Capitolo 3

1.6K 123 34
                                    

《Hannie è tardi. Sveglia》

《Cinque minuti》 mugugnò Jisung contro il cuscino. Odiava veramente tanto quando Jimin per svegliarlo gli si sedeva addosso iniziando a saltellare. Ma odiava ancora di più quando iniziava a tirargli i capelli, quando li accarezzava per addormentarsi stava veramente bene ma appena iniziava a tirarli un po' si trasformava in una belva, e conoscendolo Jimin utilizzava questa tecnica (l'unica) per farlo alzare.

Al terzo strattone il ragazzo si alzò di scatto e si mise a sedere, facendo così rotolare la sorella di fianco a lui. Jimin si mise a ridere, non era mattina se Jisung non la minacciava con un cuscino di "porre fine alla sua miserabile vita".
Sollevata, sospirò aspettando che suo fratello si alzasse dal letto e andasse a cambiarsi, ma, ad un tratto, le arrivò la cuscinata in faccia che la riscosse. Brandendo il cuscino cominciò a colpire suo fratello con colpi abbastanza poderosi per essere così minuta, fino a farlo quasi rotolare giù dal letto, ottenendo però l'effetto contrario.

Iniziarono a volare piccole piume per la stanza, una si posò sulla pesante tenda viola che copriva la portafinestra e che rendeva la luce mattutina soffusa e vibrante ed un altra cadde, silenziosa, sul capo di Jisung, facendolo sembrare una specie di indiano.

Mentre ridevano accasciati sul letto, o per meglio dire lui era sul letto, Jimin era praticamente sdraiata a terra, solo il piede con il bellissimo calzino con le dita a righe bianche e nere era ancora sul materasso, qualcuno bussò alla porta.

《Signorini? Siete svegli? È ora di colazione...》 disse la cara signora Lee. Quella donna era al loro servizio da secoli, aveva visto persino la nascita della regina...

Immediatamente i due si zittirono, era ora di colazione. Il momento migliore della giornata.

《Dai fila a cambiarti coso. Siamo in ritardo.》 Jimin si lasciò scivolare completamente a terra mentre Jisung balzava giù dal letto. Ormai a Terra si mise a controllare il proprio cellulare inutilmente, non lo aveva messo in carica la sera precedente.
La ragazza sbuffò mentre suo fratello vestito per metà usciva dal proprio "salottino privato" che fortunatamente comunicava con quella grande camera da letto.

《Ohi Minnie, hai visto la mia felpa gialla, quella grande e cald...Jimin. La. MIA. FELPAAAA!》

《Ah...ehm, questa intendi? Era buttata sul divanetto sopra ai fumetti pensavo non ti servisse.》 Rispose la mora con le grandi trecce nere che scivolavano fuori dal cappuccio. 《Scusa》 aggiunse poi sussurrando mentre giocherellava con un filo che scappava dalle cuciture. Jisung che urlava le aveva sempre fatto una strana sensazione. Metteva paura se si arrabbiava sul serio.

《Aish. Io mi chiedo se la smetterai mai di rubarmi i vestiti.》 Jisung aggrottò la fronte per poi sospirare sconfitto ritornando nella camera adiacente.

《Sì...forse》

《Capisco anche io che abbia dei vestiti stupendosissi...aspetta hai detto che la finirai? Davvero? Non ci credo》

《Sì, quando troverò un fidanzato decente, e non uno di quelli stramboidi snob, che scelgono mamma e papà, certo. Così metterò i suoi vestiti》 sul viso della ragazza spuntò un piccolo ghigno, che però scomparve non appena vide l'ora sul cellulare del fratello.

《Cavolo sono le 9. Ma hai la cover di pikachu?.》

《E allora? Anzi ridammi il telefono! Jisung la guardò confuso.》

《Come e allora? Il giro con il pane fresco del mercoledì? Sveglia Hannie.
Stai ancora dormendo? E comunque no. Ahagagah》 sgusciò via la sorella inciampando nei suoi piedi ed urlando come un pirata con la tosse.

《Aaaah...Minnie. Giusto i giro con i panini...a proposito》 borbottò 《E la colazione? Io ho fame!》

《Andiamo alle cucine. Portiamo fuori i panini. Torniamo in meno di mezz'ora e chiediamo qualcosa alla signora Wang. Semplice no?》 Roteò gli occhi, per poi alzarsi in piedi con un salto, ritrovandosi il cappuccio sugli occhi nocciola.

《Aish, e va bene. Ma come la metti con la signora Lee? È sicuramente fuori dalla porta》 Jisung incrociò le braccia appoggiandosi ad una colonna, e guardandola con aria di sfida.

《Ci caliamo dal balcone.》

《Ah... ci caliamo dal balcone sem...dal BALCONE? MA SEI IMPAZZITA?》 Urlò Jisung.

《Non è alto nemmeno due metri...e poi qui sotto c'è il ciliegio, scendiamo da quello.》 Rispose lei scrollando le spalle.

《Uff.. e va bene, ma perché ti ascolto sempre.》 Jisung iniziò a scavalcare la protezione del balcone, quando una voce piuttosto bassa lo fece quasi cadere dallo spavento.

《Jisung? Che cavolo fai seduto così? Non sapevo dei tuoi istinti da suicida》 sia Jimin che Jisung si voltarono verso il possessore della voce, allarmati

《Felix!》 Esclamarono entrambi, dopo aver riconosciuto l'amico, con un enorme sorriso.

《Ehm...ciao. cosa state facendo?》

《Semplicemente tentavamo la fuga.》 disse Jimin gesticolando con un enorme sorriso in volto.

《Figo... Ma non potevate uscire dalla porta?》 Alzò un sopracciglio il figlio del giardiniere.

《No. C'è la cameriera che ci vuole portare dalle tizie per vestirci, pettinarci e bla bla bla.》 Sbottò il principe mentre era ancora in bilico sul cornicione.

《Ma se tipo vi portassi una scala? No eh?》

《Beh magari...ci farebbe comodo.》

《Ok arrivo subito.》 Scomparve dietro l'angolo scuotendo i lunghi capelli biondi.

I due fratelli si guardarono e scoppiarono a ridere, povero ragazzo sempre a subire il loro più grande talento, creare pasticci.

Felix torno subito dopo, attirato dalle risate cristalline dei due gemelli. Aveva una grande scala a pioli sottobraccio, che era parecchio più alta di lui.
Quella scala veniva utilizzata da suo padre per tagliare i rami più alti degli alberi e da lui...beh, per osservare un certo ragazzo del paese che era solito passeggiare al di là della siepe che delimitava il castello.

Dopo averli aiutati a scendere, ricevendosi anche un calcio in pancia da Jimin, quella ragazza era letale, meglio non sfidarla, Felix salutò i due con un abbraccio e riportò la scala nel ripostiglio e non al suo posto di osservazione, meglio non rischiare.

Jimin e Jisung iniziarono a correre per il cortile, superando il gazebo ed il roseto per arrivare al cancello secondario vicino alle cucine. Lì c'era un grande sacco pieno di panini a testa e loro avrebbero dovuto trascinarli per tutto Jjianz, possibilmente senza romperli, per poi ritornare al castello e prepararsi per quell'odiosissimo incontro.

Si guardarono, sorrisero e bisbigliarono lanciandosi la solita sfida a chi finiva prima il sacco.

《Chi arriva prima?》

《Corri.》

|Without The Crown| MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora