28. Villa Malfoy

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Severus si sentì risucchiare dentro al pensatoio, era una sensazione molto simile ad un precipitare perpetuo. Si ritrovò accanto alla madre in un luogo familiare, tuttavia freddo: era Hogwarts, ma tutti i bei colori e le calde torce della scuola erano ora freddi e solitari, sembrava lo stesso effetto provocato dalla Legilimanzia e dall'Occlumanzia.
Era sera, le persone che gli camminavano accanto sembravano non accorgersi della loro presenza.
-"Vieni di qua..." Severus seguì la madre lungo il corridoio quando ad un tratto una giovane figura si presentò davanti ai loro occhi. Una ragazza dai lunghi capelli neri era affacciata alla finestra; indossava la divisa di Serpeverde e una saccoccia da gobbiglie era legata alla vita. Quando si girò di scatto verso di loro Severus la riconobbe immediatamente: era sua madre. Aveva all'incirca sedici anni e tutta l'aria di attendere qualcosa o qualcuno. Portava una scintillante spilla da capitano della squadra di gobbiglie sul petto, il viso era magro e lungo veniva assottigliato dalle sopracciglia folte, arcuate e curate; il fisico slanciato e maturo non era tipico della sua età. La sua non era una bellezza disarmante, affatto, ma era unica nel suo genere; i suoi lineamenti non erano convenzionali e il portamento scattante e attento le donava quell'aria da persona non sottostimabile. La giovane Eileen iniziò a correre per i corridoi facendosi largo tra la folla, scostando bruscamente le persone quando necessario. La seguirono a capofitto, correva in fretta e non si lasciava fermare da nulla: arrivò al portone principale del pian terreno e fu lì che Severus notò da lontano il Professor Silente. Il suo volto stanco era segnato da alcune rughe e lo sguardo vacuo non faceva che esaltare la cosa; il suo aspetto spossato era forse il motivo dei primi peli bianchi che spuntavano dalla folta barba rossa, come i capelli rossicci, qua e là striati da ciuffi grigiastri. Vestiva quasi come un babbano con una semplice giacca e la camicia bianca; sarebbe sembrato un uomo qualunque -e non uno dei più grandi maghi di tutti i tempi- se non fosse stato per l'ampio mantello legato da due grossi alamari in ottone.
-"Professore!!" gridò la giovane Eileen del ricordo, correndo verso l'uomo "Professore la prego, aspetti!" Silente si girò verso la ragazza con sguardo indagatore.
-"Signorina Prince, è ancora in giro? Tra poco ci sarà il coprifuoco, non vorrà essere beccata a zonzo per i corridoi" le disse con calma.
-"Professore la prego, mi lasci venire con lei. La voglio aiutare, me la cavo bene nei duelli, la prego! Se l'aiuterò a fermare Grindelwald forse potrò far cambiare idea ai miei genitori, dimostrare che la fine di questa guerra sarà il VERO bene superiore! La prego..." il tono supplichevole di Eileen aveva qualcosa di insopportabilmente straziante, come se quelle azioni potessero ribaltare e cambiare completamente la sua vita. Silente le sorrise gentilmente, gli occhi azzurri brillavano mentre si riversavano con tutta la bontà del mondo in quelli scuri della ragazza. Le mise una mano sulla spalla e parlò:
-"Eileen..." sospirò profondamente e posò anche l'altra mano sulla spalla "Ho sempre ammirato la tua ambizione verso il bene tanto quanto il tuo coraggio, ma non posso lasciarti venire con me"
-"Ma profess-"
-"Hai già dimostrato il tuo valore, la tua lealtà... e ti ammiro moltissimo, ma è troppo pericoloso. Arriverà il tempo in cui potrai dimostrare le tue grandi doti e fare grandi cose, perché ne hai le capacità. Ma non ora. Si rischia la vita, lo capisci?" le strinse un poco di più le spalle.
-"Sì, signore, ma-"
-"Non voglio e non posso vedere una giovane morire per mano di qualcuno che io, e soltanto io, devo affrontare...".
Eileen chinò il capo desolata ed abbattuta quindi Silente si chinò un poco per guardarla: 
-"Sii d'esempio per i tuoi compagni di Casa, studia e impara quanto più puoi, usa i tuoi infallibili talenti per fare del bene... Vivi con amore e insegna ad amare, Eileen, perché l'amore è più forte di ogni altra cosa, perché è tutto ciò che ci rimane...".
Severus vide la strega tremare e cacciare indietro le lacrime: sapeva a chi stava andando incontro Silente, era cosciente del pericolo mortale che avrebbe dovuto affrontare.
-"Buona fortuna Eileen..." il professore le sorrise, inclinò il capo in un gentile inchino e si diresse verso il portone principale. Solo quando lo raggiunse la giovane strega richiamò la sua attenzione ancora una volta:
-"Professore...!" Silente si voltò lentamente, sulla soglia dell'uscita del castello. Vi furono alcuni istanti di silenzio pungente e penetrante, tutto era quieto e fermo, il tempo sembrava essersi fermato mentre i due si guardavano.
-"Andrà tutto bene..." gli disse infine Eileen, con tono tranquillo e rassicurante. Silente, ancora una volta, le sorrise congedandosi da lei nel più gentile dei modi.
La strega rimase immobile a fissare il professore che si allontanava e solo quand'egli sparì nell'oscurità, lei, si mosse. I suoi occhi luccicavano di speranza ed apprensione, ma qualcosa continuava a turbarla, come se la prospettiva di non rivedere mai più Silente si facesse tangibile secondo dopo secondo.

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