Capitolo 26

3.1K 203 10
                                    

Prendo il telefono e chiamo Samuele.

*squilla*

Ehi Melanie, che piacere

Sei in giro?

Certo, ti serve compagnia piccola??

A dire il vero sì , vieni sugli spalti?

Sono già qui.

*fine chiamata*

"Che vuol dire che è già qui?" Balbetto tra me e me mentre guardo lo schermo ancora acceso del cellulare.

"Eccoti" mi passa una mano dietro la schiena per poi venirsi a sedere affianco a me.

"Ehi" accenno un sorriso, non posso crederci, ho veramente chiamato questo soggetto per farmi fare compagnia?? Forse l'ho chiamato solo per far ingelosire Alessandro, Ops.

"È il tuo cane?" Sorride mentre accarezza Atlas, che lo guarda confuso.

Annuisco e non aggiungo altro, non saprei che dire, questa situazione è molto imbarazzante.

"Come mai mi hai chiamato?" Torna a guardare me, per quanto possa vedere, ci sono poche luci intorno a noi, anzi, è troppo buio per i miei gusti.

"Mi sono incazzata con Alessandro e l'ho lasciato al bar, mi ha praticamente ignorato mentre parlava con i suoi amici" sbuffo.

Intanto la mano di Samuele è arrivata sulla mia coscia, la guardo ma non mi ritraggo. Voglia vedere dove vuole arrivare a parare.

"Il solito" ride.
"Ti verrà a cercare sicuramente" aggiunge.

"Ah non mi importa, faccia quello che vuole" continuo a sbraitare mentre mi metto il cappuccio e mi riscaldo sfregando la mano sulla coscia libera.

"Uh ribelle la ragazza? Hai freddo?" Mi mette una mano dietro al collo avvicinandomi a lui, fino ad arrivare sul suo petto.
Mi poggio su di lui e mi lascio riscaldare, alla fine non mi sembra nulla di male...

"Grazie.." dico sottovoce.
"E sì! Sono ribelle quando voglio!" Esclamo ancora accovacciata su di lui.

"Va bene va bene, sei ribelle" ride dandomi un pizzicotto alla guancia.

Mi rimetto subito dritta.
"Non farlo mai più" lo guardo storto.

"Ow scusa ti ho fatto male?"
Sento giusto un filo di ironia nella sua domanda.

"Vai a cagare" rido mentre mi accarezzo la guancia.

"Ci penso io"
Mi prende per la mascella e mi avvicina a lui e mi stampa un bacio sulla guancia.
Poi mi gira il viso, e mi guarda negli occhi.
Si avvicina e mi bacia.

In un primo momento mi irrigidisco e mi stacco immediatamente, poi mi lascio andare.

Non so cosa sto facendo, ma non voglio smettere. Sento la sua lingua picchiettare sul mio labbro inferiore, io lo lascio fare.

Mi prende per i fianchi e mi mette su di lui stringendomi a se. Scende con le mani fino a stringermi il sedere.

Mi stacco.
"Non posso..." guardo per terra.

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora