Appena entriamo in palestra andiamo a parlare per l'iscrizione, e aspetto poi Alessandro che è andato a cambiarsi.
Mi siedo sugli spalti a gambe accavallate, e aspetto ansiosamente il suo arrivo. Ho sempre provato un debole per gli sportivi, sopratutto se visti in azione. Quindi che si sbrighi.
Appena lo vedo stringe la mano a qualche ragazzo, e si saluta con altri. Probabilmente li conosce.
Iniziano con qualche esercizio di riscaldamento suppongo, e poi la partita.
Pensavo che lui fosse alto, ma in mezzo a questi altri sembra normale, o addirittura basso. Penso che se passassi vicino a uno di questi giganti neanche mi vedrebbero.
Rido tra me e me.Prendo il telefono e faccio un video che pubblico sulle storie di Instagram taggandolo, sicuramente a lui darà fastidio, ma non importa.
"Ehi"
Mi giro.
"Oh andiamo non ci credo!"
Scoppio a ridere e mi alzo per salutare Samuele con due baci sulle guance.
"Che ci fai qui?" Chiedo curiosa tornando a sedere."Credi che questo fisico venga fuori da solo?"
Ride."Ma stai zitto" rido tirandogli una gomitata.
POV's Alessandro
Melanie era sola, sugli spalti, che mi guardava interessata mentre giocavo. O almeno era così fino a qualche minuto fa.
Tra un palleggio e l'altro cerco di capire chi sia lì con lei, e purtroppo non ci vuole l'arte per riconoscerlo.Inizio a sconcentrarmi, e perdo la palla varie volte. Stanco, vado a sedermi su una panchina posizionata a bordo campo e continuo a fissarli.
Sono lì che continuano a parlarsi fino a quando lei, non decide di degnarmi nuovamente il suo interesse.
Mi cerca tra i ragazzi che corrono dietro il pallone, fino a quando, per caso, non punta l'occhio sulla panchina. Mi guarda confusa.
Mi alzo ed esco dalla palestra sbattendo la porta.Pov's Melanie
Mi alzo e scendo velocemente le scale.
"Dove vai!?" Mi chiede Samuele seguendomi.
"Stai qua" rispondo secca proseguendo.
Senza pormi nessun problema apro la porta dello spogliatoio maschile, trovandomi davanti ad alcuni ragazzi a torso nudo, che hanno tutti puntato gli occhi su di me.
Alessandro mi spinge bruscamente fuori chiudendo la porta dietro di se."Cosa è successo?" Chiedo accarezzandogli la mano ferma sulla maniglia della porta.
"Non toccarmi." Dice secco.
"Ho bisogno di tempo" riapre la porta dietro di lui."Come del tempo? C-che vuol dire?" Chiedo con gli occhi lucidi trattenendolo per un braccio.
"Melanie non fraintendermi. Io ci tengo molto a te, ma devo riflettere su alcune cose..." chiude lì il discorso sparendo dietro la porta dello spogliatoio.
Scoppio in lacrime e esco correndo dalla struttura.
Samuele mi blocca al volo per un braccio buttando per terra la sigaretta che stava fumando."Che ti è successo?" Chiede preoccupato.
Scuoto la testa. Non riesco a parlare, non in queste condizioni.
Continua a tenermi bloccata, e mi sento troppo in imbarazzo a stare così davanti a lui.Tira fuori un pacchetto di fazzoletti dalla tasca e me ne porge uno. Lo prendo e mi asciugo le lacrime cercando di tornare in me.
"Potresti.. accompagnarmi a casa sua?... devo prendere le mie cose" singhiozzo ancora.
"Mi spieghi cosa è successo?" Chiede dolcemente accarezzandomi una guancia.
"Ha bisogno di tempo" abbasso lo sguardo e schiaccio la lingua tra le labbra.
"Si..." sospira tenendomi un braccio dietro alla schiena fino alla macchina.
***Prendo le ultime cose dalla sua camera e saluto Atlas... spero di rivederlo.
"Eccomi" tiro su col naso sedendomi in macchina.
"Ora? Ti accompagno a casa?" Chiede Samuele rimettendo in moto.
Annuisco in silenzio, sperando che mia madre non sia più incazzata con me.
Suono al citofono e mia mamma mi apre la porta.
Appena mi vede si batte le mani davanti alla bocca."Che diamine hai fatto?! Hai fumato? Ti sei drogata?" Si sporge dietro di me a guardare Samuele fermo con la macchina.
"E quello? Che è? Quello di prima ti ha stancato? Ora sei venuta a piangere da me vero?"
Abbasso lo sguardo. Penso sia stata una pessima idea tornare da lei.
Racimolo tutte le mie ultime forze per oltrepassarla e prendere alcune cose."Sapevo di non poter più contare su di te" gli rifilo questa frase tornando in macchina.
"Esatto! Mantieniti da sola!" Urla mentre ripartiamo.
"Lasciami dove ti pare..." dico a Samuele con un filo di voce, sprofondando nel sedile.
"Non posso lasciarti per strada"
"E io non posso continuare a stare a casa di altre persone, mia mamma ha ragione, dovrò mantenermi da sola" sospiro.
Non mi risponde, e dopo una decina di minuti si ferma in una stradina di città abbastanza isolata, e scende dalla macchina, sfila le chiavi ed esce.
"Dove vai?" Chiedo confusa.
"Scendi"
Seguo la sua richiesta, e scendo titubante.
Chiude la macchina e lo seguo tra vari condomini.Prende le chiavi e le infila nella serratura di una delle tante porte.
Mi ha portato a casa sua?
Mi guardo intorno sentendo vari rumori, e entro nella palazzina dopo di lui.Saliamo delle scale a chiocciola e apre un'altra porta.
"È il minimo che posso fare" si sofferma sul ciglio della porta e fa andare avanti me."Questa è casa tua?" Chiedo guardandomi intorno, sicuramente non è come la mega villa di Alessandro, ma è molto accogliente.
"Sì, vivo qui con mia mamma, a proposito.
Mamma! Sono tornato" esclama.
Lo seguo lungo il corridoio fino ad incontrare sua mamma.Lui le stampa un bacio in fronte e lei lo stringe con un braccio.
Sorrido ad entrambi e lei allunga una mano per presentarsi. È alta, e ha i capelli ricci e castani, è molto carina, e sembrerebbe anche molto gentile.
"Piacere, Teresa" sorride."Melanie" sorrido, ricambiando.
"Sei un'amica di Samuele?" Chiede e io annuisco.
"Mamma ti dispiace se per un po' rimane da noi? Ha avuto dei problemi" Chiede grattandosi la nuca.
"Certo, non c'è nessun problema"
***"Non dovevi..." abbasso lo sguardo mentre lui sistema le mie cose nel suo armadio.
Sbuffa.
"Questa sera usciamo, così non ci pensi"Perché è così gentile con me?
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Stellina?💎
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Chi lo avrebbe mai detto?
RomanceLui, classico bad boy. Lei, classica brava ragazza. Potrà mai succedere qualcosa? ⚠️capitoli in ristrutturazione ⚠️