Capitolo 32

2.7K 120 6
                                    

Quando mi sveglio, Samuele ha ancora la mano nel mio pantalone, e sono nella stessa esatta posizione di quando mi sono addormentata.
Fuori dalla finestra il cielo è grigio, ed il sole è coperto dalle nuvole, scure e cariche di pioggia.

Mi sforzo di alzarmi, cercando di non svegliarlo, ma fallisco.
"Buongiorno" dico senza guardarlo. Prendo qualcosa da mettere da dentro la borsa e vado verso il bagno.

"Dove vai? Cambiati qui." Dice secco.

"È un ordine?" Lo guardo ridendo a braccia incrociate.

"Sì"

"E se non lo facessi?" Dico con aria di sfida.

"Lo farò io" si alza venendo verso di me.

"Ah sì?" Lo guardo che è piazzato davanti a me a braccia incrociate.

Mi prende per i fianchi e mi attacca bruscamente a lui.
"Sì"

"Sì, stai calmo però" sbuffo e lo allontano.

Si avvicina al l'armadio e prende anche lui qualcosa da mettere, e si cambia.
Mentre lo fa lui, mi cambio anche io, cercando di passare inosservata, ma ovviamente, non succede.

Sento i suoi occhi addosso, mente mi infilo i jeans.

"Certo che Alessandro per la prima volta se ne è scelta una buona, in tutti i sensi."

Mi sento andare a fuoco.
Infilo un maglioncino e poi le scarpe.
"Posso almeno andare al bagno?" Abbasso lo sguardo, e lui annuisce, vado a farmi una sciacquata, lui subito dopo di me.
"Sono pronta..."

"Bene, dai, andiamo a fare colazione al bar."
Mi mette una mano dietro la schiena e usciamo dal palazzo.

In macchina non spiccica parola, e non so se essere contenta per questo, o meno.
Facciamo colazione al bar, e offre lui.

Appena arriviamo a scuola, mi prende per mano, e io non ne capisco il motivo. È sempre almeno due passi avanti a me. Tiene lo zaino con un solo spallacio, e quando passa, le ragazze hanno tutte gli occhi puntati su di lui.

Appena fuori dalla sua classe mi avvicina e mi mette una mano dietro la nuca, lasciandomi un bacio sulla fronte.

Cosa sta succedendo?

"Alla ricreazione scendi, ti aspetto fuori." Dice prima di entrare in classe.

Vado in classe a testa bassa, sono una delle prime. Oltre a me, in classe c'è solo Giacomo.

"Ehi..." sorrido andandogli vicino.

"Perché gli stai facendo questo?" Dice combattuto fissando il banco davanti a se.

Lo guardo confusa.
"Scusami, non capisco"

"Mio fratello senza di te sta impazzendo, e tu te ne vai a letto con altri?" Dice deluso.

"Aspetta aspetta, piano. Punto uno, io non sto andando a letto con nessuno okay? Tuo fratello sa benissimo la situazione con mia mamma, e sapeva benissimo che non sarei tornata a casa mia. Samuele mi ha solo ospitato da lui.
Punto due, Alessandro ti ha detto queste cose?" Chiedo incredula.

"Sì, te l'ho detto, è disperato. Talmente disperato da dirmi i cazzi suoi, vedi un po' tu" sbuffa.

Abbasso lo sguardo e me ne vado, mi sembra più che ovvio, che la mia presenza lo infastidisca.

Forse ci ha pensato... io voglio tornare da lui, ne ho bisogno. Non ce la faccio più.

Passano le prime tre ore e suona la ricreazione. Sono uscita cinque minuti prima per farmi trovare davanti alla porta della sua classe.

Appena suona la porta si apre, e i ragazzi cominciano ad uscire, appena lo vedo, lo blocco per un braccio e lo tiro verso di me.
Ha la faccia stanca, e non apre bocca.

"Mi manchi..." dico con un filo di voce.

"Mi spiace, ma non ti credo" Dice amaramente, quasi non lo riconosco.

"Ti prego... lo sai che non sarei tornata da mia mamma" abbasso lo sguardo, senza lasciargli il polso. Ho paura che scappi, che vada via da me, e che non torni più.

"Melanie, io mi fidavo di te... ma quel succhiotto non glielo ha fatta nessuna delle tante che si porta a letto"

Abbasso lo sguardo.

"Eccoti" arriva Samuele, tutto sorridente, e con quella faccia che in questo momento prenderei a schiaffi.
Guardo lui per un attimo, e poi torno a guardare Alessandro, che mi oltrepassa, cerco di bloccarlo per il braccio, ma si libera, andando via.

Esco insieme a Samuele, e mi poggio ad un muretto in una rientranza, insieme a lui, prende una sigaretta per lui, e l'altra la porge a me.

"Grazie..." sospiro portandomela alle labbra.

Lui accende quelle di entrambe, e ce ne stiamo in disparte.

"Mi manca..." confesso.

"Il mio piano non ha funzionato?" Chiede.

"Samuele, non c'era nessun piano... non dovevi mettere quella foto, e io non dovevo farti quel cazzo di succhiotto" sbuffo aspirando il fumo.

"Ti sta guardando..." aggiunge.

Non voglio girarmi a guardarlo, a lui non è mai andata a genio l'idea che io iniziassi a fumare.
Mi metto dritta con la schiena e accavallo le gambe. Cercando di nascondere la sigaretta, ma oramai, mi ha vista.

"Senti, ok che volevo portarti a letto. Ma non sono così stronzo, se ci tieni tanto, posso provarci a parlare io.." sospira.

Gli sorrido.
"Lo faresti veramente?"

Annuisce buttando la cicca a terra e andando verso Alessandro.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Stellina?♥️⭐️

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora