Fear

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Mi sveglio di soprassalto.
Quanto cazzo ho dormito?

Mi scoppia la testa.
È ancora notte fonda, lo capisco dal buio totale che mi avvolge ancora.

Mi guardo intorno e sono spaesata.
Dove cavolo mi trovo?

Questa non è la camera di Maya.
Deduco che non mi trovi a casa sua.

Mi giro di fianco, e mi accorgo di una figura maschile seminuda coricata in parte a me.

No, no, no! Non può essere!

Scosto in fretta e furia il lenzuolo bianco che mi avvolge, e mi esamino.
Ok, sono vestita.

Anzi, vestita è una parola grossa.
Porto l'intimo e basta.

Va bhe, questo è un chiaro segno che non ho fatto nulla.

Almeno spero.
Il mio sguardo si posa sul ragazzo sdraiato alla mia destra.

Decido di scoprirlo per capire meglio chi sia.
Ma con questo buio pesto, non riesco a scorgerlo.

E che diavolo!
A tastoni sul comodino, trovo il mio telefono.

Accendo la torcia e la punto sulla sagoma al mio fianco.

Un corpo pieno di tatuaggi.

Oh no!

Conosco perfettamente a chi appartengono quei tatuaggi.

Povera me!

Senza pensarci due volte, lancio un grido come una dannata.

Ryan scatta in piedi in un nano secondo spaventandosi a morte.

"Ma che cazzo ti prende Madison?!"
"Che cazzo mi prende? Hai anche il coraggio di chiedermelo? Sono sdraiata sul tuo fottutissimo letto e solo Dio sa come ci sono arrivata!"

Lui mi guarda stranito e poi scoppia in una fragorosa risata tenendosi la pancia.

"Che cazzo ridi? Io non ricordo nulla!"
"Ah e quindi non ti ricordi di quanto hai urlato qualche ora fa? Male, molto male!"

Oh, no, non ci posso credere!
Voglio soltanto morire in questo momento.

La mia faccia va a fuoco, e la temperatura sale di almeno 20 gradi.

Abbasso lo sguardo, non in grado di sostenere il suo.

"Oh ma non scherzare! Io con te? Ma nemmeno se fossi l'ultimo uomo rimasto sulla faccia della Terra!"

"Beh, fino a qualche ora fa però le tue urla dicevano altr-"
Scatto seduta e mi precipito su di lui, bloccandogli la bocca con la mano.

"Basta così, non voglio sapere i dettagli."

Lui mi scruta attentamente con quegli occhi color ghiaccio e sotto quelle ciglia lunghissime ed incurvate.

Mi sento a disagio.

Rimango lì immobile a fissarlo mentre, senza rendermene conto, lui mi tira a cavalcioni facendomi emettere un urlo da gallina.

Ora la mia mano si trova sulla sua spalla.
Mentre le sue sono adagiate saldamente sui miei fianchi.

"Se vuoi possiamo darci dentro in un secondo round bambolina, sai, ora sono particolarmente teso a causa tua perché mi hai svegliato nel cuore della notte."

"Oh poverino." Dico dandogli una sberla sul braccio.

Continua a guardarmi.
Mi sento in imbarazzo.

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