something special

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Siamo sulla linea di partenza mi sembra proprio di essere in Fast&Furious.

Una calca di persone circonda la nostra auto, urlando come pazzi scommettendo sul vincitore.

Davanti a noi tante donne mezze nude ballano, anzi si strusciano, e sculettano ma sembrando dei trichechi.

Sono troppo in ansia.

Sono già salita su una macchina per una gara, ma farlo vicino a Ryan mi mette in suggestione.

Ormai manca poco alla partenza tutte le altre macchine ci hanno raggiunto e continuano a far rombare i motori per mostrare le loro auto e per vantarsi.

Patetici.

Guardo fuori dal finestrino e cerco lo sguardo della mia migliore amica, che in questo momento necessito più di qualsiasi cosa.

Sento la gallina mezza nuda, che comincia a fare il conto alla rovescia.

Mi sistemo sul sedile di pelle nero, metto la cintura e prendo un respiro profondo.

Ryan mi osserva.

"Agitata bambolina?"

Non dico nulla.
Non sono in vena e sento che qualcosa andrà male.

Ho una paura tremenda, ma cerco di non mostrarlo.
Non voglio passare per la fifona.

La ragazza alza la bandiera rossa, e un secondo dopo la lascia cadere.

Appena questa tocca l'asfalto, le macchine partono a tutta velocità.

Mi incollo al sedile per la rapidità con cui parte Ryan.

lo sento ridere.
"Scusa bambolina ma dovevi vedere la tua faccia! Non ho potuto resistere."

"Oh caro Ryan, riderai poco quando mi darai la tua Dodge Charger nera."

Fa una faccia sconvolta.
"Bambolina, credi veramente che ti darò la mia macchina? Sei troppo simpatica! Se vuoi però ti posso dare qualcos'altro, di più utile."

Dice lui con una faccia perversa.

Gli tiro un pugno sulla spalla e fa una faccia dolorante.

Il belloccio si concentra sulla strada e mentre lo fa, io mi concentro su di lui, iniziando a fantasticare sulla sua bellezza.

I suoi capelli, i suoi occhi, quella mandibola.

Mi incanto.

Mi risveglio dai miei pensieri e osservo il paesaggio circostante fuori dal finestrino.

Los Angeles è bellissima illuminata e come sempre c'è tanta gente che cammina tante famiglie che passeggiano, dopotutto è sabato sera.

Mi viene tanta malinconia a guardare tutto questo, perché io non posso più farlo.

Non posso andare a far shopping con la mamma come una normalissima adolescente, perché la mamma me l'hanno portata via presto.

Non posso girare con papà.

Andare a prendere un gelato o sentire i suoi scleri di gelosia perché un ragazzo in strada mi guarda troppo.

Il papà mi è stato strappato via, prima che me ne rendessi conto.

Mi scende una lacrima calda sulla guancia ma la scaccio subito, non voglio che se ne accorga e mi compatisca come hanno sempre fanno tutti.

Loro dicono "mi dispiace", ma nessuno capisce cosa una bambina di pochi anni, possa sentirsi quando non cresce con una famiglia solida e presente.

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