Capitolo 20

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"Allora le ha le palle la mia ragazza" ride.
"Più di te coglione." Dico secca.
"Oh che ho fatto io" sbuffa.
"Scusami... mi ha messo nervosa quella" guardo fuori dal finestrino.
"A casa ti faccio rilassare io okay? Permettimelo almeno ora" mette una mano sulla mia coscia.
"Sì"
Accelera e come al solito entro nel sedile.
"Piano!" Rido.
"Ho fretta sai!? Ora quello nervoso sono io."
Rido.

POVs Alessandro
Finalmente riuscirò a fare qualcosa per bene con lei.
Parcheggio alla meno peggio ed esco dalla macchina mettendo fretta anche a lei. La prendo in braccio e la bacio fino all'entrata, la metto giù per fare le scale e la spingo sul letto appena in camera. Mi sfilo la maglietta avvicinandomi al letto e lei fa lo stesso. La vedo presa bene, per fortuna.
Mi tolgo i pantaloni e faccio lo stesso con lei.
"Oh mettilo questa volta." Mi guarda male.
Sbuffo e cerco un preservativo nelle tasche di qualche pantalone. Trovato.
"Dove eravamo rimasti?" Mi allungo su di lei infilandomi tra le sue gambe entrando.
Si trattiene, lo sento.
"Non trattenerti piccola, non sarà come l'altra volta" dico lavorandomela per bene.
Affonda le unghie nella mia schiena.
È una lotta a chi ansima di più, nel dubbio la bacio così stiamo zitti entrambi.

"Allora principessina com'è stato?" La guardo malizioso.
"Tu sei un matto..." dice riprendendo ancora fiato.
"Ci credo che tutte vogliono venire a letto con te." Sospira.
"Eh beh, alle ragazze piacciono le cose violente sai?" Rido.
"Ah ah ah."
"Dai piccola, sono tutto tuo ora." Gli prendo la mano.

POVs Mel
Mi sento strana, vuota? Mi manca qualcosa...
È stato bello sì.. tanto, ma qualcosa è cambiato.
"Dai piccola, sono tutto tuo ora." Mi prende la mano.
Mi avvicino a lui e mi addormento sul suo petto.

A svegliarmi è Alessandro che litiga con suo padre fuori dalla porta.
"Come cazzo ti è saltato in mente di comprare una macchina del genere con i miei soldi!?"
"Così impari a toccare le cose mie!" Urla Alessandro.
Sono una 'cosa' sua?
"Oh andiamo è una delle tue solite puttanelle!" Sbuffa il padre.
"Dai! Allora fattela! Scopatela come hai fatto con tutte le altre!"
Sento la porta che si apre e faccio finta di dormire, mi si stringe il cuore. Lo sta facendo davvero? Ha davvero il coraggio di farmi una cosa del genere??
Suo padre mi toglie le coperte di dosso e io mi metto a sedere con le ginocchia attaccate al petto. Mi accarezza con una mano e io scatto in piedi.
"Papà, ti piace questa ragazza?" Chiede Alessandro mentre il padre si avvicina nuovamente a me.
"Tanto, è la più bella tra tutte quelle che ho visto" Continua ad avvicinarsi.
Io guardo delusa Alessandro e mi escono le lacrime, sono in mutande e reggiseno davanti a suo padre, nonostante sapesse che mi vergogno di star così anche davanti a lui.
"Peccato che lei non ti toccherebbe mai. Le fai schifo non vedi come si allontana?" Una marea di disprezzo, sento nelle parole che sta rivolgendo a suo padre.
Alessandro si avvicina a me e mi accarezza le braccia, la schiena, la pancia.
"Vedi papà, ora è il mio turno." lo spinge fuori dalla stanza.
"Sei un coglione!" Urlo rivestendomi.
"Ehi dai su volevo far rosicare mio padre!" Dice divertito.
"Che cazzo ti ridi? Mi vergogno con te, e tu addirittura mi mandi tuo padre? Fai schifo! E non sono un oggetto che puoi usare per far istigare tuo padre" Urlo.
"Schifo? Ma che cazzo dici, ti senti quando parli?" Si alza e viene verso di me.
"Sì" ogni passo che fa verso di me diminuisce la sicurezza nelle mie parole.
"Non istigare la persona sbagliata, capito?" Mi mette le mani sul sedere e lo stringe tanto da farmi sussultare.
"Mi fai male.." abbasso lo sguardo poggiando mani e fronte contro il suo petto stringendo gli occhi per il dolore.
Continua a stringere per poi lasciare e allontanarsi.
"Perché vuoi far capire a tutti che 'tu comandi'?!" Urlo cercando di trattenere le lacrime.
"Sono fatto così."
"Perché devi sfogarti con me?!" Mi avvicino a lui.
Non sono riuscita a tenere le lacrime.
"Ti sei mai chiesta perché scopassi come un cane senza fregarmene un cazzo di niente e di nessuno?" Mi sbotta contro e faccio cenno di no con la testa.
"Per sfogare tutta la rabbia che ho dentro. E a nessuno è mai importato, tranne che a te. Io non voglio farti soffrire, ma voglio averti sempre. Come devo fare?!" Urla incazzato.
"Sicuramente non spaventandomi..." dico a bassa voce, spero non mi abbia sentito
"Potresti fare boxe... molti lo fanno per sfogare la loro rabbia... ma non voglio che ti fai male" sospiro.

