Capitolo 23

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"Cazzo" ma che sta succedendo.

Mi avvicino ad Alessandro e Samuele che si stanno praticamente prendendo a pugni fuori scuola. Ci sono già i loro amici che provano a dividerli, non voglio immischiarmi.

"Ale che cazzo fai! Fermatevi!"

Si staccano e Alessandro mi strattona via. Arriviamo in macchina e ci avviamo per tornare a casa.

"Si può sapere che cazzo vi è passato per la testa?" urlo gesticolando.

"Ti ha dato della puttana un po' troppe volte" stringe il volante.

"Ti sembra un buon motivo per riempirlo di botte davanti scuola?!" sbotto.

"Sì." spinge il piede sull'acceleratore e io come al solito entro nel sedile.

"Accosta." gli ordino.

"Col cazzo. Voglio tornare a casa"

"Accosta se vuoi tornare a casa. Se continui ad accelerare entriamo in un muro come minimo." sbuffo e lo convinco a fermarsi.

Prendo dallo zaino un fazzoletto e gli prendo la mano per ripulirla da quel po' di sangue che aveva sulle nocche.
"Ti sei fatto male?" chiedo preoccupata e lui si mette a ridere.

"No Mel, sto bene" sospira spostandomi i capelli dietro l'orecchio con la mano che aveva libera.

"Non dovevi prendere le mie difese" sospiro accarezzandogli la mano.

"Sì invece, che fidanzato sarei se non difendessi la mia ragazza?" ridacchia.

Per un po' rimaniamo in silenzio.

POVs Alessandro

La guardo e mi fa impazzire ogni volta.

"Ti va se andiamo in un centro benessere?" la guardo che ride.

"Ma che dici, e poi non ce ne sono qui" continua a ridere.

"Va bene, te lo farò vedere però ti serve un costume" sorride.

"Ma... non ne ho, dobbiamo tornare a casa mia a prenderli, a quest'ora non dovrebbe esserci nessuno a casa dai"

Andiamo a casa sua a prende il costume e poi torniamo a casa mia a cambiarci.

"Beh pronta per un po' di relaxxxx?" chiedo andando verso la macchina.

"Siiiii" esclama.

Sono contento di riuscire a fare qualcosa di normale con lei. Infondo se lo merita un momento per lei, e un po' di relax.

Entriamo nel centro e cominciamo subito malissimo, dietro il bancone vedo un ragazzo, con i capelli scuri e gli occhi azzurri. Ma un po' di pace mai?

"Buongiorno. Noi vorremmo..." mi inceppo, non so cosa si fa tecnicamente. Passa il suo sguardo su Melanie che ride.

"Vorremmo fare un percorso" dice sorridente.

Che cazz? Ora andiamo a farci una camminata per le montagne?
Andiamo verso gli spogliatoi e purtroppo le nostre strade si dividono.

POVs Mel
Esco dallo spogliatoio e mi rincontro con Alessandro, siamo entrambi arrotolati negli asciugamani.

"Mi spieghi? Non sono venuto qui per camminare!!"

"Shhh cretino! Non urlare" lo richiamo sussurrando.
"Mettiti in pace con te stesso, chiudi gli occhi e seguimi.. okay magari non chiuderli" mi guarda storto.

Entriamo in una stanza dove troviamo vari consigli da seguire se vogliamo uscire soddisfatti.
Non perdo troppo tempo a leggere queste cose, più o meno so come funziona. Prendo per mano Alessandro e cominciamo il 'percorso'.

"Per prima cosa cosa c'è il bagno turco" lo trascino dietro di me.

"C'è qualche bella turca che ci assiste?" Ride.

"No. È un bagno di vapore." Dico secca.
"E prima dobbiamo farci una doccia"

"Mamma mia te la prendi per tutto!" Mi stringe una chiappa andando sotto la doccia.
"Non ci sta una scappatina eh?" Mi guarda malizioso.

"Smettila... non volevamo rilassarci? Per favore..." sospiro.

"Va bene hai ragione, scusa" mi lascia un bacio in fronte. Non ho capito mi ha dato ragione e ha anche detto scusa? No allora c'è qualcosa che non va.
Lascio perdere, rilassandomi sotto la doccia.

Finito il bagno turco entriamo nella sauna.

"Ora dobbiamo togliere il costume però." Guardo Alessandro.

"Ci sono altre persone lì dentro?" Chiede turbato e io scuoto la testa.
"Beh allora lo togliamo subito" si fionda su di me.

"Nonono fermo, non hai capito" rido. "Sì dobbiamo toglierlo ma dobbiamo tenere l'asciugamano intorno, capito di cosa si tratta?" Rido.

"Ah... uffa" sbotta.

*****
Dopo una fantastica giornata alla spa posso tornare a casa contenta.

"Non pensi che sia ora di parlare con tua mamma?" Chiede sulla strada di casa.

"Non farmi intossicare la giornata? Sono stata così bene oggi, non voglio litigarci..." sospiro.

"Forse se le parli con calma..." insiste.

"Ma a te non è mai importato, perché ora ti porgi il problema?" Sbuffo.

"Magari oggi con quella roba che abbiamo fatto mi si è aperta la mente?!" Sbotta.

"Va bene, scusa, andiamo a casa mia." Dico secca.

Arrivati vedo la macchina di mia mamma, vuol dire che è in casa.
Suono il citofono e mi viene aperto senza chiedere chi fossi, cosa che a casa mia non succede mai.
Entro seguita da Alessandro e vado in cucina, e come immaginavo vedo mia mamma lì, seduta al tavolo a tagliare la verdura.

"Beh? Hai deciso di tornare?" Mi chiede fredda.

"Scusa mamma se mi sono comportata così, ma dov'è il problema? Sto con un ragazzo, lo amo, mi tratta bene... dovresti essere felice per me." Sospiro

"Sì Mel ma mi sembra un po' grande, e tu sei ancora piccola" poggia il coltello che stava usando e si gira a guardarci.

"Ho diciotto anni signora, potremmo rincominciare con il piede giusto?" Chiede porgendo la mano. Che mia mamma stringe.
"Io sono Alessandro"

Mia mamma non risponde, si limita ad un sorriso sforzato e una stretta di mano.

"Se stai bene tu, okay, ma non chiedermi più niente. Se vuoi comportarti da adulta, fai l'adulta, e ti campi da sola." Dice ricominciando a tagliare le verdure.

La guardo con una faccia un po' tra la delusione, lo schifo e non so che altro. Prendo Alessandro e me ne vado senza neanche salutare.

"Non capisco che le prende, non è stata mai così... come dire... indifferente nei miei confronti, mi ha praticamente abbandonata a me stessa" sbotto.

"Mel prendi altri vestiti e resti da me." Afferma.

"Non voglio disturbare" abbasso lo sguardo.

"Ma non dirlo nemmeno, puoi stare quanto vuoi" mi aiuta a riempire una borsa di panni.

Torniamo a casa sua ed è pieno di macchine. Cazzo la festa di cui mi aveva parlato Giacomo.

"Ehi ma... l'hai organizzata tu questa festa?"

Annuisce prendendomi per mano e andando verso la porta.

"Ma scusa.. perché non sei lì dentro a divertirti come fai di solito? Per me non è un problema..." sospiro.

"Tu sei più importante"

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Ehilà!
Penso che a breve concluderò questa storia ...‼️

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora