•DEMONS•

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Mi sveglio in piena notte con un fortissimo mal di testa e le guance bagnate dalle lacrime che rigano il mio volto.

È successo ancora.

Come previsto, ho sognato i miei genitori.

Di nuovo.

Come ogni notte.

La porta della mia stanza si spalanca di colpo, e per un attimo ho un tuffo al cuore per la paura.

Non capisco bene dove mi trovo, sono confusa e non riesco ad orientarmi.

La testa mi pulsa talmente forte, da stordirmi.

Stai tranquilla Mad.
Non è nulla. Respira.
E calmati.
È solo un sogno.
Un sogno, nulla di più.
Rilassati.

Riconosco le ombre di Andrew e Maya e piano piano riesco a tranquillizzarmi.

Comprendo subito di essere a casa loro e al sicuro.

Lui accende la luce, appena Maya mi vede in lacrime, senza parlare, soltanto guardandomi negli occhi capisce tutto e corre ad abbracciarmi, mentre Andrew va in camera sua per lasciarci da sole.

Ed è così che mi addormento, tra le braccia della mia migliore amica, mentre lei mi accarezza delicatamente i capelli rassicurandomi.

Guardo la sveglia e sono già le 8:00 di mattina.
Maya con un grande sorriso mi accoglie rasserenandomi.

"Facciamo così.
Per scacciare tutti questi incubi, adesso tu scendi a fare colazione con i buonissimi muffin al cioccolato, che tanto ti piacciono appositamente preparati solo per te, e poi andiamo a fare shopping e a distrarci.
Che ne dici? Ci stai?"

Annuisco sorridendole.
Sono così fortunata ad averla nella mia vita.
Ha la capacità di alzarmi il morale in un battito di ciglia.

È come una sorella, e io mi sento così in colpa per non mostrarle spesso il mio affetto.

Il suo sorriso mi ha contagiato e mi ha dato forza.

Mi alzai e la ringrazio senza di lei sarei perduta.

Mentre Maya scende al piano di sotto decido di andare a fare una bella doccia rilassante.

Prendo i vestiti che avrei messo dopo ed entro in bagno.

Faccio scattare la serratura e mi butto nella bellissima vasca piena di schiuma.
Senza accorgermene mi addormento.

Dopo circa mezz'ora mi sveglio a causa del frastuono che proviene dalla porta.

Qualcuno sta bussando insistentemente.

Le nocche di una mano sbattono energicamente sul legno della porta,  causando un rumore fastidioso e forte.

Tanto da farmi scattare per lo spavento.

Sento le urla di Maya in corridoio che mi chiama a gran voce.
"Mad...Mad tutto bene?"
"Mad rispondimi mi stai facendo preoccupare".
"Sì tutto bene, mi ero solo addormentata, non ti preoccupare."
Mi vesto in fretta e furia e ancora mezza frastornata esco dal bagno.
Il viso di Maya è la prima cosa che riesco a scorgere.

Quest'ultima mi salta letteralmente addosso, e per un momento ho un mancamento.

Temo di non riuscire a reggere in piedi e di schiattare a terra.

Maya comincia ad urlarmi contro di quanto si sia preoccupata.

La tranquillizzo mentre lei mi raccomanda di stare più attenta.

Mi trucco leggermente, metto un filo di mascara un po' di correttore, tanto per coprire le occhiaie stile cadavere che mi ritfovo e scendo al piano di sotto.

Entro cautamente in cucina.
Maya si trova al suo interno, seduta su uno sgabello di legno bianco intenta a divorare un muffin intero.

Scoppio in una fragorosa risata.
Che buffa!
Sembra una bimba.

Quest'ultima, sentitasi presa in causa, si gira osservandomi confusa.

Alla sua destra c'è Andrew con una faccia tra il divertito e lo sbalordito mentre guarda la sorella e beve il suo latte.

Scoppia in una fragorosa risata e quasi lo sputa tutto sul tavolo.

"Ma quanto fai schifo?" urla Maya disgustata dalla visione di Andrew con il latte.

Finta schizzinosa.

"Senti chi parla!
Colei che si è infilata un muffin intero in bocca, in un modo da far invidia ad uno scaricatore di porto."

"Buongiorno" dico con allegria interrompendo l'imminente battibecco tra i due.

"Giorno" risponde Andrew sorridendo, mentre Maya mi osserva e basta, mimando un "buongiorno" quasi udibile.

So che è ancora dispiaciuta per ciò che è successo qualche minuto fa.

Maya è un' anima libera, fa tutto quello che vuole senza preoccuparsi troppo del pensiero della gente e per questo un po' la invidio.

Ha un sesto senso infallibile, e riesce a sgamare ogni bugia.
Quasi sempre.

Mi sento quasi in colpa a mentirle sul vero motivo per cui io sia tornata a Los Angeles.

E a nasconderle ciò che in realtà vorrei fare.

Lo faccio solo per il suo bene.

Non voglio coinvolgerla.
Lei deve rimanerne fuori.
Se le succedesse qualcosa, non me lo perdonerei.

È una delle poche persone che mi sono rimaste, e non posso accettare di perderla.

"Allora bellissime donzelle, dove avete intenzione di andare di bello oggi?"
Fa Andrew con una voce canzonante e curiosa.

Maya tutta entusiasta urla a squarcia gola.
"A FARE SHOPPING!"

Cavolo, i miei timpani chiedono pietà!

"Vuoi venire anche tu fratellino?" Continua lei divertita mentre lui fa una faccia disgustata.

"Neanche morto."
Davanti a questa scena non si può che ridere.

"Ok bene allora noi andiamo.
A dopo rompipalle, ti vogliamo bene" e gli manda un bacio da lontano, mentre usciamo di corsa.

"Anche io...fate le brave!" risponde lui con fare protettivo.

Ma tanto non lo ascoltiamo perché Maya ha già chiuso la porta d'ingresso.

"Mica stiamo partendo per la guerra!"

Fin da piccole lui è sempre stato il nostro eroe.

Si preoccupava per noi picchiando i bulli che ci rubavano le merendine a scuola, è il fratello che ho sempre desiderato, e che non ho mai avuto così come Maya.

•Spazio Autrice•
Ecco a voi un nuovo capitolo, scusateci per l'attesa ma abbiamo avuto degli impegni e non abbiamo fatto in tempo a scrivere e a pubblicare il capitolo.
Ci piacerebbe se lasciaste una stellina, se vi è piaciuto, oppure un commento per dirci cosa ne pensate.
Alla prossima con un nuovo capitolo!🌹

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