•Capitolo 9•

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Raven's pov

Il respiro si fa affannoso, gli occhi lucidi, la mente non ragiona più, il cuore in gola... No.

Non lascerò portare via la mia famiglia, non di nuovo.

«co-cosa ha-a de-detto?» balbetto sull'orlo delle lacrime alzandomi in piedi.

«Ha sentito bene signorina da oggi lei farà parte del corpo di ricerca, le sue doti fisiche e le sue abilità nella manovra tridimensionale saranno armi utile per la vittoria dell'umanità »

Desi scoppiò in lacrime
«perché... PERCHÈ»
«Desi per favore calmati» dissi abbracciandola.
«Raven... No... Ti prego...» disse ricambiando l'abbraccio
«Avanti Desi non sono una persona che si fa sottomettere tanto facilmente vedrai che non morirò» dissi sfoderando un falso sorriso, in effetti entrare nel corpo di ricerca sarebbe stato simile ad un suicidio ma non potevo permettere che Desi soffrisse.

«bene ora dovrete prepararvi ci aspetta un lungo viaggio verso il distretto di Trost, partiremo domani mattina.» disse il comandante prima di lasciare la cella.

Per l'ultima volta dormì assieme a Desi anche se una volta addormentata non resistetti più e scoppiai silenziosamente in lacrime.

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La mattina giunse troppo in fretta e in men che non si dica ci ritrovammo su una carrozza dirette verso Trost.

Desi come una bambina guardava fuori dal finestrino ogni singola sciocchezza dell'estessissimo panorama.

Dopo varie ore raggiungemmo la nostra destinazione.

Scendemmo e fummo condotte verso la sede del corpo di guarnigione.

L'edificio era enorme pieno di corridoi e stanze.

Entrammo nell'edificio e quasi mi scappò una lacrima alla vista di Nate.

«Nate» sussurrai
«Ciao ragazze» disse lui
Corsi verso di lui abbracciandolo forte
«ahi ahi attenta che mi fai male così» il calore di quell'abbraccio mi cullava, non resistetti più.

Piansi e piansi fino a prosciugare le lacrime.

Nate non si spostò ne fece domande ma cercò comunque di confortarmi.
Desi si unì a noi iniziando a piangere.

«Ragazze non vorrei disturbare questa fantastica e allegra rimpatriata di famiglia ma sto soffocando»

Risi continuando a piangere. Era in grado di farmi ridere anche nelle situazioni più disperate.

Sia io che Desi ci scusammo staccandoci da quel caldo abbraccio.

«ah posso respirare»
«come stai Nate ci hai fatto prendere un bel colpo» dissi

«eh già dovevi vedere Raven mentre pestava quel soldato, sembrava una furia» disse Desi ridendo.

«stupida» dissi dandole amorevolmente una pacca sulla spalla.

«io comunque sto bene, certo 13 punti di sutura, ci rimarrà la cicatrice»

insieme parlammo del più e del meno quando arrivò il momento, il comandante entrò in sala chiamando il mio nome, la carrozza doveva partire e io con lei.

«Ragazzi» dissi guardando Desi e Nate entrambi sull'orlo di piangere

«vi prego non siate tristi starò bene» dissi
Andai verso Desi «Desi mi raccomando alcune volte fai ridere quel musone di Nate e non litigate troppo» le lacrime scesero

«te-te lo p-prometto» disse piangendo e abbracciandomi, mi sciolsi dall'abbraccio e andai verso Nate.

«Nate grazie di tutto, di avermi salvata in quel vicolo, di tutte quelle volte che mi hai fatto stare bene nonostante tutto intorno a me crollasse, ti prego solo di non essere triste e di non morire, controlla Desi non farle correre pericoli»

mi abbracciò, un abbraccio disperato pieno di sofferenza

«Raven, ti voglio bene un sacco ti prego lo so che sei forte ma quando vuoi piangi non fare la tosta mostrati per quello che sei... Perche sei fantastica» gli si spezzò la voce e iniziò a singhiozzare

«s-si t-te lo p-prometto N-nate»

Mi sciolsi dall'abbraccio e andai verso la porta.

Sull'uscio mi girai

«con voi sono tornata a vivere, mi avete fatto sentire a casa. Vi voglio bene»

sorrisi e me ne andaii sentendo i loro singhiozzi riecheggiare dentro la sala.

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Credo di aver annegato la casa per scrivere questo capitolo.

Somebody to you || Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora