Capitolo 10

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I quattro ragazzi stavano cavalcando tranquillamente ammirando il paesaggio che li circondava, forse gli ospiti erano un po' troppo concentrati sul panorama e un po' troppo poco sul sentiero, visto che ad un tratto si sentì un urlo e poi un tonfo seguito da alcuni schizzi d'acqua.

Jisung era caduto nel laghetto.

Pepsi trotterellava tranquilla dietro a Silver ed era seguita a sua volta da Sugar e Sahara, stavano attraversando un ponte simile a quelli giapponesi che si vedevano nei quadri, elegante e circondato dai salici.
Con il legno scivoloso del ponte grazie alla pioggia umida del giorno precedente, non era stato troppo difficile per Jisung cadere da cavallo. Dopo aver visto Minho sorridere poi...gli si era scaldato il cuore e gli si era spento il cervello. Completamente blackout.

《Hannie...tutto ok?》 Chiese la sorella allungando la mano per farlo uscire dall'acqua.
《Si, sì certo.》 Rispose Jisung afferrando la mano della ragazza e uscendo completamente bagnato dalla melma acquosa del laghetto.
Si scrollò l'acqua di dosso e poi passò una mano nei capelli gocciolanti togliendoseli dalla fronte.

《Cosa è successo?》Chiese Hyunjin allarmato scendendo da cavallo.

《Nulla mio fratello è scemo. Non sa nemmeno stare seduto su un cavallo.》 Jimin alzò le spalle ridacchiando mentre cercava di abbracciare il gemello che la scansava offeso.

《C-come? Scemo? Principessa...》 La guardò il principe di Syung stranito mentre le parole gli morivano in gola.

《Giusto.》 Jimin fece una smorfia guardando Minho che di stava incamminando, lasciandoli indietro. 《Il qui presente Han Jisung, nonché mio fratello, ha solamente perso l'equilibrio mentre si atteggiava come un semplice vagabondo, per nulla avvezzo alle cavalcate. Perdonate il suo comportamento. Detto ciò...e quello che fa? Principe Minho! Principe!? Yah. MINHO!》 urlò Jimin piccata.

Ma Minho non la stava ascoltando. Avrebbe voluto dare una mano a quel ragazzo così carino e gentile, veramente, quegli occhi lo incuriosivano, erano completamente diversi da quelli della sorella, neri e profondi, sempre luminosi e felici, o almeno lo erano rimasti per tutta la giornata, e la sua risata era dolce e contagiosa, purtroppo aveva paura di sbagliare quindi al momento non stava facendo proprio nulla. Anzi, per ora si limitava a cercare di capire cosa stesse provando. Era strano sentire le farfalle nello stomaco, era strano sentire la gola secca e gli occhi lucidi. Era strano e sbagliato. Scosse la testa continuando a cavalcare.

《Ma vedi 'sto stronzo.》Sussurrò Jimin.
《No. Jiminie, non è stronzo. È triste. Triste e solo.》Rispose Jisung mentre guardava Hyunjin rincorrere il cugino. Salì a cavallo di Pepsi mentre Jimin sistemava la sella di Sahara, e ritornarono alla stalla. Lei ancora imbronciata, lui ancora inzuppato. Erano solo le tre di pomeriggio. Avevano tutta la sera davanti.

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《Allora piaciuta la cavalcata?》 Chiese Hyunjin scendendo da Sugar.

《Sì, non c'è male.》 Jimin scese con un salto da Sahara per poi accarezzarla fino a quando non arrivò un ragazzino per portarla nella stalla.

《Sì, nOn C'É MaLe!》La scimiottò Jisung scendendo da Pepsi con il naso arricciato, l'acqua del laghetto non profumava proprio di fiori, anzi. E come se non bastasse scendendo dalla puledra era finito in un ricordino di Silver. Roteò gli occhi avviandosi verso il portone azzurro con gli stivali impiastricciati di cacca di cavallo e i capelli ricoperti di alghe attaccati alla fronte.

Stava cercando un luogo dove cambiarsi e magari anche darsi una risciacquata, quando una voce ruppe i suoi pensieri.
《Ti sta bene il verde nei capelli》 credendo di essere ormai solo, Jisung fece un salto tenendosi una mano sul petto. Chi aveva parlato?

《Però credo che un giubbotto di quel colore ti starebbe meglio. Anche una doccia credo che ti farebbe bene. Seguimi.》 Un corpo atletico sgusciò fuori dall'ombra rivelando la figura di Minho che sorrideva divertito.

Aveva sorriso più volte in quelle tre ore con Jisung e Jimin che in tutto il resto della sua vita. Avrebbe potuto abituarcisi.

《Porco schifo》 sussurrò Jisung tirando un sospiro di sollievo 《che spavento mi ha fatto prendere principe Minho.》 Accennò un sorriso, per poi sbarrare gli occhi seguendo il principe di Zhilink stupito, sinceramente non si sarebbe mai aspettato un sorriso e nemmeno un aiuto di nessun tipo. Quando lo aveva visto la prima volta, incrociando quei suoi occhi freddi, l'ultima cosa che si sarebbe aspettato era che gli rivolgesse la parola e la penultima che gli sorridesse. Che gli desse una mano poi...

Minho si era incuriosito vedendolo andarsene strascicando i piedi ricoperti di melma e con lo sguardo scocciato, non sapeva né come né perché, ma lo aveva seguito e ora lo stava accompagnando in bagno per farsi una doccia. Quei capelli erano veramente orribili. Ogni tanto sentiva il suo sguardo sulla nuca, era abbastanza strano. Solitamente era insopportabile per lui essere fissato costantemente, ma con Jisung non gli dava troppo fastidio.

Nulla di lui lo infastidiva, dagli occhi sorridenti, alle guance piene e morbide, quanto avrebbe voluto affondare un dito in quelle guanc...aspetta cosa? Lui avrebbe voluto toccare le guance di quel ragazzo quasi sconosciuto?

"Si?"

Essere ammesso al college di Zefira era sempre stato il suo più grande desiderio ma dopo aver visto le guance di quel principe. Tutto era passato in secondo piano.

Abbandonò il corpo contro una colonna chiudendo gli occhi e iniziando a fischiettare una canzone, Jisung nel mentre era entrato nella doccia e si stava sciacquando il capo ricoperto di alghe. "Che schifo."

Non ci mise tanto, rispetto al solito ci aveva messo solo cinque minuti e si era pure cambiato, l'unica cosa terribilmente fastidiosa, erano i capelli gocciolanti che gli finivano negli occhi.

Jisung uscì dal bagno silenziosamente, non voleva farsi beccare dai genitori o dai sovrani di Zhilink, quindi dopo aver guardato a destra e a sinistra aprì la porta sollevato, per ritrovarsi Minho che lo aspettava con le braccia incrociate proprio d'innanzi a lui.

Inutile dire che il ragazzo fece un salto parecchio alto, quando la voce fredda di lui lo richiamò.

《YAH, Han Jisung. Ti pare il modo di girare per il mio castello? Mi goccioli dappertutto!》

《Eh, vabbè grazie, con cosa mi asciugo i capelli con la ventola del bagno?》Rispose piccato, scompigliandosi i capelli marroni scuri e piantando gli occhi furiosi in quelli più tranquilli di Minho.

《Tutto io devo fare. Ma cosa sei un bambino?》
Minho si staccò dalla colonna, sulla quale si era quasi appisolato, e prese Jisung per mano riportandolo all'interno del bagno. Lì lo fece sedere sulla vasca, ancora piena per metà intimandogli di "non provare a cadere nella vasca" e poi prese un aciugamano pulito poggiato sul lavabo. "Ecco dove erano" pensò Jisung mentre Minho iniziava ad asciugare i capelli gocciolanti, scompigliandoli delicatamente.

Il cuore di Jisung prese a battere furiosamente. "Perché mi sta asciugando i capelli se prima sembrava che mi volesse sputare in un occhio?" Non lo capiva e non capiva nemmeno perché il suo cuore stesse galoppando a quella maniera.

《Jisung. Ti sbrighi? Non ne possiamo più di aspettare. Altrimenti vengo dentro io a controllare...》

《Ragazzi siete qua? La regina Nayeon ci cerca. Muovetevi.》Si sentirono due voci dal corridoio.

E adesso?

|Without The Crown| MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora