Seungmin si rifugiò in bagno con passo felpato. Fece molta attenzione a dove metteva i piedi, anche perché in quella camera c'erano parecchie assi scricchiolanti e non voleva svegliare Hyunjin. Non prima di essersi rasserenato un pochino.
Chiuse la porta del bagno sempre tenendo sotto braccio il cuscino e tirò un lieve sospiro di sollievo, socchiudendo gli occhi. Quando li riaprí le sue iridi caramello stavano fissando le pallide dita dei piedi che sbucavano da sotto quei pantaloni rossi tartan troppo lunghi per le sue gambe.
Il suo cervello stava cercando in tutti i modi di impedire alla parte meno razionale di sé di togliersi il pigiama di Hyunjin scalciando, aprire di scatto la porta e scappare urlando verso camera sua.
Per fortuna che Seungmin era una persona parecchio razionale, altrimenti quello spettacolo gli sarebbe valso il posto di lavoro. Infatti, appena fuori dalla porta della camera condivisa tra i due giovani si trovava nientepopodimeno che il re Yuta, impegnato in un'importantissima chiamata di lavoro.Ma torniamo al nostro bel giovine con i capelli amarena. Le sue lunghe ciglia ora si erano spostate verso l'alto andando ad incontrare il loro riflesso nello specchio.
Il ragazzo vide le sue guance cambiare colore come minimo per tre volte nel giro di una manciata di secondi. Bianco, rosa, rosso... Se capissi qualcosa di colori potrei andare avanti con le sfumature che presero le sue morbide gote, ma purtroppo (o perfortuna per voi, cari lettori) so a malapena l'arcobaleno, di conseguenza mi limiterò a lasciare solo queste tonalità. Voi però siete liberissimi di pensare al colore che desiderate.Un riflesso involontario gli fece aprire la bocca di scatto, mentre uno volontario faceva scattare il cuscino davanti al suo viso. 3...2...1...
"GNAAAAaaaa STUPIDO STUPIDO MINNIE."
Ecco... Questo é il verso che avrebbe fatto una qualsiasi cucciolo dinosauro se gli avessero schiacciato la coda. La parte relativa allo "stupido Minnie" invece é parte del breve monologo del giovane."FRA TUTTE LE CAMERE DI QUESTO FOTT-no, niente parolacce- CASTELLO PERCHÉ SEI CAPITATO IN QUESTA!? MALEDIZIONE... E ora cosa caspita faccio? Esco e scappo? E i vestiti? E il cuscino? E quell'uomo? Come farò a vivere in questo castello con lui? Non c'é scelta. Devo dimettermi. Ma cavolo, mi pagavano pure bene e mi piace anche stare con quelle due bestioline vestite di rosa. Aaaaargh. Allora, respiro profondo e ora ripartiamo. Intanto usciamo, andiamo nella nostra stanza e facciamo finta che niente sia successo... Poi lui un po' di alcol ieri a cena lo ha bevuto, forse possiamo fargli credere che sia stato un sogno. Sí, sí é cosí."
Il ragazzo dopo aver preso la propria risoluzione si alzò di scatto dal tappeto su cui si era seduto e uscí dal bagno con passo sicuro. Fece tutto con particolare attenzione e cura per non svegliare il principe. Sí, be' tutto tranne chiudere la porta della camera dove aveva appena trascorso la notte, e fu proprio questa piccola disattenzione a svegliare Hyunjin dal mondo dei sogni.
Il principe alzò la testa corrugando la fronte verso la porta che si era appena chiusa. Ovviamente sentí dei rumori molesti e pur essendo nel sonnoveglia sorrise quando riconobbe la voce nasale di Seungmin che borbottava.
Afferrò il proprio cellulare per leggere l'ora ma, mentre cercava di sbloccarlo senza venire accecato le palpebre si fecero pesanti e ritornò a dormire come un ghiro. Nonostante il sole continuasse ad accarezzarlo insistemente sul viso.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Jimin era in viaggio da quasi dodici ore e in tutta sincerità non ne poteva piú. Si era addormentata trentasette volte con la testa sul finestrino e si era svegliata tutte e trentasette le volte per colpa di una buca o di un fosso che avevano fatto sobbalzare l'intero veicolo. Lei compresa.
Si massaggiò la fronte bitorzoluta mentre rifletteva su quanto fosse dissestata quella dannata strada. Le ricordava tanto il vialetto che portava al castello di sua nonna. L'unico problema era che quel castello fosse a piú di tre ore dal suo, e lei, come già detto, non ne poteva piú.Durante il viaggio aveva cambiato posizione per un totale di centoquindici volte, aveva letto una sessantina di pagine, poi le era venuta la nausea e aveva dovuto smettere. Inoltre, visto che non c'era nemmeno Jisung con cui chiacchierare nei momenti di silenzio assoluto l'unica possibilità che aveva era parlare con Giovanni, la sua vocetta interiore, ciondolando la testa a ritmo. Mentre rifletteva su quanto le mancasse suo fratello sentí una vocina metallica nelle orecchie. "Power off“
" Eh no, eh. Non é possibile!" Ringhiò per il disappunto lei.La principessa si tolse le cuffiette Bluetooth e in preda ad un impulso di rabbia le lanciò sul pavimento. Certo, subito dopo se ne pentí amaramente e cosí, passò i successivi ventidue minuti accucciata nella limousine a cercare quei minuscoli aggeggini azzurri.
Quando li riprese esultò lanciando un urletto di gioia, che subito si traformò in un urlo di terrore. Infatti la limousine aveva appena percorso una curva leggermente a gomito e, chissà come mai, lei era rotolata verso l'esterno della macchina.
"Maledetta forza centripeta, centrifuga o come caspio ti chiami."
Oltre a ciò, mentre cercava di rialzarsi aveva afferrato proprio la maniglia della portiera, che si era aperta e lei... Be' lei aveva perso solamente 15 anni di vita.
Solitamente quando questo accadeva, la reazione di Jimin era quella di iniziare a tossire in cerca di aria. Non chiedetemi il perché e se questa tecnica funzioni perché io non lo so.
Tossiva per circa due minuti, beveva un po' d'acqua e poi, la sua gola si accorgeva di essere un pochino irritata e all'improvviso tutto tornava come prima.
Solo che questa volta la sua gola decise di accorgersi di essere un pochino irritata dopo piú di dieci minuti.Non stupitevi quindi, se l'autista avesse fermato il mezzo a lato della strada e fosse corso in suo soccorso.
"Sua altezza... principessa? C-cosa sta succedendo? Vuole dell'acqua? Una caramellina? Un abbraccio? Cosa Le serve?"
"Coff-coff-acqu-coff."
"subito." il ragazzo corse a prendere una bottiglia d'acqua naturale nel bagagliaio e la porse a Jimin in pochissimo tempo.
La principessa aveva gli occhi serrati per evitare di lasciar uscire quelle lacrime che le pizzicavano gli occhi e perciò non aveva riconosciuto il giovanotto che tutto agitato camminava avanti e indietro con le mani nei capelli.
Certo che una voce del genere mica si dimentica con facilità.
Appena la ragazza smise di tossire e il suo respiro si calmò, il suo cervello registrò la voce del giovane, che continuava a rassicurarla accarezzandole la schiena. Anche se non poteva credere a quello che i suoi sensi le dicevano."No, non può essere lui. Figurati se in due mesi ha preso la patente e lo fanno guidare una limousine della famiglia reale. Ma va! Non ha senso... Però questa voce..."
Indecisa si voltò a guardare il viso del ragazzo e quando riconobbe il viso lentigginoso dell'amico rischiò di rimettersi a tossire. Questa volta però per liberare la trachea dall'acqua.
"FELIX?!“
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|Without The Crown| MinSung
Fiksi PenggemarLee Minho conosciuto da tutti come il futuro re del regno di Zhilink, principe ereditario dal cuore di ghiaccio, egoista e freddo. Famoso per lo sguardo nero e glaciale, la pelle candida e la lingua biforcuta. Lui è il solo, unico, inimitabile. Un p...