14.Verità e Lacrime

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Entriamo dentro Central Park e noto che ci sono un sacco di famiglie, coppie e amici.
Chris mi prende la mano e iniziamo a camminare mentre tiene lo skate sotto braccio.

"Ehi" dico staccandomi dalla sua presa sulla mia mano. "Che hai?" Chiedo. Scuote la testa. "Mhh niente" Mi metto davanti a lui e incrocio le braccia al petto mentre batto il piede per terra.
"Non è vero, lo so che hai qualcosa, dimmi cosa ti turba. Ti prego Chris" supplico. Mi mette una mano sulla spalla.
"Scusa se ti ho fatto preoccupare ma... ma davvero non c'è nulla" Mi sorride. Faccio finta di crederci e mi rimetto vicino a lui.

Appoggia lo skate per terra prima che possa fare qualsiesi cosa mi ci siedo sopra appoggiando le mani sui bordi. Alzo la testa e vedo il suo viso chino su di me, mi bacia a stampo facendomi sorridere.

"Carini!" Una voce ci fa staccare e mi alzo di scatto dallo skate.

Due ragazze sui quattordici anni ci stanno guardando.
Sposto lo sguardo sul mio ragazzo che le guarda contrariato facendomi ridacchiare. Abbassa lo sguardo su di me.

"Perchè ridi?"
"Sei divertente" Mi prende per mano e mi trascina dalle ragazze.
È pazzo? Oh si giusto, lo è.

"Ciao, percaso volete qualcosa da noi?" Chiede facendo il gentile. Ovviamente per finta. Lo tiro per la manica della giacca, si abbassa così che possa raggiungere il suo orecchio. "Si può sapere cosa stai facendo?" Chiedo.
"Rilassati piccola" Sbuffo e porto le mani sui fianchi.

"State insieme vero?" Chiede quella bionda. "Si" Si affretta a dire Chris. "Siete carini" dice l'altra. Il mio viso compare un sorriso. "Grazie" rispondo.
"Beh apparte questo volete altro?" Chiede facendo un tono più duro.

Chris dannazione! Devi fare qualcosa per mantenere la calma.

Sospiro e porto una mano sulla fronte.

"Scusatelo è un pò suscettibile" dico sorridendo e prendendolo nuovamente per la giacca. "Capisco" risponde la ragazza castana.
"Come vi chiamate?" Chiede.
"Kim e Sarah" dice indicando la bionda. "Io sono Emily e il mio ragazzo si chiama Chris" dico tirandolo per un braccio.

"Allora come ve lo siete detti?" Chiedono. Ma queste non se li fanno i fatti loro? Cosa vogliono?
"Cosa?" Chiedo. "Il 'ti amo' " sbarro gli occhi e lascio la presa sulla giacca di Chris. Abasso lo sguardo.
"Non ve lo siete ancora detti?" Chiede Kim delusa.

Io vorrei dirglielo ma ho paura di fare la figura della cretina.
Mi sento molto a disagio in questo momento. Vorrei sotterarmi e non uscire per il prossimi vent'anni.

"Scusateci ora dobbiamo andare i nostri amici ci aspettano" dice Chris raccogliendo lo skate e trascinandomi via.

Il problema è che sola con lui mi sento ancora più a disagio.

"Non badare alle loro parole. Sappiamo entrambi che è ancora troppo presto" dice. Si passa una mano fra i capelli.

Troppo presto?
Non mi ama?
Forse non mi ama. Sono davvero molto scossa e delusa. Sono l'unica a provare questo sentimento?
Sono anche confusa, sopratutto confusa.

Mette un dito sotto al mento e lo alza.

"Ehi tranquilla, va tutto bene" dice sorridendo. Quel sorriso.

Dannazione! Non sai quanto ti amo.

Sorrido anche io e mi appoggio ad un albero. Mette le mani ai lati bloccandomi.
Fa scontrare le nostre labbra facendo nascere un bacio intenso.
Ci stacchiamo e fa strofinare il suo naso contro il mio.

Allaccio le braccia attorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vista. Mi sorregge tenendomi dalle gambe e sorride.

"Sei una cattiva ragazza" dice. Ghigno. "Davvero? Qui mi sembra qualcun'altro il teppista" dico.
"Però mi piacciono i cattivi ragazzi" sussuro al suo orecchio. Sorrido compiaciuta.

