Capitolo 3; Escursione Al Chiaro Di Luna

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Quella sera le compagne di stanza di Erika si erano finalmente addormentate e quando vide che mancava mezz'ora a mezzanotte si alzò dal letto ancora vestita, si mise le scarpe e si gettò un incantesimo di Invisibilità addosso.

Uscì di soppiatto dalla sua Sala Comune e si avviò il più velocemente ma silenziosamente possibile in biblioteca. Una volta entrata si chiuse la porta alle spalle: "Fred, ci sei?" Chiamò a voce non troppo alta.

"Sì, sono seduto sul primo tavolo a sinistra della porta. Tu dove sei?"

"Davanti alla porta; credo sia meglio annullare un attimo gli incantesimi di Invisibilità" disse Erika ridendo.

Tornarono visibili quasi nello stesso momento e sussultarono per la sorpresa: "È strano fare qualcosa di coordinato con qualcuno che non sia George" commentò Fred con un ghigno adorabile e divertito, scendendo dal tavolo e andando in contro alla sua amica.

"Allora, qual è la tua sorpresa?" Domandò ansiosa la ragazza al rosso, che sorrise alla sua impazienza

"Ti fidi di me se ti giudo nel posto della sorpresa 'alla cieca'?" Chiese

"Nel senso che lo scoprirò quando saremo là? Va bene. Basta che non mi porti al campo altrimenti il Bolide te lo lancio io." Acconsentì ridendo Erika. Fred rise a sua volta e le tese la mano. Lei arrosì di botto e la afferrò timidamente.

Il rosso pronunciò la formula per tornare ad essere invisibili e condusse l'amica fino al terzo piano, davanti alla statua di una strega parecchio ingobbita; il ragazzo borbottò qualcosa e colpì con la bacchetta la gobba della statua, che si aprì rivelando un tunnel.

"Wow! Che cos'è?" Domandò stupita Erika, con gli occhi grigi che brillavano per l'emozione.

"Un passaggio segreto per Mielandia" rispose lui, gonfiando un po' il petto per essere riuscito nel suo intento di sorprenderla.

"Come lo conosci?" Gli domandò, mentre veniva aiutata da lui a calarsi dentro.

"Una mappa di Hogwarts che io e George abbiamo sgraffignato a Filch quattro anni fa, durante la nostra prima punizione" le rispose, come se fosse una cosa che fanno tutti quasi quotidianamente.

"Scusa ma quando siete nati per avere quest'indole combina guai? Il primo di aprile?" Ironizzò Erika allibita, però senza riuscire a non ridere.

"Esatto. Buffo eh?" Confermò Fred, lasciandola sempre più spiazzata.

"Più che buffo è quasi inquietante. In ogni caso sono un giorno più vecchia di voi"

"Ahahah Lee resta ancora il più piccolo del gruppo" disse Fred, ghignando con fare dispettoso.

"Siamo già del gruppo io e Zoe? Ci conosciamo a malapena!" Esclamò sorpresa Erika.

"E chissene frega? Siete troppo simpatiche e questo ci basta e avanza. In più rendete onore alla vostra Casa come si deve e questo ci piace." Spiegò Fred.

Erika si fermò di botto, così lui tornò indietro e le chiese: "Qualcosa non va?" La risposta che ricevette fu particolare: la ragazza gli gettò le braccia al collo mettendosi in punta di piedi e lo strinse forte a sé.

Mentre il rosso ricambiava l'abbraccio ringraziò il cielo che fossero al buio, dato che si sentiva le guance in fiamme e sospettava che fossero più rosse dei suoi capelli.

Ripresero a camminare, però in silenzio; qualche minuto più tardi sbucarono nella cantina del negozio: "Ma come facciamo a pagare se prendiamo qualcosa?" Chiese Erika al suo compagno d'escursione.

"Beh, di solito usiamo il negozio solo per andare ai Tre Manici di Scopa; l'unico problema è che il passaggio segreto per tornare a scuola e un po' più pericoloso, dato che l'uscita si trova ai piedi del Salice Schiaffeggiante e l'entrata è anche peggio forse; è nella Stamberga Strillante" spiegò Fred, passandosi una mano dietro la nuca e spettinandosi ancora di più i capelli.

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