Capitolo 25

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"Tieni" mi passa la maglia.

"Questa volta l'hai scampata"

"E la scamperò molte altre volte!" Rido e mi butto sul letto tornando a coccolare il cane.

"Vedremo" Alessandro mi raggiunge e ci addormentiamo.

***

Qualcosa di puzzolente e bagnato mi sveglia.

"Atlas! Fermo!" Scatto in piedi togliendomi come meglio posso la bava del cane dalla faccia.
"Ah quindi lecchi solo me?? Sveglia pure lui!"

Lo prendo in braccio e lo metto vicino ad Alessandro, che viene svegliato nello stesso sgradevole modo.

"Che cazzo?!" Urla alzandosi.

Scoppio a ridere.

"Siete due bastardi!" Si alza dal letto e va a lavarsi la faccia, lo raggiungo per fare la stessa cosa.

"Muoviti dobbiamo andare!" Prendo lo zaino con solo astuccio e diario e scappo al piano di sotto.

"Buongiorno" passo a testa bassa davanti al padre del mio ragazzo cercando di evitare il suo sguardo.

"Possibile che ti sto tanto antipatico?" Mi ferma per un polso.

"Non mi sta antipatico..." lo guardo.

"E allora perché non vieni mai con me?" Mi tira.

"Dobbiamo andare a scuola" alzo leggermente la voce per farmi sentire da Alessandro.

"Papà cazzo smettila" scende velocemente le scale e lo scansa.

"Andiamo" dice secco mettendomi la mano su un fianco.

Lo seguo a testa bassa.
"Non ti senti troppo osservato con questa macchina?"
Ridacchio.

"Non eri entusiasta nel farti vedere dentro una Lamborghini?"
Ride mettendo in moto.

"Beh sì... ma forse è un po' troppo"
Apro la fotocamera interna del telefono e mi sistemo i capelli.

"Sei bellissima così"
Dice Alessandro poggiandomi una mano sulla coscia.

Arrossisco leggermente e spengo il telefono.

Arriviamo a scuola ed entriamo nelle rispettive classi, alla ricreazione non lo vedo per niente, sarà rimasto in classe...
Aspetto la fine della quinta ora e finalmente suona, vado verso l'uscita e la sua macchina è lì, ma lui non c'è.

"Ehi scusa, sapresti dirmi dov'è Alessandro?"
Fermo un ragazzo della sua classe che stava uscendo.

"Presidenza"
Risponde frettolosamente scappando via.

"Tranquillo non ti mangio eh"
Sbuffo andando verso la presidenza.

Busso e entro, trovandomi davanti Alessandro e Samuele seduti uno affianco all'altro.

Santo cielo.

"Ow signorina è arrivata al momento giusto"
Dice la vicepreside, con tono comprensivo.

"Salve..." mi avvicino rimanendo in piedi dietro ai due.
"Cosa è successo?"

"Beh, se lo faccia dire da loro"
apre la mano davanti ai due ragazzi.

"Mi sono vendicato per ieri sera."
Risponde secco Alessandro mentre Samuele ride sotto i baffi.

"Cosa è successo ieri sera? Se si può sapere" Chiede la vicepreside.

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora