Capitolo 23

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Finalmente i tre ragazzi si sedettero a tavola, e nello stesso istante la cameriera portò in tavola le uova di Yuta che le divorò in 20 secondi e appena finite si alzò e uscì dalla sala scuotendo il capo. Nayeon invece si limitò a piluccare qua e là un po' di uva sultanina, della torta alle carote, un minuscolo quadratino di sformato alle verdure e mezzo bicchiere di succo.

Una colazione molto sostanziosa. Pensò Jisung osservandola sminuzzare lo sformato. Ridacchiò pensando ai suoi svariati tentativi di mettersi a dieta. Inutile dire che non ci era mai riuscito, e poi credeva che la dieta ipocalorica fatta per dimagrire non facesse al caso suo. Sapeva bene quanto fosse importante mangiare sano, eppure non riusciva a mangiare di meno. Il suo organismo non andava d'accordo con la penuria di cibo.

Che poi un chilo in più o in meno non cambia la vita a nessuno, no?

Detto questo, o meglio pensato, Jisung si servì riempiendosi per bene il piatto. Alla fine del suo giro di perlustrazione del tavolo, il piatto sembrava una montagna, e nemmeno troppo piccola.

Minho e Hyunjin fissavano sbalorditi quel cumulo di cibo.
Come faceva ad essere così magro e slanciato pur mangiando così...tanto.

Non era fisicamente possibile che avesse un metabolismo così veloce.
Minho iniziò a masticare i suoi cereali integrali, cercando di centrare la bocca aperta dallo stupore, mentre Hyunjin tagliava i pancake alla frutta con gli occhi spalancati fissi sul piatto del minore, e anche se lui e i pancakes erano una cosa sola, non riusciva proprio a staccare lo sguardo da quel buffet in miniatura.

Finalmente Jisung si sedette e nel giro di dieci minuti spazzolò tutto ciò che aveva nel piatto, ovvero: tre fette di torta, uno yogurt greco con il miele e dei semi di zucca e girasole, una fettina di sformato di verdure, uova strapazzate e della ricotta, una brioche alla Nutella e tre dolcetti al cocco e ai frutti di bosco, senza contare il succo all'ananas e il cappuccino d'orzo sul tavolo.

Nayeon lanciò un'occhiata al suo ospite e non poté fare a meno di sorridere, nel vederlo stipare il cibo nelle guance come uno scoiattolo, e passargli un tovagliolo per pulirsi la bocca quasi completamente impiastricciata di cioccolata.

Si vedeva quanto fosse affamato, diamine erano quasi venti ore che non toccava cibo. Se non avesse assunto immediatamente un bel po' di zuccheri come minimo sarebbe svenuto.

《Allora Jisung. Come ti sei trovato in questo castello? Ti sei trovato bene?》 Gli chiese Nayeon indugiando nell'alzarsi per raggiungere il marito.

《Io? Uhm...》 Jisung alzò lo sguardo verso di lei e liberando le proprie guance, annuì felice. Almeno in questo posto, con quel rompipalle di Lee Minho, non riusciva ad annoiarsi e non passava troppo tempo a pensare alla sorella, il che era un traguardo enorme.

《Benissimo allora. Vedo che ti trovi bene anche con mio figli-Minho smettila di alzare gli occhi al cielo, non è carino- e Hyunjin...》 gli rispose la regina di Zhilink con un sorrisino, fulminando con lo sguardo il discendente. Che razza di asociale.

《Ma certo sua maestà. Suo figlio è una delle persone più belle che io abbia mai avuto l'onore di incontrare, e anche se a prima vista non sembrerebbe tale è veramente molto dolce e disponibile se vuole...》 rispose Jisung sorridendo sornione.

Minho sentendo quelle lodi inaspettate arrossì immediatamente abbassando lo sguardo sulla propria tazza di cereali. Perché quel ragazzo- scoiattolo gli doveva fare questo effetto?

Hyunjin d'altro canto, per quanto strano che fosse per lui osservare un esemplare di Minho imbarazzato, iniziò a stuzzicarlo e dargli gomitate per farlo smettere di fare il "timidone".

"E Hyunjin, anche lui è una persona splendida. Non mi stupisce il fatto che abbia colpito così tanto anche Jimin. Quindi sì, mi sono trovato veramente bene in questo posto, soprattutto grazie a loro due...》 continuò Jisung tessendo le lodi dei due principi seduti davanti a lui, che inevitabilmente arrossirono.

《Davvero? Fantastico!- la regina batté le mani felice. - che ne diresti allora di restare qui a Zhilink per un po' di tempo mentre io e Yuta siamo via per affari, a fare compagnia a Minho? Ah, Hyunjin, tua madre ti rivuole a casa entro tre giorni.》

Jisung aprì la bocca per rispondere ma venne preceduto da Hyunjin.

《Cheeee? Oh no. Ma zia non posso proprio restare anche io?》 Sbottò il più alto dei tre seduti a quel tavolo.

《Mi spiace, caro...però forse se vai a vedere cosa vuole da te questa sera, puoi tornare abbastanza presto. No?》

Hyunjin emise un suono molto poco umano poi annuì silenziosamente. Nayeon si voltò verso Jisung che era ancora stupito dall'offerta appena fattagli dalla regina in persona. Quasi non riusciva a crederci. Avrebbe passato altro tempo con Minho, e senza i suoi genitori a ronzargli intorno.

Jisung annuì felice, spostando lo sguardo verso Minho che fissava assorto il fondo della scodella di cereali, ormai completamente vuota.

《Chissà a cosa sta pensando.》 Si chiese il minore.

Purtroppo per lui, Jisung, non era in grado di sapere con esattezza cosa passasse per la testa al più grande, ma noi possiamo saperlo in anteprima.

Se immaginassimo il cervello di Minho come una torta divisa in fette e se pensassimo che ad ogni fetta di torta corrisponda un solo pensiero, potremmo dire che la parola "cheeeeeee" occupava circa l'ottanta per cento dei suoi pensieri. Il restante venti per cento era occupato da "io e Jisung. Soli nel castello. ( ・ ิ ω ・ิ ) eh." E "mi prendo un'altra fettina di torta alle carote?".

《Allora è deciso. Scriverò un'email a Hyuna immediatamente. Grazie mille Jisung mi stai veramente semplificando la vita.》 La regina si alzò dal tavolo con eleganza, si avvicinò a Jisung e gli diede un bacino sulle guance, poi si voltò ed uscì. Il suo lungo abito lilla la seguì svolazzando fuori dalla porta mentre l'atmosfera nella sala da pranzo si rilassava.

Minho tirò un sospiro di sollievo. Due settimane, come minimo, senza Yuta e con Jisung. Questa poteva dirsi una manna dal cielo.

Non vedeva l'ora di rimanere solo con lui e mostrargli le cascate di Zhilink, passeggiare con lui per il paese, andare a cavalcare nel parco, nuotare nel laghetto insieme a lui, fare un pic-nic, sfidarlo a scherma, dormire abbracciato a lui...sì, aveva molte idee per passare il tempo.

《Però...però...un ultimo dolcetto al cocco ci starebbe, eh già.》 Borbottò Jisung allungando il braccio sul tavolo per afferrare una pallina dalla pila ancora pressoché intatta che giaceva sul tavolo.

A quella vista Hyunjin fece cadere la forchetta sul pavimento e Minho urlò a mezza voce: 《MA SEI SERIO?》

Jisung alzò le spalle.

《Ma io ho fame...》

|Without The Crown| MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora