2. Di madre in figlio

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-"Il mio bellissimo bambino... il mio principino... il mio dolce Severus" Eileen pronunciava in continuazione quella frase quando danzava a ritmo di musica con in braccio il piccolo Severus di appena sei mesi. Qualche settimana prima Tobias aveva vinto a carte un giradischi con una grande raccolta di musica; dall'eurocolta allo swing d'oltreoceano. Eileen amava la musica e quando suo marito era a lavorare i muri di casa si impregnavano di vivaci armonie e di gioia, ovvero di qualcosa non c'era mai stato del tutto prima d'ora in quel posto, mentre invece Tobias vedeva quel 33 giri come un trofeo da mostrare ai suoi prepotenti amici.
Spesso, quando il marito non era in casa, Eileen si divertiva a far vedere le sue magnifiche magie a Severus che, con stupore ed allegria, ammirava battendo le mani dalla felicità e ridendo fragorosamente. Fortunatamente nella casa accanto non abitava nessuno quindi non vi era il rischio di essere visti né per il volume della musica né per le magie. 

La nascita di Severus aveva portato grandi benefici in casa Piton, con le sue risate e le sue lallazioni disconnesse e buffe, ma il padre sembrava non accorgersene, qualcosa si era spento in lui. Si sentiva a disagio, incapace di far fronte alle esigenze della sua famiglia e -con un po' di disgusto che faticava a reprimere- aveva l'impressione di essere la seconda scelta, mentre invece la moglie si prodigava per lui. Eileen cercava in ogni modo di parlargli per dargli conforto, per coinvolgerlo nella gioia che la nascita di Severus aveva portato, ma lui assumeva un'espressione severa e infastidita, ripiegandosi in se stesso e dedicandosi ben poco al fagottino di amore e gioia che era in realtà il piccolo Severus.
Sembrava essere tutto inutile e controproducente, Eileen iniziava a sentirsi a disagio, fuori luogo e sempre più abbandonata a se stessa. L'idea di perdere il marito non le dava pace, temeva che lui potesse desiderare altre donne che potessero dedicargli molte più attenzioni di lei, ma fino a quel momento -con suo grande sollievo- Tobias non aveva dato segno di un ipotetico tradimento. 

La surreale situazione di distacco e di alienazione dalla società che era impressa e permeata nella famiglia Piton non faceva che peggiorare le cose. Il lavoro era sempre tanto e gli aiuti per far fronte alle varie difficoltà e al piccolo infante che era giunto da qualche mese a quella parte non li videro mai. 
La vita gli si stava ripiegando addosso, avvizzendoli in un vortice di depressione e malessere, ma Eileen cercava sempre di sopraffare il male che tentava d'impadronirsi di loro con il piccolo Severus:
–"Potresti almeno provare a passare più tempo con tuo figlio, avrebbe bisogno di stimoli non solo dalla sottoscritta... Ha bisogno anche di te!" diceva spesso Eileen.
-"Non dirmi che cosa devo fare, torno a casa la sera che sono distrutto, tu non sai che cosa vuol dire lavorare in fabbrica" bofonchiava quasi sempre il marito, con il solito tono stizzito e il volto contratto in un smorfia pigra e sprezzante.

L'estate non portò altro che problemi e malumore, e il caldo anomalo di quell'anno diede alla testa a Tobias più volte. Come se non bastasse, i lamenti e i pianti frequenti di Severus non facevano che peggiorare la situazione: Eileen era fuori di sé, ma non poteva sfogarsi con nessuno; non aveva molti amici, se non i colleghi della biblioteca che ormai vedeva di rado, e di sicuro confidarsi con il marito non avrebbe migliorato la situazione.
La nascita di Severus aveva turbato qualcosa nello spirito di Tobias, tutto era cambiato, ma Eileen amava quel bambino più della sua vita.

Per il suo primo compleanno, Severus, ricevette un dolce peluche cucito interamente da Eileen, d'altro canto Tobias non si era minimamente interessato al fatto, nemmeno sotto esortazione della moglie, quindi si limitò a rimediargli un bacio sulla fronte tutto frettoloso. 
–"Mamma, pa-pappa" balbettò il piccolo.
–"Hai sentito Tobias, ha detto 'papà'!" Eileen cercava sempre qualsiasi pretesto per far sì che Tobias si ricordasse di avere un figlio e quindi di essere padre.
–"Ma sei sorda? Ti sta chiedendo da mangiare, sfamalo prima che si metta a frignare come un bambino..."
Il piccolo iniziò a lamentarsi con versi vigorosi, incrementando l'astio e la frustrazione nel padre.
–"Sai, forse non te ne sei accorto, Severus è un bambino, ma forse sei troppo impegnato a fare chissà che cosa con i tuoi amici al pub tutte le sere... Non ti chiedo di passare del tempo con me, ma almeno con Severus...".
Il bambino smise di lamentarsi, come se avesse capito che la situazione stava per precipitare, come se non volesse provocare ulteriori problemi. Tobias si precipitò con irruenza e lo sguardo irato verso la moglie, additandola:
–"Non azzardarti mai più a rispondermi con questo tono, non azzardarti a rispondermi..." si voltò sbattendo dietro di sé la porta di casa, andandosene come tutte le sere. Non aveva mai reagito in quel modo: nei suoi occhi Eileen intravide disprezzo, rabbia e odio. Non capiva. Era tutto così assolutamente insensato ed assurdo che le venne la nausea.
Eileen abbassò lo sguardo, sbuffando e respirando profondamente; poi si girò e, nonostante tutto, mostrò un solare sorriso al figlio.

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