____

Apre la porta di casa e mi fa entrare. Noto che Patricia non c'è. Sarà a lavoro.
Percorro il corridoio fino alla sua stanza. Tolgo il cappotto e il appoggio sulla sedia vicino al letto.

Mi avvicino a lui. Mi Mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi bacia.

Cammino all'indietro fino a cadere sul letto.

"Sei davvero la mia rovina" sussura. "Fiera di esserlo" rispondo per poi far riscontrare le nostre labbra.

**
Mi accarezza dolcemente i capelli mentre ascolto il battito del suo cuore.

"Sei belissima" dice. "Me lo dici sempre" ridacchio. "È la verità"
Mi metto a calvacioni su di lui.
"Anche tu lo sei. Davvero tanto bello" Mi mordo il labbro inferiore. È belissimo. I capelli castani scompigliati e i suoi occhi marroni che mi guardano. Il suo occhi color nocciola sono davvero belli. Mi prende per i fianchi e appoggio le mani sul suo petto nudo. La sua pelle così calda e olivastra.

Scendo da lui e dal letto.
La sua maglietta mi sta enorme.
La vorrei tanto. Ghigno. La maglietta sarà mia.

"Puoi tenerla, so che la vuoi" dice. Mi giro di scatto. Ma...come?
"Come lo sai?"
"Dicono che a voi ragazze piace molto tenere i vestiti dei propri ragazzi" dice. Annuisco felice.

Mi rivesto velocemente e mi avvicino alla scrivania per prendere la giacca, spalanco gli occhi. Oh. Mio. Dio.
Faccio cadere la borsa per terra.

Non capisco. Sono sconvolta.

Sulla scrivania ci sono degli anelli tirapugni sporchi di sangue e dei soldi. Non capisco più niente.
Perché? Porto una mano sulla bocca.

"Emily?" Chiede confuso dal perchè sono ferma immobile.

"Perchè?" Sussuro. "Eh?" Chiede.
"Perchè?" Alzo di più la voce.
"Dimmi il perchè!" Grido. Mi giro di scatto. Sono arrabbiata. Furiosa direi. "Cazzo" sussura. Si passa una mano sui capelli e mi raggiunge. "Emily i-io-" fa per toccarmi ma lo blocco. "Non toccarmi!" Dico.
"Avevi smesso" continuo.
"Mi ha minacciato. Ha detto che ti avrebbe fatto del male" dice. Scuoto la testa.

"Sarebbe stato meglio. Non voglio scoprire domani che il mio ragazzo è in prigione, non posso" dico. Tiro su la borsa da terra e mi allontano.

"Emily ti prego, no" dice. È triste.

"Scegli. Devi scegliere Chris. Questa merda o me!" Esco da quella casa consapevole che non ci avrei rimesso piede per un bel pò.

Chris's pov

Tiro un calcio contro il muro. Passo una mano tra capelli.

L'ho persa.

Sento qualcuno bussare. Corro verso la porta sperando che sia lei. Riley. Solo Riley.

"Ehi che aurea scura" dice muovendo una mano. Entra e raggiunge la mia stanza.
"C'è un profumo femminile." Dice.
"Emily" Ridacchia. Scuoto la testa.

"Ehi amico che hai?" Chiede.
"Se ne è andata. Ha scoperto tutto" dico indicando la scrivania.
Sposta lo sguardo su di essa.
"Oh" dice. Si passa una mano tra i capelli.
"Chiederò a Natalie di parlarle" dice. Scuoto la testa.
"Devo risolvere la cosa da s-solo"

Spalanca gli occhi. "Chris" sussura. Mi copro il viso con le mani.
"T-tu stai..." Si blocca un secondo "...piangendo?" Chiede sorpreso.

Non ho mai pianto per qualcuno, solo lui mi ha visto così quando ero piccolo.

"Ma sei scemo? Ovvio che no" strofino i pugni sugli occhi.
"Tu la ami" sorride. "Non sai quanto" rispondo.
"Devi fare qualcosa per farla tornare. Sono sicuro che anche lei ti ama" dice.

Forse dovrei dirle quello che sento.

The Princess and The Thug [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora