1. Manhattan

15K 276 56
                                    

EMILY

L'amore, che cosa significa amare? Probabilmente non lo so.
Non ho ancora trovato qualcuno da amare. La mia persona.

"Emily! Non restare impalata!" Delle mani mi spingono in avanti facendomi quasi cadere.

"Scusa Nat" la guardo dispiaciuta.

"Stavo pensando" incrocia le braccia al petto e mi guarda come se fossi stupida.

"Avevo notato" dice. Mi sistemo il ciuffo e vado davanti all'armadietto.

"Oggi devi andare in biblioteca?" Chiede appoggiandosi agli armadietti blu. "No"

"Andiamo in giro? Fra amiche" Propone. Annuisco subito e mi affretto ad uscire dalla scuola e avviarmi verso la macchina di Natalie.

Salgo davanti e in poco tempo siamo davanti casa mia.

"Ci sentiamo!" Dice dal finestrino. Annuisco ed entro nel palazzo di venti piani.
In ascensore schiaccio il pulsante quindici.
Apro la porta e a quanto pare nessuno dei miei familiari è a casa.

Mia madre è Natasha Wood e mio padre Thomas Prescott.

"Ciao Camila" dico alla cameriera che mi sorride e riprende a cucinare.

Entro in camera e mi butto sul letto.

La vita a New York è sempre uguale.

Sblocco il telefono e vedo una notizia.

Bronx. Una rapina all'interno di un minimarket. I ladri sono scappati.

Roteo gli occhi. Eh si è tutto sempre uguale.

__________

Chris's pov

"Porca...amico! Per un pelo" Esclama Riley togliendosi il passamontagna e guardandosi attorno.
"Eh si" Sospiro. Sorride malizioso.
"Che vuoi?" Chiedo.

"Eddai Chris non dirmi che con Sophie non è sucesso nulla" indica la ragazza nel parco.

"Mh, è solo una troia" rispondo.

"Però è uno schianto" la osserva per bene. "Non sai cosa le farei"
"Fidati Ray lo so! Porco!" Gli Urlò correndo via.

Mi grida dietro qualcosa ma non riesco a capire e continuo fino al pacchetto.

"Chris!" Carly mi sorride.
Carly e io ci conosciamo da tantissimo. Lei è fidanzata con uno dei miei migliori amici Ethan.

"Chris." la sua voce mi fa quasi sanguinare le orecchie e con non so quale forza reprimo la voglia di farla stare zitta e urlarle contro.

Emily's pov

Sorrido nel vedere la mia sorellina che si ingozza di cioccolata e si sporca tutta la bocca, ha tredici anni eppure sembra ancora una bambina. La mia bambina.

"Lay, aspetta pulisciti la bocca" le passo un tovagliolo.

"Come va a scuola Em?" Chiede mia madre. La guardo e le sorrido.

"A in chimica" metto una mano sul cuore facendola sorridere ed esultare.

"Sapevo che avresti preso il massimo anche in questo test! Oh tesoro siamo così fieri di te" risponde. Porto un po di torta alla bocca. E guardo la TV.
La notizia di quella rapina nel Bronx.

"Ahhhh. Quei teppisti." Mormora papà e poi scuote la testa in disaccordo.
Mi lascio uscire un sospiro.
Non posso credere che ci siano persone che possano fare questo o peggio come uccidere. Spero di non avere mai a che fare con loro.

"Oggi pomeriggio esco con Natalie" dico. "Okay"

Finito il pranzo torno in camera e cerco l'abbigliamento adatto per l'occasione. Essendo novembre fa un pò freddo però ha nevicato quindi opto per una felpa nera, dei blu jeans e le vans nere. Lascio i capelli sciolti e rifaccio il trucco e poi sono pronta.

Nel mio zainetto nero metto le chiavi, il cellulare e una bottiglietta d'acqua.

Raggiungo la mia amica all'ingresso e insieme camminiamo un pò per le strade di New York parlando un pò di tutto, prima di tutto della scuola e delle persone al suo interno come ad esempio Rachel Cooper. Odio profondo per lei.

"Guarda!" Indica un negozio.
"Vendono già delle cose di natale" Esulta contenta. Mi trascina verso quest'ultimo con un certo entusiasmo.

Ci sono un sacco di cose carine. Comunque alla fine decidiamo ci fermarci dentro Starbucks per riscaldarci e bere qualcosa di caldo.
Soffio sopra la tazza fumante e sorseggio un po di The.

"Adoro proprio la neve" dice osservando le strade innevate dal vetro del locale. "Anche a me piace tanto"
"Mi sembra di tornare a quando ero bambina, quando mio padre e mia madre stavano ancora insieme. Ci portavano a fare un pupazzo di neve, a me e a mio fratello, facevano una gara di chi faceva quello più bello e poi i miei genitori giudicavano, la sfida finiva sempre in parità" dice.
"Ora invece mi resta solo guardarla e fotografarla" aggiunge riferendosi alla neve.

Pago le bevande e trascino Natalie fuori da Starbucks.

"Ehy Emily! Aspetta" dice.
La trascino fino a Central Park.
"Tu sei pazza!" Ridacchia mettendosi una mano sul cuore e ansimando per la corsa. Sorrido compiaciuta e inizio a fare un pupazzo di neve.
"Em..." sussura. "Dai Nat dammi una mano" faccio un finto broncio che scompare appena si unisce a me.
"Non abbiamo la carota e i bottoni" dice.
Prendo un bastoncino e dei sassi.
"Beh sarà un pupazzo di neve alternativo" dico alzando le spalle.

Sul mio viso compare un ghigno appena la mia mano sfiora una palla di neve lasciata li.
La prendo in mano e colpisco Natalie che rimane spiazzata.

"Quindi le cose stanno così!" Esclama. Fa una palla di neve e me la lancia ma io la schivo e colpisco il suo petto.
La battaglia di palle di neve! Mi sembra di essere piccola.

Quando Layla era piccola.Cadiamo sulla neve e scoppiamo a ridere e alle persone probabilmente sembriamo delle pazze ma noi continuiamo a ridere indifferenti delle persone che ci guardano male.

Siamo tutte piene di neve.
Mi alzo e spazzo via la neve con la mano e poi aiuto Natalie ad alzarsi.

"Grazie Em. Mi è sembrato di essere tornata bambina" Mi dice.
Le sorrido.

Verso le sei torniamo a casa casa e io mi concedo un bagno caldo.

Mi asciugo i capelli.

Ceno con la mia famiglia e poi dritta sotto le coperte.

____

L'oggetto maledetto e infernale (o più comunemente chiamato sveglia) suona alla sette in punto.

Con una mano cerco il tasto per spegnerla.

Mi alzo e inizio a prepararmi.

Indosso una gonna nera di stoffa pesante, una maglia viola e le mie scarpe col tacchetto. Lego i capelli in una coda, metto in spalla la borsa con i libri della giornata e vado in cucina.

"Senti potresti portare Layla a scuola?" Chiede mamma mentre mi versa del caffè nella tazza.
"Mh mh" annuisco.

Mangio il muffin e bevo il caffè e poi insieme a mia sorella esco di casa.

Prendo la macchina di mio padre e vado verso la scuola media di Layla.

"Ciao Layla comportati bene" le dico mentre la guardo"
Con una mano alza i capelli
"Mh! Come sempre" la guardo con una faccia come per dire 'seria?'
"Si si!" Esclamo e poi vado verso la mia scuola.

Che vita!

#abnorme

The Princess and The Thug [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora