Capitolo 31

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"Guarda che puoi dirmelo" afferma accarezzandomi la schiena.

"La mia vita sta andando a puttane" sbuffo.

"Brutto periodo eh?" Si mette a sedere e apre il cassetto del comodino accanto al letto.
Prende una pallina medio-piccola, coperta di pellicola, prende un libro dalla testiera del letto e lo poggia su di esso.

Lo guardo senza dire niente.

"Ecco cosa si fa quando la vita ti tira un calcio in culo" ridacchia srotolando una zolletta di erba dalla pellicola è tritandola dentro un grinder cacciato anche esso dal cassetto.

Prende una cartina, e ci mette dentro l'erba e un filtro.
"Lecca qui" mi chiede e lo guardo storto, ma assecondo la sua richiesta.

"Non potevi farlo tu?" Lo guardo divertita.

"Mhh si, ma volevo guardarti" ride.

Roteo gli occhi e rimango a guardare altrove.
Torno a guardarlo quando sento il rumore dell'accendino.

"Hai proprio intenzione di fumartela ora?" Chiedo guardandolo, lo vedo grazie ad una piccola lucina blu, dietro di noi, che rende l'atmosfera abbastanza cupa.

Fa qualche tiro e poi me la passa.
"No.. grazie" abbasso lo sguardo.

"Dai" mi spinge leggermente.
"Prova"

La prendo tra le dita e faccio un tiro che mi da subito alla testa.
"Riprenditela" stringo gli occhi massaggiandomi una tempia.

"Oh andiamo" ride allungandosi.
"Per così poco Mel? Ti pensavo più resistente."

Se solo ne avessi le forze, gliela riprenderei di mano. Ma sono stanca, e ho sonno. E avrei proprio bisogno di qualcuno che mi capisca.

Mi allungo guardandolo mentre fuma, ogni tanto mi manda un'occhiata. I suoi occhi chiari si vedono perfettamente anche con poca luce e mi concentro su quelli.

Una luce bianca, per un attimo illumina tutta la stanza. Sgrano gli occhi.
Subito a seguire un un tuono fortissimo.
D'istinto mi nascondo sotto le coperte. Ho sempre avuto timore dei temporali, nonostante mi affascinassero.

"Ehi" ride,
"Cosa fai?" Mi scopre.

Lo vedo spegnere la canna sul comodino.
Esco da sotto le coperte e guardo fuori dalla grande finestra della sua camera, la pioggia che batte sul vetro. Un'altra forte luce, seguita da un rumore agghiacciante, mi fa nascondere la testa tra i cuscini.

"Vieni qui" sorride trascinandomi vicino a se.
"Non dirmi che una come te ha paura dei temporali"

Annuisco imbarazzata, nascondendomi sotto io suo braccio, che mi avvolge tenendomi stretta.
Non mi sento al sicuro, non è la stessa sensazione che provo quando quello che mi abbraccia è Alessandro, sono completamente diversi.

Mi accontenterò della sua 'protezione'.
Rimango accucciata e fisso la finestra, ad ogni fulmine che vedo sobbalzo, facendo ridere Samuele, che intanto, per farmi tranquillizzare, ha iniziato a farmi i grattini sul collo.

Mi si stringe il cuore, e sento una sensazione strana, come se avessi un vuoto dentro. Sento nostalgia, di casa mia... ora vorrei essere lì, nel mio letto, e invece sono qui, in un letto mai visto prima, con una persona semi sconosciuta che mi fa le coccole.

"Sei così pensierosa, liberati un po'" sospira girandosi verso di me e tenendosi su un gomito.

"E come dovrei fare?" Sbuffo guardando io soffitto.

"Io avrei un'idea" sorride malizioso e si sporge verso di me. Mi mette una mano dietro la nuca e mette la testa tra i capelli, baciandomi il collo.
Mi viene la pelle d'oca, ogni volta che mi tocca.
Mando la testa all'indietro e continua a baciarmi il collo, scendendo piano piano.

Tira la felpa in basso e mi bacia la spalla, facendomi uscire un piccolo gemito.

No.

Gli metto una mano sul petto cercando di fermarlo, ma non vuole saperne.
Mi infila una mano sotto la felpa.
Sobbalzo.

"È congelata!" Sbuffo.

"Riscaldala tu" dice malizioso.

Roteo gli occhi mentre mi stringe un fianco.
Mi morde un labbro, passa la mano intorno all'elastico dei pantaloni, abbassandoli leggermente.

"Senti... non so cosa tu voglia fare, ma io voglio dormire" gli metto le mani sui fianchi e lo sposto.

Un altro tuono mi fa rabbrividire e torno sotto le sue braccia.

"Peccato" dice lui con tono ironico.

Provo a rilassarmi, ma davanti a me ho il suo collo, mi sta chiamando. Sono troppo tentata.
Ho sempre trovato il collo di un ragazzo, una delle cose più belle, ed è un mio punto debole.

Mentre la mia mente combatteva la mia voglia matta di saltargli al collo. Samuele aveva fatto una foto e l'aveva postata sulle storie di Instagram.

"Alessandro si incazzerà..." gli dico.

"Oh sì, eccome" risponde soddisfatto.

Dai sui occhi passo a guardargli il collo, e basta, non ce la faccio più.

Gli lascio una scia di baci e morsi, e sento la sua pelle rabbrividire.

"Ci sai fare con in baci eh?" Dice con voce soffocata.

Sorrido sulla sua spalla.

Dopo una quindicina di minuti, mi rendo conto di avergli fatto un succhiotto, che probabilmente, il giorno dopo sarebbe diventato nero.

"Ops..." dico guardandolo dispiaciuta.

Samuele si porta una mano sul collo, e si ritrae leggermente quando passa il dito sulla macchia che gli ho fatto.

"Cavolo... un succhiotto non dovrebbe fare male" ride.
"Ti sei impegnata"

Non è arrabbiato? Meglio così.

Sento la sua mano che scende dal fianco e arriva sul mio sedere, e lo stringe.

"Questa sera ti stai particolarmente lasciando andare?" Mi chiede divertito.

"Oh.. tu non mi conosci" rido.

"Ma io voglio conoscerti" mi sorride malizioso e passa la mano nel mio pantalone, tornandomi a stringere il sedere da pelle nuda.

Sospiro e mi addormento sul suo petto.

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Stellina?❤️⭐️

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