La prigionia sembra infinita, non sto infrangendo nessuna regola dei miei genitori, neanche quella di andare nel Bronx dopo scuola, e ci sto mettendo tutta me stessa per non infrangerla, davvero.
La cosa divertente è che da qualsiesi parte di New York City io mi trovi puntualmente alle cinque e mezza i miei genitori mi chiamano per ricordarmi che il mio coprifuoco è alle sei.
È una cosa davvero buffa, calcolando il fatto che succede anche quando sono al minimarket di qualche metro distanza a comprare il latte quando Camila non è in casa.
È da una settimana che non ho una vita sociale, da una settimana che sto con la mia migliore amica solo a scuola. La frustrazione inizia a farsi sentire.
Ho spiegato la situazione ai ragazzi e grazie al cielo hanno capito. Chris ogni tanto viene a farmi visita e parliamo un pò come in questo caso.
"Ehy principessina ci sei?" Dice risvegliandomi dai miei pensieri.
"Scusa, stavo pensando" continuo a scrivere, visto che devo assolutamente finire i compiti per domani."Posso chiederti una cosa, teppista?" Alzo la testa dai libri e mi volto verso il mio letto.
"Tutto quello che vuoi, piccola" roteo gli occhi. "Si può sapere perché diavolo hai del ghiaccio sull'occhio e un asciugamano bagnato sopra ad un taglio sulla guancia?" Chiedo.Il ragazzo qui presente ha bussato alla mia finestra completamente grodante di sangue e io gli portato del ghiaccio e qualcosa per fermare il sangue. Che idiota. Davvero.
"Ho fatto a botte" fa spallucce.
"E ti sembra una cosa normale?" Chiedo visto la sua risposta menefreghista come se fosse la cosa più normale del mondo fare a botte. Aspetta, forse nel suo mondo lo è.
"Almeno non sono stato arrestato" mormora. Il mio sguardo si fa ancora più sconvolto.
"Perchè, potrebbe succedere?" Domando titubante.
"È già sucesso, e comunque fidati chi ho gonfiato se le meritava" risponde. "Si, però lui ha gonfiato anche te" Lo guardo con fare superiore.
"Fidati, lui ne ha prese di più, non penso tu voglia i particolari" Ghigna. "Oh no, grazie non mi interessa. Almeno so cosa devo fare visto che mio padre è un medico" dico.Abbasso la testa e raccolgo i capelli con una mano, la rialzo e li lego in una coda alta.
"Ti dona" indica la mia testa.
"Aww che carino, il piccolo Chris mi ha fatto un complimento. Allora li sai fare!" Dico guardandolo.
"Principessina devo imparare una cosa, io non sono carino, sono figo. È diverso" Mi lancia uno sguardo provocante. Decido di ignorarlo.
"Quindi è così?" Porta una mano tra i capelli.
"No, certo che non è così" alzo le braccia e ritorno sui libri.
"E, fai piano non voglio che i miei genitori rovinino ancora di più la mia vita sociale" Sospiro al pensiero che possa andare peggio.
"Tecnicamente non stiamo infrangendo nessuna regola, tu non puoi venire nel Bronx, ma loro non hanno mai detto che io non posso venire da te" dice con fare intelligente cosa che mi fa ridacchiare.
"Tecnicamente io non devo avere rapporti con i ragazzi del Bronx" ribatto facendolo sospirare e alzare gli occhi al cielo facendo comparire sul mio volto un sorriso compiaciuto.Mi avvicino al letto e guardo il taglio, il sangue ha smesso di scendere, gli metto un cerotto.
Invece l'occhio è un po viola ma in pochi giorni sparirà."Ti fa ancora molto male?" Indico l'occhio. "No, è sopportabile"
Gli tolgo il ghiaccio e lo appoggio sul mio comodino."In pochi giorni il tuo occhio sarà tornato normale" Lo informo.
"Grazie""Hai percaso intenzione di dormire qui?" Chiedo sperando che la risposta sia no.
"Si" risponde. Si avvicina all'armadio e lo apre."Hai solo vestiti e gonne?" Domanda. Ma che domanda stupida è questa?
"No, ho anche dei pantaloni e delle felpe, che domanda cretina" metto una mano sulla fronte.
"Forte!" Esclama.
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The Princess and The Thug [IN REVISIONE]
RomanceStato: COMPLETA Emily Prescott è una ricca e viziata ragazza del quartiere più ricco di New York: Manhattan. Ha diciassette anni. Sua madre è una modella e suo padre un chirurgo molto famoso e importante. Trascorre le sue giornate con la sua migli...