Un pomeriggio divertente

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<Amore io vado al lavoro, oggi ho il turno pieno, ci vediamo per cena!> urló mia madre dal piano di sotto.

Cara  Jasmine, starai da sola con un perfetto sconosciuto, ma anche carino dai..
NON PUÒ ESSERE

Era tutto nella norma fin quando mia madre non mi avesse dato la notizia più sconvolgente della giornata. Mi sarei dovuta fidare di Sebastian?
Poteva essere uno stalker?
In fondo, ha solo 17 anni..
Dopo un po' decisi di mandargli un messaggio con scritto di rimandare l'incontro a casa sua, ma mi accorsi che fosse troppo tardi in quanto l'orologio segnava:
                                  16:10
Suonarono al campanello. Cavolo!
Aprii la porta, e mi ritrovai davanti Sebastian.

Ora che la luce del pomeriggio lo rifletteva meglio,notai la sua bellezza, ah, cara Jasmine...
Questa volta hai ragione coscienza. È carino, si..

<Hey Sebastian, c-ciao!>
<Ciao Jasmine!> sorrise.
Quel suo sorriso iniziava a piacermi.

E Logan?
BASTA.

Lo invitai ad entrare e andammo di sopra, in camera mia.
<I tuoi genitori?>
Mio padre...
<Mia madre ha dovuto fare il turno pieno. Quindi siamo soli>
<Tuo padre invece?>
Già, che ne può sapere lui, non conosce nulla di me.
Calò il silenzio nella camera in cui stavamo.
Non sapevo se rispondere o piangere. Il solo pensiero di ricordare mio padre che orami non era più qui con noi, mi dava un profondo senso di dispiacere.
<Mio padre è..> presi un bel respiro e lo dissi.
<Morto>
Lui rimase deluso e irrigidito.
<Scusami..> disse lui prendendomi la mano.
<No, non fa nulla, non mi conosci, quindi non sapevi nulla..>
Incominciammo a fare i compiti, lui mi scriveva delle formule che io dovevo imparare e risolvere.
Poi passammo da matematica, a chimica, e infine a letteratura.
<Sai, sei brava!>
<Grazie> dissi con un sorriso.
<E se facessimo una pausa? Andiamo a fare una passeggiata, ad esempio>
Poteva essere una buona idea andare un po' in giro, e cambiare aria.

Accettai la richiesta.
Eravamo usciti dal cancello di casa.
Ma quando si pensa al diavolo, è lì che spunta.
Vidi Logan attraversare la strada, venendo verso di noi.
<Hey Sebà!> si avvicinò Logan a Sebastian.
<Hey Logan, tutto bene?>
Sicuramente erano amici nel modo in cui si parlavano.
<Si, vedo che non hai perso tempo per trovarne un'altra...>

Cosa?
Un'altra?

<Sai quanto ho sofferto per quella. Poi lei è Jasmine, le sto dando un aiuto nelle materie,ma non succederà niente tra di noi>
<La conosco...> disse logan squadrandomi.
<Noi andiamo, ci becchiamo fra>
<E dove te la porti?> disse ridendo Logan.
Ma chi si crede di essere? Quella ragazza le ha fuso il cervello o è sempre stato così?

Però è bello jasmine..
LO SO, NON È BELLO, È BELLISSIMO. MA STRONZO.

<Da qualche parte..>
Basta.
<Sebastin, ora dobbiamo ritornare a casa>
Annuì e andammo a casa.
Il suo comportamento mi aveva un po' infastidita.
Improvvisamente non avevo più voglia di andare a fare quella stupida passeggiata, stupido Logan.
<Invece di ritornare a studiare, che ne dici di fare qualcosa?>
In fondo sono le 17:30...
<Cioè?>
<I pancakes,ad esempio!> disse con tanto entusiasmo.
L'entusiasmo di sapere ciò che voleva preparare però scomparì del tutto dal mio viso.
<Non ti piacciono? Ok allora vada per una ciambella!>
<N-no Seb..mi piacciano i pancake..>
<Allora cosa?>
<I pancake erano la cosa che sapevo fare solo a mio padre, ora non li faccio da troppo tempo, credo che le mie capacità nel farle siano scarseggiate. Non ci sarà mai amore se li rifarò..> dissi delusa.
<Jasmine, sono sicuro che tuo padre stia dicendo di prepararli, perché l'ultima cosa che vuole da lassù è che tu smetta di fare pancakes. Quindi, prendi una padella e fai quei benedetti pancakes che adora tanto tuo padre, e che adorerò tanto anche io!>
lo disse con tanta determinazione che sorrisi e lo feci.
Presi tutti gli ingredienti e misi la pentola sul fuoco.
<Ecco la Jasmine che volevo conoscere!>
Risi. Risi in continuazione alle battute che faceva.
Prese una forchetta e iniziò l'intervista.

"Ora la signorina Jasmine Tedua sta sbattendo le uova, o no! Ora un tuorlo è caduto! No! Ora è salvo."

"Mette farina e, cosa sarà quella cosa in polvere? Lo scopriremo tra poco, quando la snifferà!"

In un certo senso mi faceva star bene, i miei pensieri stavano lasciando completamente la mente per rifugiarsi in un cassetto.

<Smettila Seb!> risi.
In realtà non volevo che smettesse.
Mi faceva divertire così tanto da non pensare quasi a nulla.
<Ora sta girando il pancake, come sarà venuto con la polverina magica?>
Stavo ridendo a crepapelle già da troppo tempo, il mio stomaco ormai era diventato piatto, non avevo mai riso così in vita mia.
Iniziai a lacrimare per le forti risate.
<La Jasmine si sta emozionando!>
Io adoravo questo ragazzo. Anche se prima aveva detto il "non succederà niente tra di noi" ci ero rimasta male, ma non ci stavo pensando più di tanto, perché ciò che ci legava alla fine e solamente pura amicizia.
Mangiammo i pancake, in effetti, non erano cambiati, anzi, erano migliorati.
<Oh, davvero, 100%> disse con la bocca piena di pancake.
<Non strozzarti, non voglio andare in galera per soffocamento della polverina di lievito> risi.
<Oh, sicuramente sarà così, ti difenderò, non temere!> disse ridendo.

Avevamo ricominciato a studiare dopo poco aver finito i pancakes e un'oretta dopo finimmo di studiare.
<Grazie Seb> dissi sorridente.
<E di cosa? Grazie a te, mi hai fatto divertire un mondo oggi!> disse per poi compiere un gesto che mi fece cullare. Mi abbracciò delicatamente, dandomi anche un bacio sulla guancia che mi fece arrossire.
<Tu, Jas, hai bisogno di affetto, e sappi che puoi sempre contare su di me se ne hai bisogno>
<Accetto la tua disponibilità nello starmi vicino, ma credo che dovresti conoscermi prima>
<Questo pomeriggio ho capito già chi sei. Ho conosciuto tante ragazze in vita mia, ma mai una come te. Sei semplice, diversa da tutte le altre, riservata, timida e tanti altri aspetti che gli altri non potranno mai avere>
<Grazie Seb>
<Di nulla Jasmine>
Non me ne accorsi che un piccolo bacio attraversò le mie labbra umide. Era un bacio semplice, a stampo, ma molto delicato.
Non ero mossa di un centimetro, ero li, non sapendo cosa fare.
Quel bacio non mi aveva trasmesso nulla, ma non so perché non mi ero staccata da lui.
<Scusami Jaamine..>
Diventò rosso, e per fortuna era stato tutto un malinteso.
Si scusò con me.
<va tutto bene Seb, ma non me lo aspettavo..>
Guardò l'orologio e disse:
<È tardi, sarà meglio che vada, ci vediamo. Scusami ancora Jasmine>
Lo accompagnai al piano di sotto e ci salutammo.
Quando chiusi la porta però mi accorsi che il suo orologio era appoggiato sul tavolo della cucina. L'aveva lasciato li per lavorare all'impasto con me.
Andai fuori al cancello di casa e lo fermai.
<Sebastian, l'orologio!> dissi andando verso di lui.
<Che sbadato che sono. Grazie Jasmine!> disse rivolgendomi un sorriso.
Ci scambiamo due baci sulla guancia e se ne andò.
Per un attimo incrociai casa Paul, era da tanto tempo che non andavo, forse era ora di fare visita al mio amico Andrien e alla cara Maredit.
Notai un ragazzo fuori al cancello di casa Paul.

Oh cara Jasmine, è Logan, e ha visto tutta la scena con Sebastian!
OH NO. O forse, OH SI.

Si incrociarono i nostri sguardi, così lo salutai col cenno della mano. Ricambiò.
Diventai paonazza in viso, ma per fortuna era ormai diventato buio.
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Ciao ragazze! Spero che il sesto capitolo vi sia piaciuto! Vi ricordo che se volete vedere i personaggidella storia secondo la mia immaginazione di commentare! Fatemi sapere e un bacio❣





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