Capitolo 5

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Erika era seduta accanto al Calice, le cui fiamme si riflettevano nei suoi occhi, che piano piano e involontariamente divennero dello stesso colore, con le stesse identiche sfumature. Vedeva ogni singolo aspirante Campione mettere dentro il suo bigliettino, attendendo di vedere il primo fallimento di Fred e George, che dal canto loro erano convintissimi del loro piano.

Quando arrivarono bevvero la pozione e misero i bigliettini, ma subito dopo il Calice li risputò fuori e i loro capelli comicniarono a diventare bianchi come le barbe che gli stavano spuntando; iniziarono a litigare, così Erika si alzò e andò a dividerli: "Forza voi due, vi porto in Infermeria che non siete stati gli unici ad aver pensato alla Pozione Invecchiante. Il professor Flitwick mi ha incaricato di portare i suddetti geni da Madame Pomfrey"

"Lo sapevo che non dovevo darti retta!" Esclamò Fred.

"Ma cosa stai dicendo idiota, è stata tua l'idea ti ricordo!" Sbottò George.

"Ma tu eri d'accordo e lo sai bene che in questi casi io sono l'acceleratore e tu sei il freno!"

"Sai dove te lo devi mettere un freno? Nel..." una gomitata di Erika nelle costole a entrambi li zittì.

"Scusa Georgie, avevi ragione, è più colpa mia che tua..." disse Fred ad un certo punto.

"No Freddie, è colpa mia come è colpa tua; metà e metà, come sempre no?" Ribatté George, abbracciando il gemello.

"Come sempre" rispose Fred, mentre si separavano.

"Che teneri! Ora filate dentro e aspettatevi una punizione dopo essere stati sbarbati e ricolorati; non riuscivo a immaginarvi coi capelli bianchi" disse Erika.

"E tu smettila di cambiare colori invece: non avevi mica gli occhi verde chiarissimo? Adesso sembra di vedere due Calici di Fuoco in miniatura" brontolò Fred.

"Esatto, non sarebbe mica facile descriverti a qualcuno che non ti conosce semmai ti perdessimo nella folla, visto che cambi in continuazione che un Molliccio può solo accompagnare!" Scherzò George, facendo ridere gli altri due.

Lei, con una certa difficoltà, buttò un braccio intorno alle spalle di Fred e l'altro attorno a quelle di George e li accompagnò fin dentro l'Infermeria, dove Madame Pomfrey acchiappò per le orecchie i gemelli e li trascinò su due letti in attesa di sbarbarli e ricolorarli.

Una volta finito George si ricordò che anche Angelina era intenzionata a proporsi e corse nella Sala Comune per chiederle se alla fine l'avesse fatto, lasciando Fred da solo con Erika, che aveva deciso di aspettarli nel corridoio.

"Beh, che si fa?" Domandò il rosso, prendendo l'amica per mano e iniziando a camminare.

"Un giretto nel parco?" Propose lei, arrossendo al contatto col ragazzo.

Passeggiarono mano nella mano fino in riva al lago, dove Fred si sedette all'ombra di un salice e fece accomodare Erika tra le sue gambe. La cinse in vita con le braccia e, dopo averle spostato tutti i capelli da un lato, appoggiò il mento alla sua spalla; d'altro canto lei abbandonò completamente la schiena al torace del rosso e chiuse gli occhi serena.

Dopo qualche minuto lei iniziò a canticchiare un motivetto rilassante e a Fred vennero le palpebre pesanti; senza pensarci strinse un po' di più Erika e sé e si accoccolò meglio a lei, prima di schioccarle un bacio sulla guancia. Lei sorrise e strusciò il viso sul collo dell'amico, che sorrise a sua volta.

Passarono il pomeriggio a giocare a Sparaschiocco, acchiapparella e a riposare sotto il salice, ridendo come matti e facendosi un sacco di coccole.

Il giorno seguente Erika e Zoe ebbero un frontale con i gemelli e Lee, dato che le une correvano verso la Sala Grande e gli altri si stavano precipitando giù dalla Scalinata Principale.

"Cacchio! Zoe, tutto bene?" Esclamò Lee, che aveva sbattuto contro la sua ragazza e l'aveva afferrata per le spalle per impedirle di cadere.

"Sì tesoro, tranquillo...Erika stai bene?"

"Mica tanto bene, George non è propriamente comodo e Fred è tutt'altro che leggero." Sbuffò la riccia, che aveva fatto un vero e proprio scontro coi due Weasley e ci era finita letteralmente in mezzo.

"Anche tu signorina non sei comoda...tranne che sul fondoschiena" commentò Fred.

"FRED!" Strillò Erika, arrosendo violentemente.

"Molto lieto di sapere che una delle mie migliori amiche ha un fondoschiena comodo, ma vi levereste di dosso? Sapete, sono umano e dotato di organi, ossa e senso del dolore anch'io" ringhiò George.

I due si alzarono e Erika schiaffeggiò Fred su una spalla per il commento che aveva fatto. Lui sorrise da stupido e cercò di darle un bacio sulla guancia; la ragazza si scansò, gli fece la linguaccia e fece finta di essere mortalmente offesa.

"Ah, è così eh? Adesso ti faccio vedere io" ghignò malefico Fred, acchiappandola da dietro e sollevandola per i fianchi. Lei emise uno strillo acuto per la sorpresa e scoppiò a ridere quando la rimise a terra.

"Forza, muoviamoci che non voglio perdermi i nomi dei Campioni" li esortò Zoe, superandoli e entrando in Sala Grande.

Le due Serpeverde si sedettero non molto lontane da Viktor Krum, che sembrava leggermente teso per l'estrazione del Calice.

Quando Cedric, Fleur e Viktor (e ahimè, anche il povero Harry) furono spariti dietro la porta indicata da Silente prima che il Calice decretasse i Campioni, tutti gli studenti si alzarono da tavola e uscirono dalla Sala. Il gruppo di amici si riunì nel corridoio di fronte alla porta: "E questa chi se l'aspettava? Speriamo che impediscano a Harry di partecipare o rischierà sul serio di farsi del male" commentò Angelina preoccupata.

"Dai Angy, Harry ha più fortuna dell'intero mondo magico messo insieme, se la caverà. A te non spiace di non essere stata scelta?" Ribatté George.

"Ma va, ci ho provato ma evidentemente non avevo abbastanza stoffa; succede no?"

"Complimenti comunque" le fece Erika, mentre Zoe annuiva in accordo con entrambe le amiche.

"Beh, comunque io vorrei sapere come accidenti ha fatto Harry a mettere il nome nel Calice e poi dobbiamo festeggiarlo alla grande!" Esclamò Lee.

"Esatto!" Concordò Fred.

Stavano per avviarsi tutti alle rispettive Sale Comune, ma Erika trattenne Fred per un polso e gli disse: "Secondo me non è stato lui a mettercelo...e non penso neanche che abbia chiesto a qualcun altro di farlo. Sarò pure paranoica, ma sento che c'è qualcosa di losco sotto"

"Vedremo alla fine no? Intanto è meglio fargli una festa per provare a tirargli su il morale" rispose Fred, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio e baciandola su una guancia, per poi aggiungere: "Buonanotte Ansia"

"Buonanotte Armadio; non esagerare coi festeggiamenti" e anche lei lo baciò sulla guancia, poi finalmente si separarono.

Nella Sala Comune di Serpeverde regnava una calma innaturale: erano quasi tutti scontenti che il Campione, o meglio, i Campioni di Hogwarts fossero un Tassofrasso e un Grifondoro.

Rafael poi era particolarmente giù e ad Erika dispiacque un po', così andò a sedersi nella poltrona accanto alla sua: "Mi spiace che tu non sia stato scelto" disse.

"Non importa...capita no?" Rispose il ragazzo, sistemandosi i capelli già perfetti.

"Già, però sono comunque dispiaciuta" ribatté Erika.

"Non preoccuparti, starò bene. Comunque ti lascerò in pace" disse Rafael, guardandola negli occhi.

"Cioè?" Chiese perplessa lei.

"Ho capito che prima o poi tra te e Weasley nascerà qualcosa di più di un'amicizia e che oramai la nostra storia è acqua passata. Volterò pagina anch'io e ti lascerò in pace; adesso spero solo che rimarremo amici, sul serio sta volta" spiegò lui.

"Grazie Raf...sapevo che in fondo non sei tagliato per fare il cattivo e che il vecchio te c'è ancora. E certo che sarò tua amica, a patto che tu faccia il bravo"

"Te lo prometto, sarò un bravo Serpeverde. Ora vado a dormire che sono stanco, buonanotte Erika" la salutò sorridendo l'ispanico.

"Buonanotte Rafael" fece la mora, per poi raggiungere Zoe nel loro dormitorio, dove discussero degli ultimi eventi e dopo un paio d'ore finalmente si addormentarono.

Amore sul campo da Quidditch Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora