Capitolo 5

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Jimin e Jisung avevano appena terminato il loro compito con i sacchetti di panini e si stavano godendo le deliziose brioche alla crema e mirtilli della signora Wang, quando arrivò Felix che li stava cercando da ben mezz'ora, un po' come tutto il personale.

Abbastanza arrabbiato per essersi preso una lavata di capo al posto loro, il ragazzo dai capelli biondi prese i due per le orecchie e li trascinò con la forza per tutto il cortile fino alla sala del trono, dove li attendevano la regina ed uno stuolo di circa sedici cameriere, assistenti, sarte ed estetiste.

Inutile dire che la regina era leggermente furibonda. Ma che dico era incazzatissima.

Guardò negli occhi i suoi due figli minori, le sue iridi nocciola erano fiammeggianti e mettevano abbastanza paura, soprattutto se associate al cipiglio che aveva in volto.

I due gemelli immediatamente abbassarono lo sguardo imbarazzati, si erano comportati un po' troppo infantilmente quella volta. Per avere quasi diciassette anni ed essere dei principi, non erano molto maturi ed efficienti nel campo della puntualità.

Si aprì la porta secondaria e tutti si voltarono verso di essa incuriositi dal cigolio dei cardini, subito Jinyoung ne uscì completamente vestito e pronto per partire.
Indossava il completo ufficiale del palazzo, i capelli neri erano divisi sulla fronte e i grandi occhi luminosi erano contornati da una sottile linea di matita marrone. Aveva il cellulare in mano che continuava a squillare ed infatti, dopo aver ricevuto i complimenti della madre e aver osservato le facce stupite dei fratelli, si sedette su uno dei comodi divanetti bianchi davanti al trono messaggiando con chissà chi.

《Mamma. Devo mettermi anche io la matita?》Chiese Jisung guardando di sbieco il fratello impegnato a messaggiare.

《Mi pare ovvio. Comunque muovetevi! Vi voglio puliti e profumati entro quindici minuti, con i capelli asciutti e il vestaglia. Sono stata abbastanza chiara? A lavarsi!》 Rispose la regina esortandoli ad andare a cambiarsi.

《Si, madre.》 Sospirarono i due dirigendosi sconsolati verso due dei bagni del castello.

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《Tadaaah. Come sto?》 Entrò nella sala da ballo Jimin con addosso uno splendido vestito rosso bordeaux che le fasciava i fianchi e lasciava le sue spalle candide scoperte. Jimin Aveva i capelli neri raccolti in una treccia che partiva a lato della testa e proseguiva sotto la nuca per terminare dall'altra parte del capo disseminata di piccole roselline rosse e da perle bianche.
I suoi occhi nocciola, uguali a quelli della madre, erano truccati con un filo di mascara e della leggera matita sfumata e le labbra color pesca la facevano sembrare proprio una bambolina.

Jisung la guardò un po' stranito, Jimin vestita come la principessa che sarebbe dovuta essere non era cosa da tutti i giorni, ma doveva ammettere che era veramente bellissima.

Jisung sospirò mentre tentava di mettersi la matita marrone sugli occchi, sua sorella non sarebbe mai cambiata.
Quasi si accecò mettendosi quella schifezza che aveva sempre odiato ma come gli ricordava Felix, quella schifezza poteva fare miracoli. Si rigirò verso lo specchio, le parrucchiere avevano fatto un buon lavoro sul suo ciuffo, lo avevano diviso in due e adesso sembrava proprio una versione un po' più giovane del fratello, con la stessa divisa poi erano spettacolari.

I pantaloni lunghi e neri, le scarpe semplici nere, la giubba rossa inframezzata da piccoli bottoni d'oro e la fascia bianca e oro con lo stemma del loro regno, un leone albino con in bocca una rosa rossa che spiccava sul suo fianco destro dove in antichità i suoi antenati avrebbero riposto la spada, completavano il tutto donandogli un aspetto regale.

Sorrise guardando la sorella che si era offerta di aiutarlo, ma avendo fatto già un ottimo lavoro per conto proprio la prese a braccetto e scesero le scale per presentarsi ai loro genitori che li attendevano di sotto. Guardarono l'orologio di cristallo sulla parete. Perfetto. Cinque minuti e sarebbero partiti.

Solo un'ora o giù di lì lo separavano dal conoscere il misterioso principe di Zhilink e Jisung non vedeva proprio l'ora. Anche perché avendolo visto più volte su alcune foto assieme a Jimin si era accorto che fosse un ragazzo veramente, ma veramente bello.

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《È tanto lontano questo castello? Quanto manca?》Sbuffò Jimin contrariata, aveva dormito da quando erano partiti, ma non sopportava l'idea di dover aspettare, non era mai stata molto paziente a dirla tutta.

《Ma cos'hai in questi giorni? Sei talmente impaziente di vedere il principe dei tuoi sogni da non sopportare poche ore di viaggio?》
Le rispose Jinyoung con un tono secco che le tolse le parole di bocca.

"Touché" borbottò Jisung senza farsi sentire dal fratello.

I due principi minori si scoccarono un'occhiata per poi voltarsi verso il vetro dell'automobile.

Sospirarono all'unisono, mentre vedevano scorrere la campagna fuori dal vetro. Piano piano il paesaggio caldo e fertile, con i grandi campi di grano di Jjianz stava diventando più freddo e ricco di pascoli. Al posto dei cavalli selvatici che correvano per i prati, lassù a Zhilink c'erano le mucche che pascolavano tranquille.

Jimin si voltò incuriosita verso Jinyoung che aveva posato il telefono per iniziare a leggere un libro enorme.

《Oppa? Cosa leggi?》

《Shh. Sto leggendo.》

La ragazza agrottò la fronte. Gli occhi nocciola erano socchiusi, e le labbra rosee contratte in un piccolo broncio. Si chinò per leggere il titolo del libro, rimandendo piuttosto sorpresa.

《Oppa?》

《Non capiresti. Parla di omos-ehm. Un argomento troppo delicato》Il maggiore scrollò le spalle.

《Sarà ma quel libro lo avevo comprato io, per una tesina scolastica. Shin Wang Fu scrive benissimo. é la mia scrittrice preferita E poi, la parola omosessualità la puoi anche dire, non è mica una bestemmia.》

Jinyoung era diventato paonazzo, tossicchiando si grattò la nuca per poi nascondersi dietro quel grande mattone di carta stampata e ricominciare a leggere.

Jisung aveva seguito quello scambio di battute con scarso interesse. I suoi pensieri erano ad un punto fermo. Il principe di Zhilink e il suo castello. E che palle...non riusciva a pensare ad altro.

|Without The Crown| MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora