49. L'oiseau de feu

172 5 2
                                    

La festa dello Yule e Natale erano ormai alle porte; la nebbia persisteva e gli alberi avevano perso le loro chiome infuocate alla stessa velocità con cui calava la notte a fine giornata, quasi improvvisamente.
Per le vie del centro di Bologna era tutta una festa: ogni vetrina incuriosiva i passanti con i propri prodotti e con luccicanti decorazioni natalizie; anche l'amministrazione comunale aveva addobbato la città per Natale ed erano rare le vie spoglie di luci, festoni, abeti e ghirlande invernali. Severus non voleva sbilanciarsi più di tanto, ma quel calore e quell'intima attesa della festa gli ricordava così tanto Hogwarts da poter paragonare la città a quel castello vecchio mille e più anni.

L'anziana signora che aveva sbraitato addosso a Severus al suo arrivo si era fatta più mansueta, cordiale addirittura. Si trascinava ovunque col suo vecchio bastone e in vita aveva sempre legato un ridicolo grembiule a piccoli scacchi bianchi e rosa pallido; le forme generose e cadenti fecero pensare Severus ad un passato nel mondo della ristorazione o tra le fatiche domestiche. Ad ogni modo, era una signora degna di assoluto rispetto e – da qualche tempo a quella parte – aveva preso l'abitudine di porgere a lui e Matilde tante di quelle prelibatezze che raramente si trovavano costretti tra i fornelli.
Severus si ritagliava un po' di tempo tutto per sé per riprendere a fare attività fisica: mangiare gli piaceva troppo e non aveva intenzione di contenersi quando gli veniva offerto ogni giorno un ben di dio diverso; decisamente meno l'aggradava l'aumento di peso e il calo della massa muscolare. Praticamente – facendo due calcoli – si muoveva solo per mangiare e non sentirsi in colpa; Matilde lo seguì a stretto giro, nemmeno a chiederlo, ma lei era ugualmente splendida anche con qualche chilo in più.
La vecchia signora, oltre a rimpinzarli come bestie all'ingrasso, li andava a trovare e si fermava a giocare a carte: ormai la casa di Severus era divenuta un crocevia d'incontri e tradizioni e l'effetto era quasi frastornante, soprattutto dopo gli eterni silenzi di Cokeworth, in particolar modo da quando Lily se n'era andata via.

La carcassa del pollo che Severus e Matilde avevano usato come cavia da raccoglimento per il maleficio, era ben nascosta e sotto un incantesimo congelante potentissimo che gli aveva insegnato il professor Bishop. In quel modo non sarebbe marcita – più di quanto non lo avesse già fatto la maledizione – e ogni traccia magica oscura che la infettava sarebbe rimasta intatta e non alterata.

*

-"Severus" lo richiamò la professoressa Gilioli "Verresti qui un momento?"
-"Certo, professoressa" si mosse in fretta e la raggiunse. La vecchia strega aveva in mano uno dei manoscritti antichi che il Signore Oscuro desiderava, l'altro invece era posato sul tavolo: a Severus si seccò la gola alla sola vista.
-"Ti ho osservato abbastanza da comprendere che i tuoi studi non si limitano all'ambito magico. Sai il latino, non è vero?"
-"Sì, professoressa, ma per quanto lo abbia studiato non sono così capace da poter gestire testi troppo complessi"
-"Non ti preoccupare" disse la professoressa, posandogli a fatica una mano sulla spalla, tremando sul bastone "Per quello ci sarò io. Senza ombra di dubbio almeno la metà di questi testi sarà pregno di magia oscura, ma dobbiamo studiarla, tuttavia sono presenti anche le indicazioni per alcune pozioni davvero interessanti i cui effetti sono completamente sconosciuti: se andassimo a soppesare e analizzare ogni ingrediente, ovviamente preparando la pozione, potremmo scoprire a cosa servono. Ho già qualche idea per la reazione di alcuni ingredienti tra loro" spiegò, indicando una riga precisa del testo "Però voglio approfondire e ho bisogno di un assistente. Ovviamente anche gli altri ragazzi contribuiranno e dovrò seguirli di più perché temo che non sappiano il latino: te la senti di proseguire più in solitaria, Severus?"
-"Certo" boccheggiò entusiasta e orgoglioso "Certamente professoressa!"
-"Allora inizia a tradurre questa pozione. Se hai bisogno chiamami"
-"Sì, professoressa. Grazie" batté le palpebre ancora in preda alla stranissima sensazione di esaltazione mista a puro terrore. Con la coda dell'occhio la vide allontanarsi di poco e in quel preciso istante seppe che agire al più presto avrebbe giovato alla sua missione:
-"Professoressa" la chiamò e lei si girò "I testi non sono sotto incantesimo? Si tratta di sola carta e inchiostro?"
-"Li ho controllati io stessa e non sono incantati... in effetti potrebbero essere scambiati per gli appunti mirabolanti e schizofrenici di un alchimista babbano"
-"Potrei leggerli per intero? Sfogliarli un poco, ecco".
La professoressa Giglioli sembrò ponderare la richiesta e le rughe sul suo volto si fecero più profonde e dense:
-"Sì, non vedo perché no... Dopotutto non sono testi corposi, anzi, è tutta scena" disse, indicando le copertine spesse come un piatto in ceramica e le pagine rovinate dall'umidità che andavano ad alterare l'altezza del tomo di almeno dieci centimetri "Chiaramente non li puoi portare fuori di qui. Li consulterai e poi li rimetterai al proprio posto sotto nello scaffale protetto" concluse seriamente, scrutandolo un poco.
-"Grazie infinite, professoressa" la vecchia strega stava per andarsene quando si voltò ancora una volta:
-"Ti ho già detto che quei testi sono quasi per la metà pregni di magia oscura. Laddove tu preparassi qualcosa senza il mio consenso e supervisione sarai punito e denunciato, sono stata abbastanza chiara?"
-"Certo, professoressa" gli si seccò la gola all'istante e in un riflesso spontaneo chiuse la mente.
Inspirò profondamente, ancora incerto sul da farsi e terrorizzato dall'idea di fallire il compito che gli aveva affibbiato il Signore Oscuro. Forse avrebbe preferito essere scoperto e punito dalla professoressa Gilioli e dalla legge magica italiana, piuttosto che finire sotto le grinfie del suo padrone adirato e deluso.
Severus si passò distrattamente una mano sul volto e si concentrò quanto più possibile, convogliando progressivamente tutte le attenzioni al vecchio tomo polveroso sotto le sue dita. Le prime righe parlavano di una sorta di formaldeide per conservare a lungo termine un tessuto organico funzionante: per ultimare la soluzione sembravano servire un numero cospicuo d'ingredienti provenienti dagli organi di bestie magiche.

La storia del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora