Capitolo 19

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POVs Mel

Oggi finalmente posso stare a casa, in santa pace.
Accendo la cassa e metto la musica con il volume al massimo, i miei non torneranno prima di sta sera e come al solito sono da sola, il che non mi dispiace.
Mi arriva un messaggio.

Alessandro: Piccola che fai oggi?

L'ho ancora registrato così, fa niente. Non saprei come chiamarlo.

Sono a casa da sola

Alessandro: 🤔😏

No.

Alessandro: Posso venire almeno?

Sospiro.

Va bene..

Poggio il telefono e vado a lavarmi, metto una felpa ed un pantaloncino, ero in condizioni pietose e metto un po' in ordine.

Sento il citofono e corro ad aprire.
"Ehi!" Mi dice lui con un pacco di patatine in mano.
"Grazie!" Prendo le patatine e scappo.

POV s Alessandro
"Torna qui!!" Chiudo la porta e la rincorro.
La vedo sul divano a mangiucchiare le patatine.
"Fammi spazio stronzetta" mi butto sul divano.
"Ehi! Io non ti ho dato il permesso di metterti qui!" Urla alzandosi in piedi e tenendo il pacchetto di patatine in aria.
"Mhhh certo." La tiro giù e mi allungo su di lei.
"Facciamo un gioco, ogni 'no' che mi dici, ti tolgo qualcosa di dosso.
"Facciamo che ti dico di no ora, e la prima cosa che mi levi di dosso è il tuo cazzo mh?!"
Devo ammettere che ha risposto brutto.
"Aggressiva la ragazza eh?" Mi alzo.
"Un pochetto." Continua a ingozzarsi di patatine.
"Stiamo giocando?" Chiedo e lei annuisce.
"Bene, allora mi dai le patatine?"
Allunga il braccio porgendoti il sacchetto di patatine, ne prendo un po' e le mangio, poi prendo il sacchetto e lo poggio per terra.
"Beh, ora che mi hai tolto il sacchetto dalle mani privandomi del mio cibo cosa vorresti fare?!" Sbuffa.
"Calmina bimbetta" rido.
"Col cazzo. Calmina vallo a dire a qualcun'altra." Si mette sollevata sulle ginocchia come aria di sfida.
"Lo prendo come un no." La guardo malizioso e le sfilo i pantaloncini.
"Ehi!" Sbuffa e si copre con la felpa.
"Mi spieghi perché ti nascondi? Oramai non ne hai più motivo..." sospiro e lei si siede.
"Mi vergogno." Si siede e abbassa lo sguardo.
"Con me non devi vergognarti di niente, soprattutto di farti vedere, perché mi fai impazzire" le sorrido e lei fa lo stesso.
"Beh, continuiamo da dove ci siamo fermati oggi?" Mi avvicino a lei.
"Perché vuoi fare questo stupido giochetto? Sai che ti rispondo di no a prescindere, in un modo o nell'altro vuoi arrivare a quello no?" Ride.
"Non è vero!" Affermo.
"Certo come no."

