Capitolo 10; Litigi Sotto L'Albero Di Natale

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Per la gioia di ogni studente le vacanze di Natale erano alle porte, ma i più felici erano i ragazzi del quinto e del settimo anno, nonostante la solita assurda mole di compiti.

La domenica della penultima settimana di scuola prima delle vacanze, Erika stava ammirando l'abilità del professor Flitwick, che addobbava sei dei dodici enormi alberi della Sala Grande in contemporanea. Quando finì sorrise soddisfatto e poi si rivolse alla ragazza: "Sa signorina Turner, suo fratello Cameron mi guardava allo stesso modo mentre addobbavo gli alberi; è incredibile quanto vi somigliate e quanto siate diversi allo stesso tempo."

"Beh, in un certo senso Cameron è il mio preferito, ma di poco." Rise Erika.

"Non vorrei sembrare indiscreto, ma non la vedo mai con suo fratello Damian; avete litigato per caso?" Chiese un po' preoccupato il professore.

"Oh no professore, è solo che Dam è molto chiuso e ama stare solo, per di più è molto determinato a ottenere il massimo dei voti in ogni materia che sta studiando e ad uscire con dei M.A.G.O. perfetti, quindi studia come un matto." Spiegò Erika.

"Sì, a pensarci bene dal suo primo anno fino ad ora non ha mai preso un voto inferiore a O. Ma anche lei è veramente eccezionale, almeno nella mia materia; è una delle streghe più dotate e brillanti che abbia mai conosciuto e istruito."

Erika arrosì e ridacchiò soddisfatta: "Diciamo che ho materie un po' oscillanti e altre molto buone, tipo Incantesimi."

"Bene, bene. Vorrei poter chiacchierare ancora un po' con lei, ma purtroppo anch'io ho i miei 'compiti' da fare, perciò la saluto, buona giornata." Si congedò sorridente il piccolo mago.

"Buona giornata anche a lei professore." Ricambiò il saluto la ragazza.

Mentre ancora osservava uno degli alberi, qualcuno le mise una mano sulla spalla e la fece voltare bruscamente: era Damian.

"Hey dico, ma che ti passa per il cervello?!" Esclamò stizzita Erika, che si era presa un bello spavento.

"Cosa passa a te per il cervello? Perché hai messo il tuo nome sulla lista di quelli che restano qui per le vacanze?!" Sbraitò il ragazzo, fuori di sé.

"Scusa? Ma chi ti credi di essere, il mio burattinaio che mi dice cosa devo e non devo fare? E comunque il nome è scritto a matita babbeo che non sei altro!"

"Ma perché, cavolo?"

"Perché sto aspettando una decisione dei miei amici, dato che anche loro non sanno cosa fare. Ti ricordo che, a differenza tua, una vita sociale ce l'ho!"

"Oh beh, miss Vita Sociale, sei proprio una ragazzina egocentrica: a papà non ci pensi?"

"Ah, questa è bella! Io egocentrica? Io! E tu ovviamente, mr Perfezione, sei super altruista. Beh ti sbagli caro! Tu sei quello egocentrico, tutto quello che ti importa è la tua stupida carriera scolastica e la tua futura carriera come Auror! A papà ho scritto, dicendogli che nel caso in cui non fossi tornata a casa di dirmelo se preferiva che invece lo facessi lo stesso, ma lui ha detto che andava bene; e sai che papà non si fa problemi a dire quello che pensa. Ah, e tanto per la cronaca, non cercare di fare il bravo fratello maggiore di punto in bianco, perché io e te avremo pure mille cose in comune, ma con te non ho praticamente rapporto: Alex mi ha sempre aiutata ogni volta che avevo un problema 'da femmina', anche prima che la mamma non ci fosse più e Cameron mi ha sempre trattata manco fossi più preziosa di tutte le ricchezze conosciute di questo mondo, in più si informano di come sto molto spesso, anche quando ero in infermeria, ho scritto a casa e subito mi hanno mandato un gufo per sapere se stavo bene. E tu? E tu niente, se non critiche, rimproveri, altre critiche e indovina un po'? Ancora critiche! E visto che sei a scuola con me potevi anche farlo un salto in Infermeria!" Sbraitò Erika, oramai sull'orlo delle lacrime.

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