•Capitolo 18•

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Raven's pov

Aprì lentamente gli occhi ma non riuscì ad alzarmi, cercai di capire il motivo e poi notai un braccio che mi avvolgeva calorosamente.

Per un attimo mi spaventai ma poi girando lo sguardo vidi Levi dormire.

Mi alzai facendo attenzione a non svegliarlo e con una mano gli tolsi i capelli dagli occhi.

Feci un piccolo sorrisino prima di guardarmi intorno, come ci sono finita qui?

Gli unici ricordi sono nella mensa bevendo il tè il resto sono molto confusi e sfocati.

Andai verso la libreria e toccando i libri ne cadde uno a terra aprendosi.
Dalle pagine per niente ingiallite uscì un piccolo foglio ripiegato con cura.

Lo aprì e il mio sguardo si fece triste e malinconico.

Era un ritratto di Levi con la madre.
Lui era molto piccolo avrà avuto circa 3 anni stringeva la mano di sua madre che sorrideva felice.

Raccolsi il libro da terra rimettendolo nello scaffale ma proprio quando stavo rimettendo il disegno sentì Levi mugulare qualcosa.

«Mh Raven» disse con la voce assonnata cercandomi a tentoni sul letto.

Misi di fretta il disegno in tasca andando verso il letto.

Avrei trovato un momento più adatto per rimetterlo al suo posto.

«Sono qui» dissi sedendomi.

Levi si mise in piedi andando verso l'armadio
«faresti bene ad andarti a cambiare tra poco inizia l'allenamento» disse indicando i miei vestiti.

«ah già... Vado allora » dissi andando verso la porta e aprendola.

«Ah Levi... Grazie per ieri»
«Di niente... Ci vediamo dopo» disse prima che io chiudessi la porta.

Corsi per i corridoi cercando di fare il più presto possibile.

Entrai nella camera, in completo disordine come al solito, e mi misi di fretta l'uniforme precipitandomi all'esterno del castello.

Oggi non avrei avuto allenamenti con Levi ma avrei dovuto seguire il programma di tutti gli altri che, quando arrivai io, avevano già iniziato a correre.

Il mio ritardo fu punito severamente, infatti dovetti correre altri 20 giri di campo.

Il tutto impiegò l'intera giornata, anche considerando la grandezza del campo.

Arrivata alla fine del mio lungo allenamento caddi a terra stremata e aspettai qualche minuto per riprendere fiato.

«Ehi Raven, che ci fai per terra?»
«Hanji... Sono... Distrutta» le dissi ancora con il fiatone.
«ah, dai viene ti aiuto a rimetterti in piedi» disse prendondomi e rimettendomi in piedi.

«Guardati sei tutta piena di terra, perche non vai a farti una doccia?» disse aiutandomi a camminare fino al castello.

«va bene, grazie di tutto Hanji» dissi andando verso la camera.

Ogni scalino fu un'agonia ma finalmente riuscì a raggiungere la camera.

Entrai nel bagno liberandomi dell'uniforme polverosa.

Dopo una lunga doccia mi sentì rinata, il dolore alle gambe era comunque atroce.

Il sole era calato da un po cosi decisi di andare sul tetto a guardare le stelle, come d'abitudine.

Aprì la porta che dava sul tetto e scorsi la sagoma di una persona seduta sul muretto.

Andai anche io sedendomi.

«Sapevo che saresti venuta qui» disse con tono apatico

«Beh direi che ormai mi conosci bene» dissi girandomi e sorridendogli.

Calò il silenzio, io ero impegnata a guardare il cielo mentre lui continuava a fissare in basso.

«in realtà speravo di trovarti»

Rimasi un attimo confusa.
«Oh davvero, perché?» dissi spostando lo sguardo su di lui.

Il silenzio calò su di noi, fu un silenzio breve interrotto da un profondo sospiro di Levi che, subito dopo, si girò guardandomi

«Perché non so che hai fatto ma hai combinato un bel casino dentro di me, sono diventato dipendente dalla tua felicità. Perche ti amo, ti amo più di ogni cosa in questo mondo di merda, sei la mia felicità, la mia speranza. Sei tutto ciò che potessi chiedere. La tua risata è il suono più bello che abbia mai sentito e non sopporto che tu possa farlo sentire ad altri. Sentire il tuo profumo, vedere i tuoi occhi sprigionare gioia solo per me, è questo che mi rende vivo»

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Sto zitta che è meglio

😍😍😍😍

Byeee

Somebody to you || Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora