Sensation

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Sono in macchina con Ryan, e da quanto siamo partiti nessuno dice una parola.

Lui è immerso nei suoi pensieri, vorrei tanto essere dentro quella testolina per capire a cosa sta riflettendo.

Probabilmente sta ancora pensando a quello che è successo a casa sua poco tempo fa.

Ed io sto rimuginando da quasi 10 minuti all'accaduto.

Le sensazioni che ho provato quando ero accomodata sulle sue gambe.

I nostri petti che si sollevavano a una velocità mai vista prima, affannati come se avessimo appena finito di correre la maratona di New York.

Sarebbe bastato un solo ed unico movimento da parte di uno dei due, e le nostre labbra si sarebbero sicuramente sfiorate.

Me la sono scampata per un soffio.

Sono scampata dalla stronzata più grande della mia vita.

Grazie al cielo!

In quel momento il mio stomaco era sotto sopra, non so per quale motivo a me non piace Collins.

Non deve assolutamente piacermi lui è uno stronzo un antipatico, irritante, arrogante, prepotente, coglione e una grandissima testa di cazzo.

Potrei continuare all'infinito, ma non vorrei dilungarmi troppo.

Ma la verità è che nonostante il suo carattere di merda, e alla sua testa calda, sta sera si è rivelato diverso.

Almeno con me, per la prima volta da quando lo conosco.

Ovviamente non si può negare la sua bellezza, sarei una stupida se lo facessi.

Quegli occhi color ghiaccio, apparentemente limpidi, ma con qualcosa di oscuro nascosto.

Ora capisco perché quella gatta morta di Piper non lo molla un attimo, dev'essere rimasta stregata da quei due piccoli iceberg che Mr. Prepotente si ritrova al posto degli occhi.

Come darle torto.

Un tocco sul braccio mi distrae dai miei pensieri.

Mi giro di scatto verso l'artefice di quel gesto, esattamente seduto alla mia sinistra.

Il suono della sua voce non tarda ad arrivare alle mie orecchie.

"Siamo arrivati cara donzella."

"Non mi chiamare donzella!" sputo acida ed irritata.

Esco dalla macchina in fretta e furia sbattendo la portiera.

In sottofondo sento la sua risata di gusto che si propaga in tutta la macchina e addirittura al di fuori di essa, arrivando a me che mi trovo già in mezzo alla strada.

Mi giro avviandomi verso l'appartamento penso a una bugia da dire ad Andrew, per tirarmi dai guai.

Sarei dovuta tornare subito a casa dopo essere scappata dalla gara con Ryan, invece di andare a casa sua e spassarmela.

Andrew per me è come un fratello, ma d'altra parte è stato lui ad accettare di lasciarmi andare con Ryan, quindi non è di certo colpa mia se poi mi sono addormentata da quel pallone gonfiato.

Da quando sono rimasta sola, Andrew, mi ha sempre protetta e mi è sempre stato vicino nonostante vivessimo lontani.

Mi veniva a trovare insieme a Maya e si è anche offerto di darmi qualche aiuto economico, cosa che ovviamente ho sempre rifiutato.

Non posso sicuramente dirgli "ehi ciao, come va? Vuoi sapere dove ho dormito stanotte...ah si da Ryan Collins sì proprio da colui che si era offerto di accompagnarmi a casa, ma che per colpa mia, che mi sono addormentata in macchina, è stato costretto a dividere il letto con la sottoscritta, ah e ci hanno pure sparato ma tranquillo va tutto alla grande."

Cerco disperatamente nel casino all'interno della mia borsa le chiavi di casa ma non le trovo come sempre, forse dovrei svuotarla e tenere le cose più importanti, ma alla fine in caso di necessità potrebbe servirmi ogni cosa.

Non faccio in tempo ad infilare le chiavi che la porta si apre e appere Andrew con la faccia più incazzata che mai "Ciao Andrew " dico mandando gli occhi in aria.

"Ciao un cazzo Madison. Sta notte dovevi farti portare a casa nostra non a casa sua."

"Lo so hai ragione, ma mi sono addormentata in macchina. Ma poi che problemi ti fai? Sei stato tu ad accettare di lasciarmi andare con lui!"

"Non è Ryan che mi preoccupa Mad, ma i nemici che gli girano intorno!"

Che nemici ha Ryan?

"Per di più ho saputo che vi hanno sparato sta notte! Cazzo Mad, potevi rimanerci secca!"

E lui come fa a saperlo?

Lo guardo con aria confusa e lui intuisce ciò che sto per chiedergli, con un solo sguardo.

"Me lo ha detto Javier. Io e gli altri stavamo per precipitarci a casa di Ryan, ma avevamo la polizia alle calcagna."

Non riesco a capire.

perché in ogni cosa di Ryan, c'è sempre di mezzo anche Andrew?

questi non me la raccontano giusta.

che razza di lavoro fanno per avere così tanti nemici in cerca di resa di conti?

Droga? Rapine? Gang?

Già il fatto che partecipino a gare clandestine, non mi fa sperare in nulla di buono, ma Andrew non mi sembra il genere di persona che si implica in queste faccende.

Da Ryan e gli altri me lo aspetterei, infondo li conosco solo da qualche settimana, ma da Andrew proprio no.

Sta di fatto che lo scoprirò, ma il solo pensiero di ciò a cui potrò andare incontro, mi fa accapponare la pelle.

Spazio Autrice●
Scusate se abbiamo tardato ancora nel pubblicare ma tra viaggi di ritorno e valigie siamo state un po' impegnate, però siamo tornate più cariche di prima!
Fateci sapere cosa ne pensate della storia attraverso una stellina o un commento.
A presto!🌹

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