Capitolo 3

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"Ma sì, già che ci siamo che venga il diluvio universale!" Sbottò rabbioso Lee, arrampicatosi per ultimo su una carrozza.

"Mi sono bagnato fino alle mutande cacchio" brontolò George; Fred era molto occupato a strizzarsi i capelli e a levarseli dalla fronte.

"Menomale che sono riccia, così almeno non ho i capelli troppo zuppi" sospirò Erika, strizzandosi la gonna.

"E menomale che io ho le treccine; asciugano subito" disse Angelina.

"Ehm, avete finito di sbattermi in faccia la vostra fortuna? Io ho questa matassa mora di capelli crespi che al momento sono fradici come quelli di Fred e George. Anche Lee è a posto sotto questo punto di vista" sbuffò Zoe, cercando di districare alcuni nodi.

"Perché non abbiamo ascoltato mamma quando ci ha detto di accorciarli?" Si lamentò Fred.

"E che ne so!" Rispose George.

"Non vedo l'ora di arrivare a scuola e di mangiare" disse Lee, mentre il suo stomaco brontolava dalla fame.

Entrati nella Sala d'Ingresso dovettero guardarsi da Peeves, che lanciava gavettoni giganti dal soffitto a chiunque gli passasse sotto.

Decise di provare a lanciarne uno ai gemelli, che estrassero contemporaneamente la bacchetta e lo rispedirono al mittente; scoppiarono a ridere tutti e tre, poi il poltergaist tornò a concentrarsi sugli altri studenti.

"Ci vediamo dopo ragazze" disse Angelina alle due Serpeverde, prima di seguire i gemelli e Lee al tavolo di Grifondoro.

"A dopo!" Esclamarono le due, voltandosi poi a cercare due posti liberi vicini al loro tavolo.

Durante lo Smistamento Erika vide Fred appoggiare la fronte al tavolo e tenersi lo stomaco: stava morendo di fame. George gli diede una gomitata e con un leggero cenno del capo gli indicò Piton, che lo stava guardando non male, di più ancora. Il rosso ricambiò l'occhiataccia e la riccia rise tra sé e sé.

Quando Silente diede il via libera per mangiare tutti si riempirono i piatti e si abbuffarono; quella sera evidentemente erano tutti parecchio affamati.

Quando Silente anunciò che il timore di Erika, Fred, George e Angelina fosse reale, ovvero che il Campionato di Quidditch non avrebbe avuto luogo, Erika spalancò gli occhi e impallidì leggermente, Fred e George aprivano la bocca e la richiudevano senza parole e Angelina era il ritratto della disperazione. Stava per annunciare il perché di quella tremenda notizia, quando qualcuno entrò nella Sala Grande.

"Oh, per tutto l'onore del nome di Salazar Serpeverde! Quello è Alastor Malocchio Moody!" Bibigliò Erika, eccitata.

"Uno dei più grandi, se non il migliore degli Auror?" Chiese Zoe, affascinata.

"Sì, lui! Mio padre ha avuto l'onore di lavorare al suo fianco una volta, è incredibile che sia qui!" Rispose la riccia.

Silente disse che Moody sarebbe stato il loro professore di Difesa Contro le Arti Oscure, poi disse che il Campionato era stato annullato per poter ospitare il Torneo Tre Maghi.

"Sta SCHERZANDO!" La voce di Fred era spiccata forte e chiara nel silenzio basito. Molti scoppiarono a ridere, ma quando il preside contraddisse Fred e disse che in ottobre sarebbero arrivate le delegazioni di Beauxbatons e di Durmstrang gli studenti erano di nuovo tutti muti e pronti ad ascoltare cos'altro avesse da dire loro Silente.

Nel momento in cui annunciò che c'era un limite di età di diciassette anni molti ragazzi e ragazze del sesto anno che non avrebbero compiuto gli anni entro ottobre si infuriarono; i Tassofrasso e i Corvonero si limitarono a urlare "Non è giusto!", i Serpeverde fischiavano, chi seduto (come Zoe) e chi in piedi (come Erika), mentre dai Grifondoro si levava un boato di urla confuse e tra di essi spiccavano i gemelli Weasley, più ribelli che mai.

Alla fine erano così infuriati che avevano lasciato indietro Lee e Angelina, che si fermarono in Sala d'Ingresso per dare la buonanotte alle due Serpeverde.

Mentre scendevano nei Sotterranei insieme ai loro compagni Zoe chiese: "Non hai intenzione di fare cavolate, vero?"

"Del tipo?" Le domandò Erika in risposta.

"Del tipo il trucchetto di una certa collana..."

"No, tranquilla. Cam era bravo in queste cose, non io, per sta volta mi rassegno"

"Io invece proverò a partecipare" disse una voce maschile alle loro spalle. Si voltarono e videro Rafael, ancora più bello dell'anno precedente se possibile.

"Bene, buon per te" rispose secca e noncurante Erika.

"Non credi che sarebbe bello uscire con un probabile Campione Tre Maghi?"

"Sei ridicolo e disperato; sei tanto bello quanto insopportabile, io non so cosa ti abbia cambiato negli anni, ma oramai del ragazzo di cui mi ero innamorata resta solo l'aspetto fisico. Ma io guardo oltre quello e la persona che sei diventato mi disgusta. E, tra parentesi, ora amo un altro, quindi arrenditi"

"E questo qualcun altro per caso ha i capelli rossi, le lentiggini, meno soldi di qualsiasi ragazzo in tutta la scuola ed è un Grifondoro?"

"E anche se fosse? Che problema c'è?"

"Che sei caduta in basso ricciolina, molto in basso"

"In realtà ho puntato molto in alto. Fred vale cento volte te, è spiritoso, intelligente, furbo, leale e coraggioso, per di più sa ascoltare e mi è sempre stato vicino nel momento del bisogno; certo, è cocciuto da far paura e fa sempre di testa sua, senza contare che combina un guaio dopo l'altro, ma amo anche questi aspetti di lui. Che ti piaccia o no, è molto meglio di quello che sei diventato."

"Bene. Ma non mi arrenderò finché non capirò che non ho più davvero speranze. E qualcosa del vecchio me è rimasto: ti amo ancora"

Erika scosse la testa e proseguì. Nel suo dormitorio iniziò a borbottare arrabbiata e Detrasfigurò Rufus. Zoe cercò di distarla: "Quindi...non ti farai aiutare da Cameron per ingannare il giudice imparziale, giusto?"

"No, ti ho detto che mi rassegno...chissà se anche Mark faceva stupidate pari a quelle di Cam o se era uno tranquillo..." rifletté ad alta voce, mentre cercava il pigiama.

"Chi è Mark?" Domandò Zoe.

"Il ragazzo di Cam"

"Come?! Cameron è..." esclamò stupita la mora.

"Gay, sì. L'abbiamo scoperto per caso alla Coppa del Mondo. Assurdo vero?" rispose Erika divertita.

"Sì cavolo, insospettaile più che altro" rise Zoe, mentre si infilava sotto le coperte.

"Vero. Beh, buonanotte" concluse la riccia, spegnendo la sua candela.

"Buonanotte" rispose l'amica e poi entrambe si addormentarono.

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