"Hai mai provato il basket?"
"Sì, mi piace ma ho smesso, mi rifiuto di stare in squadra con mio fratello, dato che ha cominciato pure lui."
"Andiamo a vedere qualche palestra alternativa a quella dove va Giacomo?" Provo a sorridergli nonostante tutto quello che è successo.
Annuisce e mi bacia.
"Perché sei ancora qui? Ti sto facendo male.. fisicamente..."
"Perché vuoi cambiare, mi avevi avvertito del fatto che non sai come comportarti, io voglio aiutarti... ti stai impegnando... credo"
Sorrido ed entriamo in macchina.
"Ma soprattutto sono ancora  qui perché ti amo." Dico decisa poggiando la mia mano sulla sua.

"Ale abbiamo girato 6 palestre... non penso che ce ne siano ancora.." sbuffo "e in più mi fa male il culo!"
"Scusami" ridacchia "ne manca una, speriamo bene..."

Arriviamo in quest'ultima, Alessandro sembra convinto. Entra a parlare con un un signore, è immenso...
Ale è un armadio, ma sto qui è un palazzo.
Chiediamo informazioni per quanto riguarda il basket e il tipo ci dice che può iniziare quando vuole.
"Finalmente!" Esclamo uscendo.
Ride.
"Voglio iscrivermi anche io!"
"No! Ma neanche per il cazzo!" Mi guarda storto.
"Perché?..." Chiedo confusa.
"Perché sei perfetta così, e poi avesti gli occhi di tutti addosso, cosa che non ti manca, quindi scordatelo!"
Sbuffo. "Ma devi sempre comandarmi!!"
"Sì." Risponde secco.

Andiamo a pranzare fuori e torniamo a casa alle 20:00.

"Alex ti sei iscritto in una squadra di basket? Veramente?" Chiede Giacomo appena rientriamo.
"Sì."
"Perché non sei venuto nella nostra?" Chiede dispiaciuto.
"Perché non volevo stare con te" sbuffa.
"Ma dai povero..." rispondo altrettanto dispiaciuta.
"Ma povero il cazzo" sbuffa mentre lascia delle scartoffie riprese dalla macchina sul tavolo da pranzo.
"Smettila di comportarti così con lui! Cosa ti ha fatto?" Mi guarda male ma non mi importa.
"Rompe le palle, come te in questo momento" si butta su una sedia.
"Siete due rompi palle" afferma.
"Siamo fatti l'uno per l'altro allora" dice Giacomo mettendomi un braccio intorno al collo.
Dove è finito il ragazzo timido che mi ricordavo?
Mi esce un sorriso per il gesto che ha appena fatto.
"Staccati." Gli ordina Alessandro.
"No" dico io tenendogli il braccio.
Lui si alza e ci viene contro, Giacomo si stacca e io lo tiro dietro di me.
"Cosa vuoi fare?" Chiedo con aria di sfida.
"Continuarmi a riempire di lividi? Prego" allargo le braccia.
Lo vedo stringere i pugni.
Sapevo che non mi avrebbe toccata.
"E smettila di trattare così tuo fratello!" sbuffo e vedo Giacomo scappare in camera sua.
"Che fai lo difendi ora?" Rimane piazzato davanti a me.
"Lui ti vuole bene non lo capisci?" Mi addolcisco.
"Non mi importa"
"Certo che sei proprio stronzo!" Sbuffo
"Non cercare di far cambiare troppo la situazione." Mi bacia.

Ceniamo tutti insieme e Alessandro cerca di tenermi lontano dagli sguardi del fratello e soprattutto del padre, appena finiamo riesco a convincerlo ad aspettare, voglio aiutare la mamma a sparecchiare.

Mentre sparecchio mi arriva uno schiaffo sul sedere, sobbalzo per il dolore.
"Ops, la mano ci è andata da sola"
Alessandro si fionda sul padre e gli tira uno schiaffo.
All'inizio esito ma poi lo fermo.
"Alessandro!" Urla la mamma mentre io e Giacomo cerchiamo di dividerli.
"Grazie cara dell'aiuto.. io ti avevo avvertita di questo maiale... potete andare su."

Entriamo in camera e mi allungo sul letto di pancia e stringo le lenzuola tra le dita.
"Che hai?" Mi chiede Alessandro togliendosi la maglia e allungandosi affianco a me.
"Mi ha fatto male..."
Mi sfila i pantaloni e mi bacia il sedere, letteralmente.

Ci infiliamo sotto le coperte e tiene la mano sulla parte dolente quasi come volesse proteggerla.
"Ti amo"
Ci baciamo.

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Lalalalalalala che ne pensatetete???

Chi lo avrebbe mai detto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora