51. Carne, sangue e ossa

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L'imminente fine dell'autunno aveva portato con sé umidità più di quanto si potesse sopportare e, come se non bastasse, il sole si era fatto vedere ben poche volte nell'estate appena passata: nei mesi di settembre e ottobre ce ne era stata traccia a mala pena per una manciata di giorni.
In quella notte fredda, solo una finestra lasciava filtrare la luce dall'interno dell'abitazione, il resto di Notturn Alley taceva in una quiete sinistra spezzata da qualche ferreo cigolio delle insegne delle botteghe che oscillavano seguendo i refoli.
Il vapore rosso si alzava denso dal calderone posto al centro di una stanza, proprio sotto una grossa canna fumaria che dava immediatamente sul tetto; Severus, riverso sopra il grande paiolo, si passò un fazzoletto sulla fronte per asciugare il sudore. Rimestando nel calderone, pensò al messaggio mandato almeno un'ora prima a Matilde, dicendole che stava bene e che aveva molto da lavorare... se solo lei avesse saputo per chi stava lavorando, probabilmente non gli avrebbe più rivolto la parola, oppure avrebbe allertato chissà quali autorità per farlo catturare seduta stante.
Severus sentì due colpi alla porta, quindi si destò dai suoi pensieri e andò ad aprire:
-"Regulus!" esultò, non appena vide il volto dell'amico "Vieni, entra pure!" lo fece accomodare e Regulus, dopo averlo salutato, prese posto sulla poltrona logora vicino al camino.
-"Hai sistemato un po', vedo..."
-"Sì" asserì Severus, stancamente, prendendo del vino elfico e versandolo in due calici "Tuttavia questo posto rimane ugualmente una stamberga. Per ora mi accontento, almeno ho uno posto caldo e un tetto sopra la testa, poteva andarmi molto meglio, vero, ma poteva andare anche molto peggio".
Regulus alzò le sopracciglia eloquentemente, approvando la sua condizione, mentre simulava un brindisi con lui, poi bevve.
-"Però al lavoro c'è ancora quel vecchio mago che rompe i coglioni, tempo qualche anno e spero di poterlo soppiantare. Diciamo che avere una bottega alchemica non era l'ambizione della mia vita, ma per sopravvivere – almeno per ora – andrà più che bene. E poi, si spera che nel giro di qualche anno le cose cambino, visto il nostro prezioso contributo"
-"Che è un contributo assai notevole" rispose orgogliosamente Regulus "Che cosa stai facendo lì?" con un cenno indicò il grosso paiolo che sobbolliva.
-"Un lavoro... una pozione per l'Oscuro Signore"
-"È quella roba che gli hai portato dall'Italia?" si alzò dalla poltrona, dirigendosi verso il paiolo, Severus lo seguì.
-"Esattamente quella" scrutò il denso liquido insieme all'amico, respirando ogni tanto a causa dell'olezzo rancido dei vapori. Dopo ore di lavoro ne aveva veramente abbastanza dei fetori di quella pozione e desiderava starle lontano il più possibile.
-"A che cosa gli serve?" gli chiese l'amico, portandosi una mano davanti al volto per ripararsi dai miasi.
Severus gli lanciò un'occhiata inquisitoria, ponderando la possibilità di raccontargli una bugia a costo di non dirgli la dura verità, a costo di non doverlo poi spifferare a tutti, ma l'Oscuro Signore gli aveva già preannunciato che le sue lodi sarebbero state tessute per molti anni a venire grazie a quell'impresa.
-"Ecco, lui ha voluto prendere una precauzione per difendersi. Nel caso dovesse accadere qualcosa di terribile al suo corpo, questa pozione lo aiuterebbe a riappropriarsi della sua forma fisica" spiegò lentamente, ammirando il suo operato con un senso di inadeguatezza che gli legava la bocca dello stomaco.
-"Forma fisica..." rifletté seriamente Regulus, restando in silenzio per qualche momento "Questa roba era scritta in quei libri che hai trascritto?"
-"Una buona parte sì" asserì Severus, posandogli una mano sulla spalla e facendolo accomodare nuovamente sulla poltrona "Quei libri spiegavano come il sacrificio di elementi biologici che contengono proprietà in comune col corpo in questione possano, ecco... riportarlo tra noi dal mondo dei morti. È l'attuala DNA, praticamente"
-"Sacrificio?"
-"Sì"
-"Ma che io sappia i genitori dell'Oscuro Signore sono entrambi morti"
-"Ho detto elementi biologici" rispose con calma Severus, eloquentemente, e Regulus afferrò il concetto un attimo dopo "La parte più difficile sta nel legame magico tra il corpo mutilato e il mutilatore. Anche i libri parlavano di uno strano gioco di equilibri, e pare proprio che un elemento organico del mutilatore serva a ristabilire l'equilibrio del corpo mutilato"
-"Quindi è qualcosa legato esclusivamente al corpo?"
-"Credo di sì. Per far sì che la pozione sia valida si necessita del sangue di chi lo ha sconfitto"
-"E allora di cosa stiamo parlando, Severus? Perché non c'entra l'anima? Dopotutto l'omicida strappa la sua anima e, in un certo senso, separa quella del morto dal corpo" chiese duramente, agitandosi sulla poltrona.
-"Regulus, non mi è permesso fare domande né indagare. Non so cosa succederà all'anima, l'Oscuro Signore è soddisfatto del lavoro che sto facendo e le risposte della pozione alle varie aggiunte corrispondono con quanto indicato dai manoscritti. So solamente che per completare il rito sarà necessario un sacrificio di carne, credo che l'amputazione di un arto possa bastare"
-"Ma cosa diamine-" chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie, soffiando dal naso "Quei vapori mi hanno fatto venire il mal di testa, che cavolo c'è lì dentro?" gli chiese, sistemandosi nuovamente sulla poltrona.
-"Quella è semplicemente acqua ricca di enzimi per attivare i processi di composizione del corpo. Funziona come per il liquido amniotico dei feti... a dirla tutta è composta dagli stessi elementi"
-"E dimmi un po'" la voce soave e sarcastica di Regulus accompagnò il suo finto sorriso mentre congiungeva le mani alle ginocchia "Di cosa sarebbe composto il liquido amniotico?".
Ecco, quella era forse la parte più complessa e ripugnante da spiegare, soprattutto perché ci stava lavorando da mesi e i composti erano andati a farsi benedire tante di quelle volte nelle varie fasi di lavorazione che oramai Severus ne aveva perso completamente il conto. E si era vergognato come un cane a chiedere l'indispensabile contributo dell'Oscuro Signore per il tanto discutibile conditio sine qua non.
Severus respirò profondamente, appoggiandosi alla poltrona e stringendo i braccioli, pronto a far scattare la mano alla sua bacchetta per trasfigurare il tavolino dinanzi a loro in un secchio... un secchio molto grosso.
-"Il liquido amniotico è composto da secrezioni mucose e urina depurata delle scorie".
Regulus scosse la testa ed un istante dopo sbiancò come un cencio, assumendo poi un colore verdastro in volto:
-"Non dirmi che ho appena respirato i vapori della-"
-"Sì...".
Regulus si portò una mano alla bocca, chinandosi in avanti, allora Severus agì repentino: sfilò la bacchetta dalla fondina dei pantaloni e trasfigurò appena in tempo il tavolino in un secchio; Regulus lo afferrò, si voltò e vomitò; Severus evitò di osservare lo spettacolo stomachevole. L'amico si riprese poco dopo, scosso e ancora verdastro in volto, ripulendo il secchio e trasfigurandolo con un colpo di bacchetta.
-"Vuoi qualcosa per lo stomaco?"
-"No, sto già meglio" bofonchiò Reulus, passandosi una mano sulla fronte "Vado solo a sciacquarmi la bocca, per favore"
-"Prego..." Severus indicò il bagno con la mano. Tornò poco dopo, appoggiandosi di nuovo alla poltrona:
-"Credo che quella sia la peggior diavoleria che abbia mai visto" il suo sguardo era del tutto imperscrutabile "Sono turbato, Severus, non posso nascondertelo né fare finta che non lo sia. Non credevo che potessero essere fatte certe cose e quella... be', quella è veramente troppo. Come fai a rimenare così impassibile? Come fai a non porti delle domande? Hai creato qualcosa che po' dare forma ad un corpo distrutto!"
-"Adesso sono diventato morte, il distruttore di mondi [1]. E non mi è concesso fare domande. Sto eseguendo gli ordini, Regulus... e lo stesso dovresti fare tu, almeno in queste circostanze" abbassò lo sguardo e scrutò il quadrante dell'orologio da taschino, era Matilde:

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