sgranò gli occhi incredulo.
-"Ve lo avevo detto che è il più bravo tra noi... Il più brillante del corso" commentò Rosier, un'altra pacca sulla spalla.
-"Ce la insegnerai?" chiese speranzoso Avery.
-"S-sì, certo!" rispose Severus; in un primo momento l'idea di condividere la sua creazione con qualcuno non gli andava a genio, ma era dei suoi amici che si stava parlando!
Passarono alcuni minuti e sentirono delle voci, altri di Serpeverde iniziarono a radunarsi nella Sala Comune e dopo qualche minuto entrò anche Regulus, il passo lento e tutta l'aria di una persona sotto l'effetto di una pozione calmante. Non era da lui.
-"E bravo Regulus! Con una del sesto anno!" osservò Rosier non appena Regulus varcò tutto sorridente l'ingresso del dormitorio.
-"E che ragazza poi!" sottolineò Avery.
-"Ma che scemi che siete!" sbuffò Regulus, sorridendo "Mi sono soltanto congratulato con lei e-" 
-"Per più di mezz'ora. È stata brava eh, ma due minuti di complimenti potevano bastare!" osservò il primo.
-"È soltanto un'amica!" li rimbeccò timidamente Regulus. Tutta la sua fierezza sembrava essere sfiorita d'un tratto. Era quello l'effetto dell'attrazione e, nel caso di Regulus forse un po' prematuro a dirsi, dell'amore? Ti faceva perdere te stesso? Rimbecillire come pochi? Severus ripensò a come Lily si era presentata dinanzi a lui una decina di minuti prima e a figurarsi l'espressione che aveva assunto in sua presenza.
Sì, decisamente sì. L'amore faceva quell'effetto.
Severus sogghignò senza farsi vedere, ma anche lui aveva notato come l'amico si era appostato con Elizabeth per così tanto tempo. E che male c'era? Lei era anche molto intelligente, forte di carattere e purosangue: il partito perfetto per Regulus.
-"Sì certo, allora io sono Merlino!" commentò Mulciber togliendosi la maglietta e infilandosi nei bagni, poi tornò immediatamente indietro tenendosi allo stipite della porta. Osservò Severus, Avery e Rosier per poi fare un occhiolino con tutta l'aria di uno che voleva scherzare ancora:
-"Comunque, che figuraccia quel Potter...!" insinuò divertito e in attesa di un qualche segno.
-"Quale figuraccia?" chiese Regulus accigliandosi mentre sistemava dei vestiti puliti sul letto.
-"AH-AH!!" Mulciber batté le mani sulle cosce e si piegò in due dal ridere "Sei proprio un tonto Regulus! Ah sì, sei bello che fuso!" e riprese a ridere.
-"E chiamalo tonto, tu..." osservò Rosier.
Avery si limitò a guardare il giovane Black, a ridergli in faccia scuotendo la testa.
Regulus si guardava intorno senza capire, un po' imbarazzato e rosso in volto; Severus gli sorrise lievemente alzando le sopracciglia.
Infine spiegarono dell'accaduto e anche Regulus lo pregò d'insegnarglielo.

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