POVs Mel
Suona il citofono.
Chi cavolo può essere?
"Chi è?" Chiedo da dietro la porta.
"Mel!" È mia nonna, spero che non entri, di solito mi lascia solo qualche busta e poi va via.
Apro la porta e non a mi allunga due buste.
"Cosa c'è dentro?" Chiedo ingenuamente.
"In questa un po' di verdure e ho fatto i biscotti, che sono nell'altra" mi dice indicando le buste.
"Grazie!"
"Chi è?!" sento Alessandro urlare dalla sala.
"Prego" dice sorridendo mia nonna, chiudo la porta e scappo in cucina ad poggiare le buste, sicuramente non ha sentito e menomale.
"Era mia nonna, ha portato i biscotti" mi ributto sul divano.
"Uhh i biscotti. E non li porti di qua?"
"No" subito dopo mi tappo la bocca.
"No dai, non volevo dirlo!" Mi alzo e mi butto sul'altro divano della stanza.
"Doppio no! Addirittura! Vieni qui"
"Noo" urlo.
"Triplo no per la ragazza!" Mi prende in braccio e mi butta sul divano più grande.
"Okay okay, facciamo che giochi pure tu eh?"
"Prego, spogliami." Si siede su di me e allarga le braccia.
"Eh no! Io lo faccio sensato almeno!"
"Questo era un altro no! Sentiamo dai"
"Bene, mi ami?" Chiedo con sguardo provocatorio.
"No." Risponde secco.
"Vuoi farlo proprio ora?"
"No"
"Stai rispondendo no solo perché vuoi farti spogliare vero?" rido.
"No" ride.
"Bene, tre no."
"Uno..." gli sfilo la felpa.
"Due..." gli tolgo la maglietta a maniche corte che aveva sotto.
"E tre... " gli sfilo i pantaloni.
"Ora tocca a me!" Esclama.
"Uno" mi toglie la felpa.
"Due... peccato, speravo non avessi la canottiera..."
"Uhmmm cosa ti tolgo per il tre?" Mi squadra e io abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Nulla.. per favore..." prendo la coperta stropicciata che c'è sul divano e mi copro.

"Perché ti vergogni così tanto?" Mi chiede prendendomi sotto braccio.
"Perché tu hai visto... tante ragazze, tanti corpi, ed io ho paura di non essere all'altezza."
"Tu? Hai paura di non esse alla mia altezza? Scherzi? Casomai il contrario, e poi è vero che ho visto tante ragazze, ma ti posso assicurare che tu sei l'unica che mi piace veramente, non devi vergognarti."
Sorrido.
"Okay ma non voglio ora..." mi allungo sotto le coperte.
"Va bene" si allunga affianco a me, fuori dalle coperte, e mi bacia la nuca.
"Metto un film?"
Lo sento che annuisce dietro il mio collo, mi faccio suggerire da Netflix.
Iniziamo a vedere una seri tv, 'La casa di carta' io l'ho già vista, ma la rivedrei cento volte, e penso che ad Alessandro possa piacere.

*due episodi dopo*

"Ti piace?" Mi giro e lo vedo che dorme.
"Ehi!" Lo sveglio.
"Fammi dormire ancora un po'!" Si gira.
"Odio le persone che si addormentano mente  guardiamo un film!!" Lo smuovo per farlo alzare.
"Okay okay stai calma." Sbuffa e si alza.

"Sono tornata." Mia mamma si affaccia in sala.
CAZZO. CAZZO. CAZZO. COME MI COMPORTO ORA?
Siamo entrambi mezzi nudi e stavamo 'bisticciando' sul divano, cosa dovrebbe pensare mia mamma?!?!
"Mamma!" Mi alzo di scatto dal divano mente mi rimetto la felpa.
"Ti diverti mentre non ci sono?" Mi guarda storto.
"No no.. era venuto per studiare..."
"Certo come no, ma se non studi neanche da sola, guarda non voglio neanche saperlo. E tu vattene" Indica Alessandro.
"Signora stia calma, non è successo niente" si riveste.
"Non mi interessa sapere cosa è successo" Sbotta mia mamma.
"Mamma, non è successo nulla, e poi lui.."
"Lui cosa Melanie? Lui cosa?"
"Stiamo insieme." Abbasso lo sguardo.
Lui sorride mentre mi mette una mano su un fianco.
"Mel non dire cazzate, e tu leva quelle mani da mia figlia!"
Stringo Alessandro. So che gli ha dato fastidio quello che ha appena detto mia mamma.
"Mamma smettila di comandarmi, sono decisioni che faccio io." Prendo Alessandro per mano e lo trascino in camera mia, prendo qualche vestito e glielo butto addosso. Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da mia madre.. solo molto imbarazzo.
"Andiamo."
"Dove credi di andare?"
"Da lui, o almeno fino a quando non ti renderai conto che sono cresciuta, non ho bisogno della tua 'protezione'!"
Esco e sbatto la porta.
"Minchia" ride lui.
"Zitto e andiamo."
"Come vuole lei"
Entriamo in macchina e andiamo a casa sua.
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Che mamma rompi palle eh!

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora