spite

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Una luce fastidiosa  puntata negli occhi mi fa rigirare nel letto, li apro lentamente per farli abituare.

Guardo verso la finestra e noto che ieri non ho chiuso le ante.

Ero talmente stanca, da non essermi accorta di nulla.

Osservo il soffitto e penso a ciò stava per succedere ieri sera.

Mi spunta un sorriso involontario ed innocente.

Mille domande mi passano per la testa.

Se il poliziotto non ci avesse fermato cosa sarebbe successo?

Fino a dove ci saremmo spinti? 
Cara, non ci vuole tanto a capire cosa sarebbe successo.

Oh ma stai un po' zitta stupida vocina della coscienza.

Ho un fremito.

La sua pelle calda a contatto con la mia.
I suoi tatuaggi.

Avrei tanto voluto chiedergli il significato, ma non basterebbe una giornata intera per analizzarli tutti, uno ad uno.

Sarei andata avanti, non mi sarei di certo fermata lì.

È inutile negare l'attrazione fisica che c'è tra di noi.

Mentre lui mi baciava e mi toccava, io sentivo delle emozioni mai provate prima con nessuno.

Delle scosse in grado di destabilizzarmi.

Non sarà nulla io devo smetterla di continuare a pensare a lui basta.

Nonostante siamo attratti l'uno dall'altra, è meglio stare alla larga da uno così.

Mi alzo dal letto recandomi in bagno, a piedi scalzi muovendomi sul pavimento freddo.

Mi infilo nel box, e mi faccio una doccia calda veloce.

Dopo una decina di minuti, esco e mi osservo allo specchio.

Sposto i capelli da un lato, e noto una macchia violacea evidente sul collo.

Cazzo.
Quello è proprio un cretino.

Come diavolo gli è venuto in mente di farmi un succhiotto.
Io lo uccido.

Mi asciugo i capelli col phon, mi trucco leggermente con un leggero filo di mascara e una sottile linea di eyeliner.

Torno in camera, posizionandomi davanti all'imponente armadio che divido con Maya.

Mi metto un paio di jeans a vita alta strappati sulle ginocchia, accompagnati da un maglioncino bianco latte semplice, messo all'interno di essi e la mia cintura.

Indosso le mie vans e scendo le scale lentamente, cercando di non finire col culo per terra.

Entro in cucina trovando Maya che si ingozza con i pancake.
Sempre la solita.

Andrew mi guarda divertito, mentre io sono appoggiata sullo stipite.

"Che succede An?" Dico scocciata alzando gli occhi al cielo.

"Nulla, nulla Mad." dice sogghignando un po'.
"Se lo dici tu."

Sto per addentare il mio pancake sempre più convinta che ci sia sotto qualcosa, quando scoppia in una grande risata.

Mi sto irritando.

"Cosa è successo ieri con Ryan?"
Sento un forte calore pervadermi il viso
"Nulla, assolutamente nulla." dico con molta fretta.

Sarò sicuramente diventata rossa come un pomodorino.

Lui se la ride ancora.
Si appresta a  farmi un'altra domanda, ma fortunatamente Maya, capendo la situazione, lo interrompe.

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